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scommettiamo che vince il nobel?

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2008 16:09
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secondo la teoria della compianta nonna di un mio amico "chi la fà più sporca diventa priore" che parafrasata diventa "chi la dice più grossa diventa nobel" (vedi il nostro algore)

riporto le argomentazione della signora indiana che ne dice di tutti i colori.......
voglio chiedergli se è colpa degli OGM se mi sono pestato il dito con il martello l'altro giorno?

Marco Zatterin per “La Stampa”

«Le faccio un esempio». Vandana Shiva si aggiusta il lungo scialle di seta verde che le fascia il torace e lancia l’ennesima profezia. «Ho appena consumato un ottimo pasto italiano con il migliore fra gli oli di oliva, ma so che nel giro di pochi anni potrebbe essere molto difficile farne uno analogo».

La colpa, spiega la scienziata indiana, è dell’agricoltura industriale estensiva, degli Ogm che hanno invaso i raccolti, delle strategie delle multinazionali che hanno favorito il cambiamento climatico e la scarsità di cibi invece che il contrario. «Ci hanno promesso un mondo di semi a buon mercato e di cibo per tutti - accusa - e non hanno mantenuto l’impegno. Ora le menzogne si stanno svelando. Gli Ogm sono un problema, non la soluzione».

Cinquantasei anni, uno sguardo luminoso, maniere garbate anche nel momento degli anatemi. La signora Shiva, fondatore in odore di Nobel della Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy, a Bruxelles su invito della Regione Toscana, combatte col sorriso sulle labbra i giganti del geneticamente modificato.

Vuole convincere il mondo a cambiare rotta per sopravvivere allo sviluppo. E l’Europa a fare a meno degli Ogm, cosa che invece sembra tentare la stessa Commissione Ue. «È ovvio - spiega - che si tenta di usare il cambiamento climatico e la crisi alimentare per rilanciare una tecnologia che ha fallito, che allontana dal problema e nasce da una scelta opportunistica».

Lei cosa propone?
«Le soluzioni per consentire ai raccolti di reagire agli eventi climatici estremi quali siccità e inondazioni sono contenute nelle varietà che gli agricoltori hanno coltivato per secoli e l’agricoltura industriale ha in buona parte annullato».

Ad esempio?
«Se non c’è pioggia, le piante devono resistere alla siccità. Nella mia zona, dove le precipitazioni sono state scarse negli ultimi quattro anni, i semi vecchi hanno tenuto, quelli di nuova generazione no. Se invece il riscaldamento del mare aumenta la frequenza dei cicloni bisogna avere piante che sopravvivano al sale».

Gli Ogm no?
«Da vent’anni le multinazionali annunciano soluzioni senza darne. Non è possibile perché la tecnologia opera su geni singoli, mentre le piante che vincono gli stress ambientali sono multigenetiche. Un danno grave. Ed è solo il primo».

E il secondo?
«Ogm equivale a brevetto. Vuol dire che una determinata società può diventare monopolista di un certo trattamento. Ne consegue che quando si verifica un disastro naturale le multinazionali incassano miliardi. Non si cambia l’agricoltura, non si riduce il suo impatto sul clima, non si produce più cibo».

Lo slogan è che gli Ogm danno più possibilità di sfamarsi.
«Falso. L’ingegneria genetica ha portato la prevalenza delle monocolture. In India una volta si lavoravano otto tipi diversi di semi di soia. Il dumping Usa sui semi modificati ha distrutto una parte della biodiversità e le prerogative della nostra cultura alimentare».

Cosa bisognerebbe fare?
«Se si vuole produrre più cibo, proteggendo il pianeta e il clima, occorre puntare sulla biodiversità degli ecosistemi. Ogni area va destinata a semine diverse, con la rotazione dei raccolti e la garanzia di qualità e sostenibilità. Senza i fertilizzanti chimici che stimolano l’effetto serra. Senza gli Ogm. Ma con soluzioni organiche».

Non sono più care?
«I fertilizzanti chimici costano di più e al salire del prezzo del petrolio saranno sempre più onerosi. Si potranno acquistare solo grazie a sussidi pubblici. Che poi sono l’unica ragione che rende l’attività agricola industriale più competitiva. Non bisogna dimenticare i suicidi provocati dagli Ogm Monsanto».

Che c’entra la Monsanto coi suicidi?
«Hanno fatto credere si potesse diventare milionari solo comprando questi nuovi semi miracolosi. Chi lo ha fatto ha scoperto che bisognava acquistarne tutti gli anni a un prezzo triplo di quelli ordinari. A un certo punto si sono accorti che le nuove coltivazioni sono più vulnerabili. Hanno avuto bisogni di più pesticidi e più acqua. Si sono pesantemente indebitati. Risultato: in India duecentomila morti in dieci anni».

L’Europa vuole una politica agricola diversa. Meno sussidi e più legami diretti con la produzione. Funziona?
«Solo se non andrà verso un sistema di mercato globale. Sarebbe solo un’altra Pac (Politica Agricola Comune) globalizzata, mentre bisogna contenere i sussidi a livello mondiale. Non è possibile che le mele di Washington arrivino in un villaggio indiano a prezzi inferiori di quelle del Kashmir».

L’Ovest dice che deve produrre per dare da mangiare all’Oriente che diventa più ricco.
«Non è vero. Le statistiche dimostrano che in India si mangia sempre meno, il consumo pro capite in India è sceso in pochi anni del 20%. E poi dico: ma se uno diventa ricco si compra una seconda auto. Non ordina un doppio pasto».

Quadro difficile. Ottimista o pessimista?
«Anno dopo anno mi sento più fiduciosa. I differenti fattori di crisi provocati dall’agricoltura dominata dalle multinazionali - che portato gli Ogm, il cibo caro e le distorsioni climatiche - si stanno manifestando. È vero che siamo piccoli e loro hanno grandi mezzi. È vero che possono fare quello che gli pare, scommettere al Board of Trade di Chicago o intascare i fondi pubblici. Ma la gente che non ha pane alla fine riuscirà ad avere giustizia. È sempre successo».


[SM=x234795]

a parte il giusto commento sulle multinazionali che sono proprietarie dei brevetti e fanno strozzinaggio,

la colpa di ciò a mio avviso è soprattutto delle nazioni che si sono rifiutate o hanno addirittura vietato (ITALIA) di fare studi nello stesso campo proponendo brevetti aperti a tutti e hanno lasciato in mano a questi loschi figuri tutto il business

mi sorge il dubbio che lo abbiano fatto apposta.........

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Al buio tutti i semafori sono neri... (m3t4llica)

"sono abituato a prendere sul serio anche me stesso quando scrivo vaccate... quindi prendo sul serio qualsiasi idiota come me"
(citazione dalle opere di QED, poeta Parmigiano del secolo scorso, non si sa se ancora in vita)
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