serie A: Fiorentina

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Nortek
00venerdì 5 novembre 2004 19:27
Ujfalusi disponibile contro l'Inter


Con il morale alto dopo le due vittorie consecutive ottenute in campionato, la Fiorentina continua la preparazione in vista della sfida di domenica al Franchi contro l’Inter. Da sottolineare il rientro nel gruppo di Ujfalusi, che potrebbe scendere in campo dal primo minuto contro i nerazzurri.

Unico indisponile resta Riganò, peraltro in recupero: il bomber viola potrebbe essere rientrare il 14 novembre contro il Livorno.
Nonno Nanni 1982
00martedì 9 novembre 2004 22:33
Fiorentina-Inter 1-1 (Dainelli, Adriano)
Gran bella partita al "Franchi", dove c'è quasi il tutto esaurito per l'arrivo dell'Inter dei tanti ex, dall'applauditissimo Toldo al fischiatissimo Mancini, passando per Adriano, Cristiano Zanetti e per il direttore sportivo Lele Oriali. Grandi applausi, cori e striscioni anche per Giancarlo Antognoni, colpito da un serio problema cardiaco la scorsa settimana in Svizzera. Buso ancora senza Riganò, Maggio, Céjas, Valdés ed Aquilanti recupera Ujfaluši il quale però parte dalla panca dal momento che in campo va la stessa squadra che sette giorni prima aveva annientato il Lecce. Nell'Inter Mancini, in tribuna per squalifica, rinuncia a Verón anch'egli squalificato, all'infortunato Vieri e preferisce Recoba a Martins, il quale s'accomoda in panchina così come (ma ormai non è una novità) Davids. Rinviato il traguardo delle duecento partite in viola per Angelo Di Livio, dal momento che il Soldatino non giocherà neanche un minuto. Partenza a spron battuto dei gigliati che vedono un tiro da due passi di Jørgensen su assist di Miccoli respinto miracolosamente da Toldo, al ritorno da titolare nerazzurro proprio nel "suo" stadio, poi Nakata manca la deviazione da due passi in occasione di una respinta di Toldo su tiro di Miccoli. Poi Javier Zanetti per poco non ammazza Jørgensen in piena area, ma chissà come mai per De Santis non è rigore. Al 26' comunque i viola passano con un colpo di testa di Dainelli su corner di Miccoli. Dopo un primo tempo dominato grazie alla splendida "vena" di Obodo, gran direttore d'orchestra, la Fiorentina cala nei primi venti minuti della ripresa, coi nerazzurri che attaccano e vedono negato loro il pareggio solo dalle grandi parate di Lupatelli su Cristiano Zanetti e Cambiasso. Finita questa breve fase di "sbandamento" la Fiorentina avvicina il 2-0 con un capolavoro di Miccoli, che salta in pallonetto Cordoba per poi clamorosamente colpire il palo di controbalzo, col pallone che tocca la mano di Toldo rimanendo in campo anziché finire dentro la porta. Poi Buso compie l'unico errore, togliendo proprio Miccoli per far entrare l'evanescente Fantini, e l'Inter ne approfitta: minuto numero 80, angolo di Javier Zanetti, testa di Cristiano Zanetti e Adriano, fin lì inoperoso, mette dentro di testa da due passi il gol dell'ex, il sedicesimo in sedici partite. Mica male... Pochi istanti dopo il brasiliano ci riprova su punizione da distanza siderale, Lupatelli respinge bene, Martins s'avventa sul pallone e manda clamorosamente alto da buonissima posizione. Neanche l'ingenua espulsione per proteste (doppia ammonizione) di Stankovic a 5' dalla fine riporta a galla i viola, che chiudono con un pari comunque buono. Ora la pressoché impossibile trasferta di domani a Torino coi nostri amichetti a strisce, ma una cosa è certa: indipendentemente da cosa farà contro la Juve, la Fiorentina c'è, eccome se c'è.

