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notizia politico-calciara (ministro della giustizia inside)

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2006 12:20
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CORREVA L’ANNO 2005 E MOGGI DETTAVA UN COMUNICATO-STAMPA A MASTELLA
L’ANSA: "CALCIO, MASTELLA: TROPPO SPAZIO MEDIA A PIERONI CONTRO MOGGI"
CORRE L’ANNO 2006 E MASTELLA SI SCHIERA CONTRO L’ABUSO INTERCETTAZIONI

Riccardo Luna per “Il Romanista”

Tra le centomila telefonate intercettate dai carabinieri di Roma durante lo scorso campionato, ne spunta una che crea qualche imbarazzo ad un nuovo ministro. Proprio quello che da due giorni ha annunciato di voler ridurre l’abuso della divulgazione di intercettazioni coperte dal segreto istruttorio: Clemente Mastella. In realtà nella conversazione con Moggi non c’è il Guardasigilli, ma il suo addetto stampa. Il quale concorda col direttore generale della Juve il comunicato con il quale l’allora leader dell’Udeur difendeva a spada tratta la moralità di Moggi stesso.

Era il 9 febbraio 2005 e il giorno precedente un ex alleato in disgrazia, Ermanno Pieroni, 53 giorni di carcere e sette processi sulle spalle, aveva sparato ad alzo zero contro il sistema Moggi: «Moggi ha in mano una ventina di club tra serie A, B e C, controlla il mercato attraverso la Gea, minaccia chi si oppone ed elimina gli avversari grazie ad una imponente rete di amicizie e collusioni istituzionali» era il succo. In pratica c’era già la Cupola che l’indagine dei carabinieri e dei magistrati napoletani ha fatto emergere in questi giorni. Ma allora Moggi era un intoccabile. Che per difendersi poteva contare su tanti amici.

Uno di questi, non lo ha mai nascosto, era Clemente Mastella, il quale ai tempi del Napoli aveva addirittura collaborato con Lucianone. Nulla di strano che gli desse una mano nel febbraio 2005. Così alle 18.19 il portavoce del leader dell’Udeur chiama Moggi. E ne viene fuori la seguente conversazione. «Eh…dottor Moggi, sono De Angelis!» «Salve De Angelis!» «Mi diceva Mastella di fare una cosa… però poiché io conoscevo poco la situazione… avrei preparato una cosa di questo genere…». «Si!». «Clemente mi diceva appunto di leggergliela… E’ Mastella che parla eh?» «Si! Si! Si! Si!» «Trovo poco corretto lanciare accuse, per altro senza l’onere della prova, attraverso interviste ai giornali …così il segretario dei popolari Udeur, Clemente Mastella commenta la polemica innescata dalle accuse dall’ex presidente dell’Ancona Ermanno Pieroni contro Luciano Moggi. Il calcio sta vivendo una lunga stagione di grave crisi e le insinuazioni contro il direttore generale della Juventus rappresentano un altro colpo mortale ad uno sport sull’orlo del tracollo. Si tratta di affermazioni molto gravi che avrebbero meritato da parte di Pieroni un momento di maggiore riflessione ed è sospetto che vengano rilasciate mentre è in corso un’ inchiesta giudiziaria che riguarda proprio l’Ancona».

«No! No! Diciamo che lui è stato rinviato a giudizio eh!» «Eh, ma è stato già rinviato a giudizio?» «Si! Si! E’ stato rinviato a giudizio per bancarotta …sia per l’Ancona e che…» «Ed è sospetto che vengano rilasciate mentre…» «E lui è stato rinviato a giudizio…per bancarotta…» «Ma lui quando è stato rinviato a giudizio?» «Eh! in questi giorni!» «Perché su Repubblica di oggi, vedevo che …eeeh… è un indiscrezione…non è certa!» «E va bene» «Questo glielo dico per evitare querele…» «E comunque…lui è stato rinviato a giudizio per bancarotta sia per il Taranto…» «Se comunque così può andare…» …sia per il Taranto che…no…» «Bisogna mettere qualcos’altro? Mi dica!» «...Nesi e Gallo hanno fatto un tipo di discorso di questo genere! Dunque… è antiestetico che praticamente un… eh… un soggetto del tipo di Pieroni… ora io te lo dico a grandi linee…» «Si! Si!» «Possa…possa avere spazi nella RAI… inserti… in quotidiani di importanza nazionale… in pratica anche tenendo conto dell’attuale situazione del… medesimo, che è stato…giudicato…eh… è stato rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta e…con truffa allo Stato…però poi magari questa anche se non ce lo vuoi di mezzo non ce lo mettemo…»

