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Ha sta fissa di mandare sempre gli ispettori

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2007 22:21
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Strano che stavolta abbia mandato gli ispettori pure a Potenza per vedere che sta combinando sto woodcock con vallettopoli






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Sento sempre più puzza


Mora-Mastella, giallo su incontro - Il Guardasigilli smentisce

I dubbi del settimanale L'Espresso: il manager dei vip incontrò casualmente il ministro in un ristorante romano o fu un modo per attivare contatti potenti e fermare l'inchiesta a suo carico?


"Tutti parlano di un incontro casuale. Un saluto, due chiacchiere alla presenza di altri clienti, e via. Ciascuno per la sua strada. Anzi ciascuno seduto al suo tavolo, nelle frequentatissime sale del ristorante romano Il Bolognese. Eppure è un giallo il faccia a faccia di metà novembre tra il ministro della Giustizia Clemente Mastella e Lele Mora, il manager delle dive sotto inchiesta a Potenza per associazione per delinquere ed estorsione". Lo afferma un articolo del settimanale L'Espresso sul prossimo numero in edicola.

"Quando gli investigatori dello Sco della polizia sono piombati al Bolognese per verificare il racconto di un teste secondo il quale Mastella e Mora si sarebbero visti poco prima che il caso Vallettopoli venisse fatto esplodere ad arte sui giornali, hanno avuto una sorpresa - si legge sulla rivista - dall'agenda dove vengono segnate le prenotazioni erano state strappate le pagine del periodo dell'incontro tra Lele e il ministro. Insomma, ricostruire chi avesse telefonato per riservare i tavoli era impossibile. E non era nemmeno possibile sapere chi e perché avesse fatto sparire i fogli".

"Il particolare non è secondario - sottolinea il settimanale - Grazie alle intercettazioni il pm Henry Woodkock ha capito che a partire da fine ottobre Mora e il fotografo Fabrizio Corona, quando scoprono di essere sotto indagine, tentano di mettere in moto le loro conoscenze per depotenziare l'inchiesta e poi, a dicembre, orchestrano una fuga di notizie sui media nella speranza di evitare eventuali arresti. Subito dopo Mastella invia una prima ispezione ministeriale a Potenza, alla quale ne seguirà una seconda disposta dopo la pubblicazione del nome di Silvio Sircana, il portavoce del governo Prodi paparazzato sui viali dei trans forse a fini ricattatori".

"In questo clima velenoso gli investigatori seguono due piste. La prima riguarda gli archivi informatici di Corona che verranno esaminati partendo da una cartellina contenente le foto di una serie di politici, tra i quali compare anche un ex ministro dell'Economia sorpreso pero' in atteggiamenti non imbarazzanti. C'è da scoprire quali immagini siano finite sui giornali e quali no, per poi stabilire se dietro la mancata pubblicazione ci sia stato un ricatto", prosegue l'articolo.

"La seconda pista punta invece ai rapporti tra agenzie fotografiche, direttori di giornali e esponenti di partito -spiega L'Espresso - Si cerca di comprendere, per esempio, cosa abbia spinto Chi a comprare per 80 mila euro l'intervista al transessuale Patrizia dopo la notte con Lapo Elkann, evitando le domande imbarazzanti. E' stata solo la voglia di fare un articolo 'soft' o il desiderio di fare un piacere alla Fiat? E perché poi Oggi ha speso 100 mila euro per le foto sulla notte brava di Sircana? Voleva uno scoop sull'uomo di Prodi o intendeva tutelarlo?"

"Le risposte arriveranno dagli interrogatori - prosegue l'articolo - durante i quali si parlerà della rete di protezioni che ha permesso al duo Corona-Mora di spadroneggiare nel mondo della tv, e si tenterà di fare ulteriore chiarezza sulle fughe di notizie". "Dagli atti risulta che il 30 ottobre il calciatore del Milan Alberto Gilardino informa Corona di essere stato sentito dal pm. Corona però sembra tranquillo. Si preoccupa il 9 novembre - racconta il settimanale - quando dice al telefono: 'Minchia ragazzi, la situazione non è grave. E' gravissima'. Perché lo sa? A una sua collaboratrice confida: 'Sono stato da Emilio Fede che mi ha chiamato. Perché c'è di mezzo anche il presidente, hai capito? Sapevano tutto. Hai il telefono sotto controllo anche tu. Perché ho venduto le fotografie che ho fatto alla figlia'. Il riferimento è al caso di Barbara Berlusconi che, proprio in quei giorni, ha ricevuto una convocazione come teste per parlare delle foto acquistate dal padre".

"Il 13 novembre Mora e Corona si vedono a casa di un'amica. Pochi giorni dopo Lele va a Roma e mangia al Bolognese dove incontra Mastella. Un diplomatico, Pupi D'Angeri, li incrocia e racconta tutto a Luciano Regolo, direttore di 'Novella 2000', che subito riferisce la cosa alla polizia. Secondo Regolo - riferisce il settimanale - Mora si sarebbe messo "a far funzionare le sue entrature" per affossare l'indagine".

Dal canto suo, il Guardasigilli ha emesso un comunicato in cui si spiega che non c'è "nessun giallo e nemmeno un incontro dai colori arcobaleno. Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, non è mai stato a pranzo o a cena con Lele Mora. Tutto il resto, come afferma una nota canzone, è noia".

"Certo - si legge nella nota diffusa dal ministero - se ogni casuale incontro diventa in questo Paese un caso giudiziario, o presunto tale, allora bisogna solo sperare che tutti coloro in cui quotidianamente ci si imbatte siano persone che non solo nel presente, ma nemmeno nel futuro si trovino coinvolte in un'inchiesta. Pare comunque assurdo, e sicuramente poco civile doversi alzare ogni mattina con la paura di essere circondato da centinaia se non da milioni di indagati". "Quanto all'eventuale prenotazione al ristorante 'Il Bolognese' anche a noi piacerebbe sapere chi l'ha fatta e a 'L'Espresso' potremmo proporre di lanciare un concorso a premi per individuarne in fretta l'autore", conclude la nota del ministero.

;=napo

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Ci aveva già provato Berlusconi ai tempi di "Mani Pulite"


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