Firenze, stadio "Artemio Franchi", domenica 7 novembre 2004, ore 15:00
Campionato italiano di Serie A - 10a giornata

FIORENTINA 1-1 INTER

FIORENTINA (4-4-1-1): Lupatelli – Delli Carri, Viali, Dainelli, Chiellini – Ariatti, Maresca (83' Piangerelli), Obodo, Jørgensen (65' Ujfaluši) – Nakata – Miccoli (73' Fantini). In panchina: Roccati, Guigou, Di Livio, Portillo. All.: Buso.
INTER (4-3-2-1): Toldo – Zé Maria, Cordoba, Materazzi, J. Zanetti – Stankovic, C. Zanetti (83' Cruz), Cambiasso – Recoba (65' Emre), van der Meyde (51' Martins) – Adriano. In panchina: A. Fontana, Burdisso, Mihajlovic, Davids. All.: Orsi (Mancini assente per squalifica).
Arbitro: De Santis.
Guardalinee: Ivaldi, Babini.
Quarto uomo: Pieri.
Ammoniti: Delli Carri, Piangerelli (F); Stankovic, Materazzi, Emre, C. Zanetti, Cambiasso (I).
Espulso: Stankovic (I) per doppia ammonizione.
Spettatori: 43708.
Nota: Palo colpito da Miccoli (F).
Reti: Dainelli (F) 26', Adriano (I) 80'.


LE PAGELLE


FIORENTINA
Lupatelli 7
Delli Carri 7
Viali 7
Dainelli 7
Chiellini 6
Ariatti 7
Maresca 6.5
Piangerelli s.v.
Obodo 8
Jørgensen 5.5
Ujfaluši 6
Nakata 5.5
Miccoli 6.5
Fantini s.v.
ALL. Buso 7

INTER
Toldo 7.5
Zé Maria 4.5
Cordoba 5
Materazzi 5
J. Zanetti 6
Stankovic 4
C. Zanetti 6
Cruz s.v.
Cambiasso 6
Recoba 5
Emre 5.5
van der Meyde 5
Martins 5.5
Adriano 6
ALL. Orsi (Mancini) 5.5

ARBITRO
De Santis 5

[Modificato da Nonno Nanni 1982 09/11/2004 22.42]

Nonno Nanni 1982
00mercoledì 10 novembre 2004 15:42
La formazione: Ujfaluši per Jørgensen a centrocampo
Lupatelli - Delli Carri, Viali, Dainelli, Chiellini - Ujfaluši, Maresca, Obodo, Ariatti - Nakata - Miccoli.

Forza Sergio e Forza Violaaaaaaaa!!!