«Sì, certo, meglio…» «…però la realtà…la realtà è questa qui! Quindi sarebbe più opportuno che mezzi di informazione… eeh… tenessero conto di queste cose… considerando anche che è uno che non ha da perdere niente, no?» «Si» «Che poi…che poi la realtà è questa! E poi finiva dicendo che però… dunque… questa volta…la giustizia è stata molto più felice dei mezzi di informazione perché di solito i bancarottieri… eeh… fuggono nei… nei panfili… e lui in pratica gli è stato…gli è stato portato via il panfilo… è rimasto… così hanno… hanno messo…» «D’accordo…Va bene?» «Mi raccomando la faccia subito…poi magari avvisi anche i giornali che…» «Certamente! Certamente! Certamente!».
(Giancarlo Padovan)

Pochi minuti dopo, alle 19.10, l’Ansa batte la notizia: "Calcio, Mastella: Troppo spazio media a Pieroni contro Moggi". Del dettato di Moggi resta traccia solo nella frase finale: «Senza voler interferire nel diritto di cronaca, ritengo che in questa circostanza ci sia stato da parte dei media un eccessivo sensazionalismo». Il giorno dopo il comunicato finisce su molti giornali, ma non su Tuttosport. E così alle 13.56 del 10 febbraio Moggi chiama il direttore del quotidiano di Torino, Giancarlo Padovan e gli dice che il Parlamento è insorto su Pieroni. «Ma che insorto!» ribatte Padovan, «Per noi Pieroni non esiste! E’ uno che dice cazzate! E’ un galeotto…» «Eh! Un galeotto! Infatti… » «…disperato…un disperato che ti diffama! Dobbiamo scrivere che tu lo quereli! Per noi…» «No! No! Però quello che hanno…che hanno detto…gli Onorevoli… Nesi… Mastella…Gallo…e compagnia bella…quello lo potevi anche pubblicare eh!» «Aah…ho capì…cioè…e cosa han detto…guarda …lo…lo ignoro!» «No, ma io te le mando, oggi pomeriggio! Se me le pubblichi mi fai una cortesia! Se mi lasci uno spazio» «Certo!».

E il neo ministro cosa dice? Nulla: quella telefonata è stata una ingenuità del suo addetto stampa che, da non esperto di calcio, ha voluto chiedere un consiglio. Intanto lo staff del ministero di via Arenula è al lavoro per presentare in tempi brevissimi un provvedimento al Parlamento per limitare la divulgazione di intercettazioni non utili alle indagini. «Come questa»


Dagospia 23 Maggio 2006




[SM=x234458]

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Al buio tutti i semafori sono neri... (m3t4llica)

