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C'è un pò di fetore, chi ha sganciato?

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2006 08:34
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Accordo Prodi- Putin "I russi potranno vendere gas in Italia"




MOSCA - Un accordo sull'energia, per consentire alle compagnie russe di entrare nel mercato italiano e a quelle italiane di estrarre gas e petrolio russi, e una intesa preliminare per giungere alla creazione di una banca d'affari comune. E' questo il primo bilancio dell'incontro che si è svolto oggi al Cremlino tra Vladimir Putin e Romano Prodi.

In un clima amichevole, con Prodi che rilancia il "modello vodka e caviale per i nostri rapporti bilaterali" e Putin che non trattiene ripetuti elogi al presidente del consiglio italiano - "Il nostro ospite è un uomo politico di grande autorevolezza e influenza tra i politici sul piano nazionale e europeo" - i due leader tracciano un percorso teso ad agevolare investimenti nel campo dell'energia.

In sostanza l'intesa si tradurrà nella possibilità per le compagnie russe di entrare nel mercato energetico italiano nel campo del consumo, in cambio della possibilità delle compagnie italiane di estrarre gas e petrolio russi.

Parlando di energia Prodi non ha negato le preoccupazioni dovute all'atteggiamento dell'Ucraina
che "non sta provvedendo ad aumentare le scorte strategiche. Speriamo che lo faccia per evitare il rischio che un nuovo inverno rigido provochi conseguenze come nell'inverno scorso".

Prodi ha anche detto che l'Italia eserciterà "tutta la persuasione" sull'Ucraina "perchè l'accumulazione di riserve avvenga nei tempi, nei modi e nelle quantità necessarie per metterci al sicuro per tempo per il prossimo inverno".

Nessuno dei due leader ha fatto cenno ai contatti che si stanno intensificando tra Eni e Gazprom, le due compagnie nazionali, ma nella sostanza dai due presidenti è arrivato il "disco verde" all'iniziativa imprenditoriale.

Quanto alla ipotesi di una banca d'affari comune il premier ha spiegato: "Lavoriamo ad una banca cinquanta e cinquanta tra operatori italiani e russi per guidare ed aiutare l' aumento degli investimenti incrociati, indispensabili per far crescere i rapporti economici tra i nostri paesi".


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