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Nonno Nanni 1982
00giovedì 11 novembre 2004 18:19
Juventus-Fiorentina 1-0 (Olivera)
La Fiorentina torna dal primo atto stagionale della Madre Di Tutte Le Partite a mani vuote, ma non per suo demerito. I viola escono sconfitti 1-0 da un "Delle Alpi" dal quale invece avrebbero dovuto tornare con almeno un punto in saccoccia. La squadra di Sergio Buso infatti affronta una Juventus che fino ad allora in casa aveva sempre vinto (eccezion fatta per il pareggio col Palermo) ad armi pari, rischiando anzi ripetutamente di vincere. Almeno tre nitide palle gol per i gigliati, che arrivano a Torino ancora senza Riganò, Maggio, Céjas, Valdés ed Aquilanti ma col rientrante Ujfaluši schierato sulla destra al posto di Jørgensen, per formare un più difensivo 3-5-1-1: nei minuti iniziali una punizione di Miccoli imbecca perfettamente sul secondo palo Maresca (entrambi ex "al veleno" così come Di Livio, senza contare altri due giocatori che a Torino ci con la Vecchia Signora sono stati solo di passaggio come Chiellini e Fantini), ma il centrocampista da posizione più che propizia fa l'unica cosa che invece non avrebbe dovuto fare, cioè colpisce debolmente di testa "in bocca" a Buffon; nel secondo tempo un rapido contropiede di Miccoli innesca Ujfaluši, il cui diagonale fa la barba al palo; poi... Eppoi c'è quella maledetta azione al 94', di cui parleremo poi... Sul fronte gobbo invece poco o nulla da segnalare, se non un bel destro al volo di Alex Uliveto su cross di Camoranesi, il migliore dei suoi, che a metà primo tempo chiama Lupatelli all'unica vera parata della serata. Il portiere viola, per il resto, rimane pressoché inoperoso. Merito di una Fiorentina che è messa splendidamente in campo, che chiude ogni spazio, che impedisce ai "solisti" bianconeri di entrare in partita. La Juve dal canto suo fa poco o nulla per entrarci, cosicché ad un certo punto l'atteggiamento tattico della Fiorentina sembra perfino troppo prudente. Osando di più, magari togliendo prima un giocatore completamente fuori fase come Nakata e mettendo un'altra punta al fianco di un Miccoli troppo isolato, il risultato sarebbe stato sicuramente diverso. Ma tant'è, la Fiorentina pur giocando bene dà l'impressione di accontentarsi, e questo è un errore che quando giochi in casa di una grande squadra non puoi mai commettere. La svolta della partita arriva al 56', quando Émerson prende un pestone ed è costretto ad uscire. Capello è così costretto a togliere uno dei migliori centrocampisti centrali del Mondo pur non avendo in panchina altri giocatori in quel ruolo. Il tecnico juventino opta dunque per Olivera, tutto fuorché una mezzala, ma i risultati sono decisamente buoni. Non foss'altro perché al 72' l'uruguayano trova quello che si rivelerà essere il gol della (immeritata) vittoria gobba, correggendo in rete da distanza ravvicinatissima un colpo di testa di Camoranesi su angolo di Nedved. La Fiorentina butta finalmente dentro Jørgensen, Portillo e nel finale Fantini e schiaccia altrettanto finalmente in un angolo l'avversario, costringendo Buffon agli straordinari. Fino ad arrivare a quel maledetto 94' di cui si parlava prima: Fantini se ne va in contropiede, Thuram lo inchiappetta ma nonostante, rigore o non rigore, il difensore francese meriti l'espulsione Farina fa proseguire per la regola del vantaggio, la palla giunge a Portillo che, anche contrastato dall'uscita disperata di Buffon, spreca clamorosamente calciando sull'esterno della rete quando sarebbe bastato un pallonetto o comunque un tiro un po' più alto di quel piatto destro fatto partire dallo spagnolo per scavalcare il portiere della nazionale. Peccato, sarebbe stato l'episodio che avrebbe potuto cambiare la sua stagione, anche se l'impressione è che ormai l'ex golden boy del Real sia già con un piede e mezzo sul primo aereo per Madrid... Peccato soprattutto per la Fiorentina, che meritava perlomeno il pari, al di là di un gioco a tratti troppo difensivo che Obodo e Maresca, in giornata-no, non sono riusciti a rendere più offensivo. Pazienza, consoliamoci con la consapevolezza che i nostri amichetti a strisce dovranno per forza venire qui a Firenze (e lì se divertimo...) e che il tour de force il quale ci ha proposto in soli tre giorni l'Inter e la Juve fuori casa è finito, anche se pensare di aver guadagnato un solo punto a fronte degli almeno quattro che ci saremmo meritati fa male, molto male. Comunque ora concentriamoci sul derby col Livorno, altra partita rognosa che però la Fiorentina può (e deve) vincere.


Torino, stadio "Delle Alpi", mercoledì 10 novembre 2004, ore 20:30
Campionato italiano di Serie A - 11a giornata

JUVENTUS 1-0 FIORENTINA

JUVENTUS (4-4-2): Buffon – Pessotto, Thuram, F. Cannavaro, Zambrotta – Camoranesi, Blasi, Émerson (56' Olivera), Nedved – Del Piero (63' Zalayeta), Ibrahimovic. In panchina: Chimenti, Ferrara, Montero, Tudor, Kapo. All.: Capello.
FIORENTINA (3-5-1-1): Lupatelli – Delli Carri, Viali, Dainelli – Ujfaluši (91' Fantini), Ariatti (78' Portillo), Maresca, Obodo, Chiellini – Nakata (60' Jørgensen) – Miccoli. In panchina: Roccati, Piangerelli, Di Livio, Savini. All.: Buso.
Arbitro: Farina.
Guardalinee: Consolo, Ricci.
Quarto uomo: Rizzoli.
Ammoniti: Nedved, Del Piero, Olivera (J); Maresca, Delli Carri, Miccoli, Viali (F).
Spettatori: 24000.
Rete: Olivera (J) 72'.