"sono abituato a prendere sul serio anche me stesso quando scrivo vaccate... quindi prendo sul serio qualsiasi idiota come me"
(citazione dalle opere di QED, poeta Parmigiano del secolo scorso, non si sa se ancora in vita)
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IL PROCURATORE MASTELLA JR GESTISCE LA STELLA VOLPATO
Massimo Numa per La Stampa
Pellegrino Mastella, 30 anni, figlio del ministro Clemente, fa il procuratore di calciatori. Una professione davvero trendy, almeno sino a un po’ di tempo fa. Dopo il figlio del ct della Nazionale, Davide Lippi, e Alessandro, il promettente erede di papà Moggi, ecco dunque Mastella jr. Adesso anche il suo nome compare nei nastri delle intercettazioni delle ultime informative dei carabinieri che lavorano a ritmo serrato per i pm di Napoli e Roma, e saranno ricostruiti - passo dopo passo - se, quando, come e perché ha o no intrattenuto rapporti con la Gea, con l’allenatore Gianni Di Marzio (osservatore per la Juventus e molto legato al Padova, società dove Mastella jr ha trovato il suo primo talento) e con gli altri big dell’universo pallonaro sotto inchiesta per una lunga serie di reati, compresa l’associazione a delinquere. Non che sia un reato, collaborare o far parte di quella società, ma gli inquirenti vogliono ricostruire tutte le intermediazioni, almeno le più recenti, comprese le sue.

La sua storia, anche se breve, è già ricca di colpi di scena e coronata anche da un clamoroso successo: quando riesce a soffiare ai più noti e importanti procuratori di tutta Italia uno degli astri nascenti del calcio italiano, il centravanti Rey Volpato, classe ‘86, un clone di Christian Vieri, cresciuto nel vivaio del Padova dov’era tesserato. Mastella riuscì a inserirlo nella sua scuderia; gli altri colleghi restarono basiti. Tra i «re» del mercato del Nord-Est serpeggiò un certo malumore. Telefonarono al padre del giovane Rey e gli chiesero: «Ma chi è il suo nuovo procuratore?». Risposta: «... Pellegrino». Replica: «Pellegrino chi? Non esiste un mediatore con quel nome». Infine: «Vabbè, di cognome fa Mastella, è il figlio di Clemente». Cioè l’attuale ministro della Giustizia, allora segretario dell’Udeur.

Adesso Claudio Pasqualin, uno degli operatori più importanti e conosciuti del mercato, non vuole parlare di questa faccenda. Solo un breve commento: «Sì, Pellegrino lo conosco bene, perché, qualche anno fa, iniziò la professione proprio qui nel mio studio». E prometteva? «Era un giovane che doveva ancora farsi le ossa, era molto legato all’Avellino. Non conosceva le altre realtà, le più importanti. Poi se ne andò, forse deluso dai risultati non troppo brillanti. Ricordo che rappresentava anche il cugino, Carmelo Imbriani. Ma credevo avesse rinunciato». Giusto il tempo di coltivare le amicizie giuste (non è un mistero che Clemente sia tuttora un buon amico di Moggi) ed è pronto a soffiare il contesissimo Rey Volpato a un’agguerrita filiera di concorrenti. Poi si venne a sapere che la destinazione finale del centravanti - quelli come lui, una volta, si definivano «di sfondamento» - era il Siena, una società considerata alleata della Juventus, una specie di succursale in terra toscana.

Un colpo da maestro, preceduto da un’altra operazione, forse più modesta ma altrettanto significativa. Riuscì a rivendere nuovamente il cugino Carmelo al Benevento. Tacitiano il comunicato dei giallorossi: «Il giocatore sannita, dopo aver rescisso il contratto con il Catanzaro, si è legato al Benevento fino al 2008. Imbriani, accompagnato dal suo procuratore Pellegrino Mastella, ha firmato il nuovo contratto, che domani mattina sarà depositato presso la Lega di Firenze. Il nuovo acquisto giallorosso si unirà alla squadra già nel pomeriggio di domani per allenarsi con i nuovi compagni...». Era il 17 gennaio 2006. Imbriani, vecchia conoscenza dei tifosi del Napoli, giocò in serie A per due anni, dal ‘94 al ‘96. Non lasciò un grande ricordo. Pochi i gol e molti sfottò per l’illustre parentela: secondo i tifosi più maligni, Imbriani indossava la maglia numero 11 solo per merito dello zio Clemente.

Pellegrino Mastella è stato pure costretto a smentire una notizia che era comparsa sulle colonne de «Il Riformista», e poi ripresa da altri media. Dicevano che si sarebbe candidato alle prossime comunali del 2006. «L’ipotesi avanzata dal quotidiano è del tutto infondata, soprattutto perché basata su chiacchiere da bar e non confermata da nessuno dei soggetti in questione». Il tono è secco. E non ammette repliche.

