Sabato 25 Luglio ore 13,45. Ho appena finito di lavare i piatti. Bussano alla porta. Ci saranno circa 35 gradi di temperatura e sono bello sudato. Un tappetto in camicia, sudatissimo, mi sventola sotto il naso "Lotta comunista", il giornale leninista. Il tipo me lo ricordo dai tempi dell'università. Era sempre in giacca e cravatta davanti all'ateneo e vendeva questo giornale la cui periodicità mi è ignota.
Mi riconosce e mi chiede una sottoscrizione. Gli offro un euro ma dice che il minimo è tre euro, gliene do cinque e chiedo se ha il resto. Mi dice "facciamo cinque?". E facciamo cinque. Mi consegna un tagliandino numerato con la scritta cinque euro e un'immagine di Lenin che legge la Pravda. In più una copia di "lotta comunista" datata Gennaio 2009. Mi sa che gli erano finiti i soldi per stampare qualcosa di più recente.
Il giornale l'ho messo tra i rifiuti cartacei. Una volta ho provato a leggerlo ma ho capito che la sinistra nasce in crisi perché non è mai stata in grado di parlare alle masse. Il tagliandino lo conservo perché mi fa ridere.
E con questo caldo, un solo pensiero mi sfiora. Da dove cacchio sorgerà il Sol dell'avvenire?
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Se uno alle tre di notte si ferma ad un semaforo rosso di un incrocio deserto o è scemo o è Kant. (Gianni Vattimo)