LE PAGELLE


JUVENTUS
Buffon 6
Pessotto 6
Thuram 6
F. Cannavaro 6
Zambrotta 5.5
Camoranesi 6.5
Blasi 6
Émerson 5.5
Olivera 6.5
Nedved 5.5
Del Piero 5.5
Zalayeta 5
Ibrahimovic 6
ALL. Capello 6

FIORENTINA
Lupatelli 6
Delli Carri 6.5
Viali 6
Dainelli 6
Ujfaluši 6.5
Fantini s.v.
Ariatti 5.5
Portillo 5
Maresca 5.5
Obodo 5.5
Chiellini 6
Nakata 5
Jørgensen 6.5
Miccoli 6
ALL. Buso 6.5

ARBITRO
Farina 5
Nonno Nanni 1982
00domenica 14 novembre 2004 10:29
Finalmente tornano Riganò e Maggio. Céjas in panchina, Portillo preferito a Fantini
Finalmente Christian Riganò torna a disposizione della Fiorentina. Il bomber viola, vittima di un brutto infortunio muscolare al 22' del primo tempo della prima partita, persa (immeritatamente) 1-0 all'Olimpico contro la Roma, quando peraltro stava facendo il proprio esordio in A, tornerà oggi in campo. O almeno, in panchina, anche se c'è da credere che qualche minuto lo giocherà. Una buona notizia dunque non solo per il bomber di Lipari e per la squadra gigliata, ma soprattutto per Sergio Buso, che ha già allenato Rigagol tre anni fa (al Taranto in C1) con ottimi risultati, giacché Riganò fu capocannoniere del torneo ed i rossoblu pugliesi arrivarono sino alla finale dei playoff promozione col Catania di Vierchowod (che l'anno successivo, sia pure per poco, sarebbe stato allenatore di Riganò nella nuova Fiorentina di Della Valle iscrittasi alla C2 col nome di Florentia Viola), che però riuscì a vincere. La speranza è che quest'anno, per Buso e Riganò, il finale di stagione sia ben più dolce, e magari ci porti in Coppa Uefa. Intanto anche Cristian Sebastián Céjas e Christian Maggio tornano a disposizione del mister gigliato. Il portiere argentino però non è stato convocato (al pari di Valdés) perché ancora non pronto, mentre il terzino destro è nella lista dei convocati ma probabilmente farà la "fine" di Riganò, cioè giocherà al massimo pochi minuti. Intanto sul fronte degli attaccanti da registrare che Javier García Portillo, nonostante il gol clamorosamente sbagliato nel finale a Torino mercoledì scorso, è stato preferito ad Enrico Fantini, il quale non figura neanche tra i convocati.
Nonno Nanni 1982
00domenica 14 novembre 2004 10:44
La formazione: dentro Jørgensen, fuori Ariatti
La formazione che Sergio Buso proporrà per il derby col Livorno che si giocherà (vento permettendo...) stasera al "Franchi" ricalcherà in buona misura quella di Torino, anche se con una novità che la renderà più "offensiva". Davanti a Lupatelli, la difesa a tre sarà nuovamente formata da Delli Carri, Viali e Dainelli. A centrocampo conferma di Ujfaluši come esterno destro con compiti prettamente difensivi mentre dall'altra parte, con più libertà di spingere, ci sarà il grande ex Chiellini. Al centro ovviamente confermatissimi Maresca ed Obodo. Davanti a loro agiranno due trequartisti, Nakata sulla destra e, questa è la novità di cui si parlava prima, Jørgensen largo sulla sinistra, col danese (partito dalla panchina contro la Juve) che rileverà un mediano come Ariatti (lasciato a riposo, il capitano dovrebbe dunque essere Viali) e che spesso e volentieri avanzerà anche in attacco per supportare l'azione di colui il quale, in attesa di Riganò, sarà ancora una volta l'unica punta di ruolo, cioè Miccoli. Dal 3-5-1-1 di Torino si passerà dunque al 3-4-2-1, una mossa tesa a contrastare il folto centrocampo livornese per non lasciare la manovra nelle mani avversarie e, al tempo stesso, a non lasciare Miccoli completamente solo in attacco come invece è accaduto troppo spesso mercoledì scorso.