IL FIGLIO DI MASTELLA REPLICA: LO SCOPO E' COLPIRE I PADRI. MAI AVUTI RAPPORTI CON LA GEA
(ANSA) - ''Stupisce la tempistica cronometrica con la quale il nome del sottoscritto e' stato indebitamente legato ai recenti accadimenti sportivi e giudiziari che hanno sconvolto il mondo del calcio''. Lo afferma l' avvocato Pellegrino Mastella, figlio del ministro della Giustizia, riferendosi agli articoli pubblicati oggi nelle pagine dedicate allo scandalo del calcio dai quotidiani ''La Stampa'' e la Gazzetta dello Sport'' nei quali si fa riferimento alla sua attivita' di procuratore.

''La contestualita' delle pubblicazioni rispetto alla nomina di mio padre a Ministro della Giustizia - osserva Mastella jr riservandosi ogni azione legale a tutela della sua immagine personale e professionale - desta, a dir poco, sospetti circa il reale interesse alla divulgazione di notizie di per se' false e suggestivamente finalizzate a collegare in modo strumentale e dannoso, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti, la mia attivita' professionale con quella di altre persone, non a caso definite 'figli di', con il chiaro intendimento di colpire i padri attraverso i figli, condotta considerata indegna perfino nei codici delle peggiori organizzazioni malavitose, se non addirittura intimidatorie''.

L' avvocato Mastella, con una lunga nota, stigmatizza ''fortemente'' l' occhiello dell'articolo de La Stampa, nel quale si parla di ''figlio del ministro'' e di ''carabinieri'' messi in allerta e l' articolo de La Gazzetta dello Sport, nel quale si parla di ''amico della Gea'' e di ''approdo alla grande famiglia della Gea World''. ''Tutto cio' e' sconcertante oltre che foriero di irreparabile pregiudizio'' sottolinea facendo notare che ''con l'utilizzazione, negli occhielli, di notizie volutamente false si da ai lettori un' immagine totalmente diversa dalla realta' della mia persona, della mia attivita' professionale e, conseguentemente o meglio, in modo scorretto, si coinvolge ad effetto mio padre, del tutto estraneo allo stesso racconto sviluppato poi nell' articolo. Infatti il titolo ad effetto, assolutamente inveritiero, viene smentito tuttavia in modo contraddittorio dallo stesso giornalista nel corpo dell'articolo''.

Secondo il figlio del ministro ''la realta' e' ben altra. Dal 2002, esercito principalmente per passione l'attivita' di agente di calciatori come attivita' del tutto collaterale, essendo la mia professione quella di Avvocato. Come agente, ho sempre lavorato in proprio, tranne una breve esperienza con lo studio D' Amico-Pasqualin. Nel corso della mia esperienza di agente di calciatori ho ricevuto procura soltanto da un calciatore, per quanto promettente: Rej Volpato, che mi onoro di rappresentare. Ho assistito infatti lo stesso Volpato in occasione della stipula del suo contratto con il Padova Calcio. Ho poi seguito il suo trasferimento dal Padova Calcio alla Juventus F.C.''. E' solo in quest' ultima occasione - chiarisce - ''ho avuto rapporti, come controparte contrattuale, con la Dirigenza della stessa Juventus F.C.. Preciso di non aver mai avuto alcun rapporto con la GEA, rispetto alla quale, semmai, nella mia veste di agente, ho esercitato un ruolo di concorrente; questo anche in occasione del conferimento della procura del calciatore Rej Volpato, il quale era stato contattato anche da altri procuratori sportivi''.