FORZA SERGIO, FORZA VIOLAAAAA!!!
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Nonno Nanni 1982
00lunedì 15 novembre 2004 21:50
Fiorentina-Livorno 1-1 (Riganò, C. Lucarelli)
Tramontana, freddo polare e anche qualche goccia di pioggia altrettanto gelida ostacolano l'afflusso sulle tribune del "Franchi" di un pubblico degno del ritorno in Serie A, dopo 55 anni d'assenza, del derby toscano tra Fiorentina e Livorno. C'è comunque molta gente, attorno ai 33500 spettatori, 5000 dei quali vengono da Livorno: 4000 di essi vengono stipati nello stracolmo settore ospiti, i restanti 1000 trovano alloggio in mezzo ai sostenitori viola, visto il quasi-gemellaggio esistente fra le due tifoserie, entrambe acerrime rivali di quella pisana. Tanti gli ex da entrambe le parti, anche se gli unici tre a scendere in campo saranno l'attesissimo Chiellini sul versante viola, Vigiani e per pochi minuti anche Danilevicius sul fronte livornese. Per il resto, nel Livorno Mareggini e Alessandro Lucarelli in panchina, nella Fiorentina Fantini e Palmieri vanno invece in tribuna. Fiorentina che Sergio Buso disegna ad immagine e somiglianza di quella di Torino con l'unica eccezione di Ariatti (fascia di capitano a Viali), lasciato in panca nella logica del turn-over per dare spazio a Jørgensen, il cui ritorno fra i titolari modifica il 3-5-1-1 di mercoledì in un più offensivo 3-4-2-1. Le novità che maggiormente interessano i tifosi viola sono però in panchina, dove si rivedono due pezzi pregiatissimi come Maggio e soprattutto l'acclamatissimo Riganò. Ancora fuori invece Céjas e Valdés, al pari di Aquilanti che rimane l'unico vero infortunato. La Fiorentina prende subito in mano il pallino dell'azione. I gigliati manovrano bene ma appena arrivano dalle parti di Amelia, se non ci pensa il solito Miccoli, non tirano praticamente mai. Ciò nonostante la squadra di Buso quattro occasioni nitide se le procura: prima ci provano da distanza siderale Maresca ed Obodo, con l'ex juventino che manda di poco fuori ed il giovane nazionale nigeriano che invece piazza il pallone sotto la traversa, chiamando Amelia agli straordinari per deviare in angolo; poi è il turno, da distanza ben più ravvicinata, di Jørgensen e Miccoli, ma il nazionale danese spreca calciando debolmente addosso all'estremo labronico e quello azzurro fa partire un diagonale rasoterra che fa la barba al palo. Degli amaranto, in questo primo tempo, nessuna traccia. Non è che le cose cambino molto nella ripresa, la quale inizia sulla falsariga dei primi 45': Viola a fare la partita e portuali barricati dinanzi ad Amelia, senza neanche preoccuparsi di far partire qualche sporadico contropiede. Dopo appena 11' Miccoli batte una punizione dal limite, Amelia respinge ma con le mani abbondantemente dentro la porta: a velocità normale non si vede bene, ci vorrebbe un guardalinee ben appostato ma si sa che i nostri "sbandieratori" non sono mai ben appostati, specie con certe squadre... Così alla fin fine chi ci rimette siamo sempre noi, perché il disastroso Trefoloni (autore di una direzione di gara assolutamente ridicola, è l'unica volta in cui mi sento di dar ragione a Mancini...) non convalida la rete. Stavolta Buso capisce cosa fare, cioè buttare nella mischia Christian Riganò, fra l'ovazione del pubblico presente. Accade al quarto d'ora, quando Rigagol rileva Nakata, e ci vogliono solo 11 minuti perché il bomber di Lipari segni il suo primo gol in Serie A: lancio lungo di Delli Carri, Maresca controlla e serve Miccoli, il quale s'inventa uno strepitoso lancio d'esterno destro che piazza la palla esattamente sul testone di Riganò, il cui tuffo è tanto plastico quanto efficace. Amelia incolpevole. La gioia viola dura però solo sei minuti, perché Cristiano Lucarelli risponde subito sull'unica palla gol avuta dagli ospiti in tutta la partita: punizione dal limite, il bomber livornese inizialmente calcia sulla barriera ma Trefoloni fa ribattere perché Miccoli si era mosso; stavolta la battuta del numero 99 è più alta e, grazie anche all'immobile barriera fiorentina, finisce meravigliosamente dentro dopo aver toccato la parte inferiore della traversa. Al di là del tiro imparabile, la Fiorentina giustamente non ci sta e si riversa in avanti. Riganò prima colpisce da due passi di testa su cross di Jørgensen mandano fuori di un nulla, poi segna ma Trefoloni (giustamente, stavolta) annulla: al momento in cui parte il cross il centravanti viola è in posizione regolare, solo che sul traversone interviene di testa Miccoli e a quel punto Riga è purtroppo già in offside. Obodo ci riprova dall'Iperspazio e costringe nuovamente Amelia a volare per deviare in angolo, ma ormai non c'è più spazio anche perché Buso tiene inspiegabilmente in panchina gente come Maggio e Portillo che io personalmente avrei buttato dentro e la partita finisce con un altro immeritato pareggio. Consolarsi col ritorno in pompa magna di Riganò, col meritato rientro in azzurro di Miccoli, con la prima volta in nazionale maggiore di Chiellini e con un gioco a tratti spumeggiante è assolutamente difficile, per non dire impossibile. Qui si continua a giocar bene ed a fare pochi punti, in tre partite (Inter, Juventus e Livorno) ne avremmo meritati almeno 7 e ne abbiamo invece presi 2. Vorrà dire che invece della qualificazione in Uefa a fine anno ci prenderemo la coppa "Complimenti e... riprova, sarai più fortunato"... Comunque lasciamo perdere, sfruttiamo questa sosta per ricaricare le batterie ed affrontare al meglio i prossimi tre difficili impegni (trasferta di Messina, derby dell'Appennino in casa col Bologna, trasferta-Alpe d'Huez a San Siro col Milan), senza però dimenticarsi che già sabato pomeriggio saremo nuovamente in campo, sempre a Firenze, contro il Parma per gli ottavi d'andata di Coppa Italia. Con questi chiari di luna, anche questa presunta "coppetta" potrebbe essere decisiva per dare un senso alla stagione, quindi attenzione...


Firenze, stadio "Artemio Franchi", domenica 14 novembre 2004, ore 15:00
Campionato italiano di Serie A - 11a giornata

FIORENTINA 1-1 LIVORNO

FIORENTINA (3-4-2-1): Lupatelli – Delli Carri, Viali, Dainelli – Ujfaluši, Maresca, Obodo, Chiellini – Jørgensen, Nakata (60' Riganò) – Miccoli. In panchina: Roccati, Maggio, Piangerelli, Ariatti, Di Livio, Portillo. All.: Buso.
LIVORNO (3-5-1-1): Amelia – Grandoni (51' Melara), Vargas, Galante – Balleri (82' Pfertzel), Vigiani, Passoni, Vidigal, Giallombardo – Protti (92' Danilevicius) – C. Lucarelli. In panchina: Mareggini, A. Lucarelli, Ruotolo, Cordova. All.: Colomba.
Arbitro: Trefoloni.
Guardalinee: Stagnoli, Grilli.
Quarto uomo: Dondarini.
Ammoniti: Delli Carri, Miccoli (F); Melara, C. Lucarelli, Vigiani (L).
Spettatori: 33500.
Nota: Gol annullato a Riganò (F) per fuorigioco.
Reti: Riganò (F) 71', C. Lucarelli (L) 77'.