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tutti questi copia/incolla mi fan venire il mal di testa

adesso faccia un riassunto in bella copia max 100 parole e me lo faccia pervenire all'indirizzo che le ho dato [SM=x234952]

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Vedi, ci sono due tipi di uomini: quelli che c'hanno ironia e quelli che non c'hanno ironia; tu ce l'hai la tua bella ironia ma non ti serve a un cazzo

sempre in sintonia col zero cinque percento

Io direi che i linuxiani sono anche supercnciani, un po' come dire che i paracas o i nazca sono anche parte dell'impero tahuantinsuyo (non inca, peggio ancora incas)e non viceversa.
La civiltà linuxiana fece la sua apparizione nell'epoca presupercnciana nella Provincia di Cataplania (regione di Bluelord, Ischia, Italia). Sulle sponde del fiume Asus, fu edificata la capitale Ubuntu. La civiltà nacque nel I sec. d.C. e decadde nel VI sec. d.C.
La cosa maggiormente impressionate di questa civiltà è il suo os policromo, con figure di uomini, animali, piante, donne nude ecc. In molte di questi os, vengono rappresentati uomini mutilati, cosa che fa supporre che realizzassero sacrifici umani. (Dr.dr.Burt 04/06/10) da Introduzione alla Storia delle civiltà pre-supercnciane e loro influenza sulle civiltà linuxiane nella regione di Cataplania I-Vi sec. d.C.)



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riassumendo:

appena in carica mastellone padre:

"secretiamo le intercettazione del calcio che riguardano persone estranee alle inchieste, per la privacy"

il giorno dopo il nome suo e del su' figliolo veniva citato in molte intercettazioni......

semplice no!

[SM=x234949]

(chiediamo le dimissioni?)

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la ringrazio ma così è troppo sintetico...

inoltre avrebbe dovuto spedirmi una relazione cartacea



tornando al mastellone: ma perchè?! non si è dimesso?!
ah no! è vero! siamo in Italia!

[SM=x234953]

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Vedi, ci sono due tipi di uomini: quelli che c'hanno ironia e quelli che non c'hanno ironia; tu ce l'hai la tua bella ironia ma non ti serve a un cazzo

sempre in sintonia col zero cinque percento

Io direi che i linuxiani sono anche supercnciani, un po' come dire che i paracas o i nazca sono anche parte dell'impero tahuantinsuyo (non inca, peggio ancora incas)e non viceversa.
La civiltà linuxiana fece la sua apparizione nell'epoca presupercnciana nella Provincia di Cataplania (regione di Bluelord, Ischia, Italia). Sulle sponde del fiume Asus, fu edificata la capitale Ubuntu. La civiltà nacque nel I sec. d.C. e decadde nel VI sec. d.C.
La cosa maggiormente impressionate di questa civiltà è il suo os policromo, con figure di uomini, animali, piante, donne nude ecc. In molte di questi os, vengono rappresentati uomini mutilati, cosa che fa supporre che realizzassero sacrifici umani. (Dr.dr.Burt 04/06/10) da Introduzione alla Storia delle civiltà pre-supercnciane e loro influenza sulle civiltà linuxiane nella regione di Cataplania I-Vi sec. d.C.)



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Re:

Scritto da: supercnc 25/05/2006 9.18
la ringrazio ma così è troppo sintetico...

inoltre avrebbe dovuto spedirmi una relazione cartacea



tornando al mastellone: ma perchè?! non si è dimesso?!
ah no! è vero! siamo in Italia!

[SM=x234953]



L'hanno cacciato dalla fattoria, penso per una betsemmia [SM=x234950]

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il comunismo non esiste, solo chi crede in silvio crede nel comunismo (supercnc 31/03/2010)

Se il coraggio portato dalla ragione prevalesse sul coraggio portato dalla follia....(kpax974 05/06/2009)

supercnc e i circoli della superlibertà cnc (S.n.C.) staff
vota superlibertà snc
contro al partito unico, per un unico partito

no moralizzatori che fanno moraline perche sono gelosi di chi moralista non è.chi intenda intenda.

So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
Ma c'è voluto del talento
per riuscire ad invecchiare
senza diventare adulti.


Pensare è importante e ci distingue dalle lenticchie.
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