LE PAGELLE


FIORENTINA
Lupatelli 6
Delli Carri 6
Viali 6.5
Dainelli 7
Ujfaluši 6.5
Maresca 6
Obodo 6.5
Chiellini 6
Jørgensen 7
Nakata 6
Riganò 7.5
Miccoli 7
ALL. Buso 6.5

LIVORNO
Amelia 7
Grandoni 5.5
Melara 5.5
Vargas 6.5
Galante 6
Balleri 6
Pfertzel s.v.
Vigiani 5
Passoni 5
Vidigal 5.5
Giallombardo 5.5
Protti 5
Danilevicius s.v.
C. Lucarelli 7
ALL. Colomba 5.5

ARBITRO
Trefoloni 4
Nonno Nanni 1982
00giovedì 18 novembre 2004 23:27
Miccoli e Chiellini protagonisti in azzurro
Fabrizio Miccoli e Giorgio Chiellini, i due giocatori della Fiorentina convocati dal C.t. azzurro Marcello Lippi per l'amichevole contro la Finlandia giocata ieri al "San Filippo" di Messina, sono stati senza dubbio protagonisti della partita. Il fantasista salentino ha giocato il primo tempo, dialogando bene con Toni ma soprattutto segnando il gol della vittoria con uno splendido calcio di punizione al 33', anche se il portiere finnico ha le sue responsabilità sul gol. Nell'intervallo l'ex juventino è poi rimasto negli spogliatoi per lasciare il posto a Montella (il quale coglierà anche un palo). Il terzino sinistro livornese ha viceversa giocato la ripresa, subentrando allo spento idolo di casa Parisi nel corso dell'intervallo. Considerando che era al debutto in nazionale maggiore a soli vent'anni, Chiellini è stato senza dubbio il migliore in campo, assieme a De Rossi, coprendo bene in difesa e ripartendo con la consueta potenza in fase offensiva. Non è un caso che Lippi, a fine partita, si sia sbilanciato dichiarando che il C.t. dell'Under 21, Claudio Gentile, dovrà "scordarsi" l'ex terzino di Livorno e Juve. Il quale è oramai destinato a diventare il vice-Zambrotta in nazionale maggiore, anche se non è escluso che i due possano pure giocare assieme, con lo spostamento dello juventino sulla fascia destra. Ed è solo l'inizio, perché nel giro di poco tempo potrebbero vestire la maglia azzurra altri giocatori come Maresca, Dainelli, Lupatelli e, se sapranno confermarsi anche in Serie A, pure Riganò e Maggio. Insomma, l'azzurro torna a tingersi di viola.
Nonno Nanni 1982
00venerdì 19 novembre 2004 19:43
Mercato: per gennaio interessano Bianchi e Taddei
La Fiorentina cerca, per il mercato di gennaio, un centravanti da avere in alternativa a Riganò (soprattutto se Portillo dovesse rientrare anticipatamente al Real) ed un'ala destra con la quale completare il reparto di centrocampo, dove per ora sta giocando Ariatti che malgrado le ottime prestazioni non è propriamente un esterno offensivo. Per il primo ruolo la soluzione ideale è Rolando Bianchi, punta del Cagliari e della nazionale Under 21 autore finora di un'ottima stagione; per il secondo ruolo c'è invece l'importante candidatura di Rodrigo Ferrante Taddei. L'esterno brasiliano del Siena, protagonista dell'ultimo campionato ma ora finito fuori rosa per i suoi reiterati tentativi di passare, in estate, alla Roma, può essere ceduto a gennaio. L'ha detto il presidente bianconero De Luca, il quale ha pure precisato che Taddei non è stato per nulla ceduto ai giallorossi, e che quindi chiunque lo voglia deve solo chiedere. La Fiorentina, viste le sue disponibilità economiche certamente superiori a quelle dei capitolini, potrebbe spuntarla, anche se per ora i gigliati restano "alla finestra".

Fonte www.fiorentina.it
Nonno Nanni 1982
00domenica 21 novembre 2004 11:58
Fiorentina-Parma 2-0 (Portillo, Valdés)
C'è poca gente al "Franchi", neanche 5.000 spettatori, per l'andata degli ottavi di Coppa contro i gialloblu emiliani. D'altronde il freddo pungente, l'orario quantomeno insolito, le formazioni parecchio rimaneggiate e la diretta televisiva su Rai 3 hanno colpito nel segno. Se la squadra di Buso andrà avanti, c'è però da giurare che l'affluenza sarà maggiore. Due squadre, Fiorentina e Parma, che si sono affrontate parecchie volte negli ultimi anni in occasione delle "fasi calde" di questo torneo. Gli ultimi quattro incontri sono tutti delle finali: i primi due risalgono all'edizione '98/'99, quando i viola del Trap vennero beffati dai gialloblu dell'ex Malesani con due pareggi (1-1 a Parma, 2-2 al "Franchi"); le altre due appartengono all'edizione 2000/2001, quando la Fiorentina di Mancini si prese la rivincita e superò il Parma dell'altro ex Ulivieri (1-0 al "Tardini" per i gigliati, 1-1 a Firenze), vincendo quello che per ora rimane l'ultimo trofeo della sua storia. Ora la storia è cambiata, la Fiorentina dopo la retrocessione in B ed il fallimento dell'anno seguente è rinata con Della Valle, che l'ha presa in C2 ed in due anni l'ha riportata in A, dove si sta già imponendo come una delle squadre di punta. I ducali invece, nonostante le malefatte della famiglia Tanzi, hanno continuato a giocare nella massima serie ma ora stanno pagando lo scotto, con una squadra per esigenze di bilancio fin troppo giovane che stenta a sfangarsela dalle zone basse della classifica. In settimana Silvio Baldini, allenatore del Parma, aveva detto: "A Firenze verremo per fare bella figura, ma con molte riserve". Non mi è parso di vedere nessuna delle due cose... Parma con Gila in attacco e parecchi, davvero parecchi titolari, eccezion fatta per l'odiato ex Morfeo, al quale Baldini ha forse voluto risparmiare una serata molto più... calda di quanto i quasi 0°C di Firenze facessero presagire. Fiorentina invece parecchio rimaneggiata, gli unici titolari a giocare sono Riganò, Ariatti, Dainelli, Lupatelli, Chiellini (seppur per pochi minuti) ed un Maggio (a suo modo un ex, anche se a Parma c'è stato pochissimo) che torna dopo un lunghissimo infortunio. La prova del giovane terzino destro non sarà eccezionale, ma aspettarsi di meglio dopo una tale assenza era da pazzi. In panchina c'è pure Valdés, anche lui al ritorno dopo mesi di stop. Primo tempo freddo come la temperatura circostante, anche se le due squadre cercano di darsi da fare. Di fatto è però la Fiorentina l'unica a farsi vedere, l'unica a fare gioco. I viola vengono premiati al 27', quando un cross di Savini trova l'incornata di Portillo, che scavalca Berti con una sorta di pallonetto. Gol più difficile di quanto l'allegra difesa parmense (la quale lascia sia l'ex madridista che Riganò da soli in area) faccia credere, soprattutto per uno come Portigol che non fa del colpo di testa la sua arma migliore. Lo spagnolo risulterà alla fine il migliore in campo, dando prova della sua grande ed indiscutibile tecnica come trequartista dietro ad un Rigagol che invece è piuttosto impalpabile. Poi ancora il "Galáctico" che sugli sviluppi di un calcio d'angolo prova la botta di sinistro respinta davanti alla porta dal "muro" dei crociati. I quali si fanno vedere (per modo di dire) solo nel finale, quando Delli Carri sfiora leggermente in area Gilardino, che cade come colpito da raffica di Kalashnikov. Brighi giustamente fa proseguire. Nella ripresa stessa musica, il Parma prova a farsi vedere nei primi 10' con un colpo di testa di Gilardino ed un contropiede concluso da Pisanu con un secco rasoterra, ma in entrambi i casi Lupatelli è attento. Poi è solo Fiorentina, con uno splendido calcio di punizione da quasi trenta metri di Portillo che sfiora l'incrocio dei pali e con un'altrettanto splendida rovesciata di Fantini che nel finale va vicino all'eurogol. In mezzo c'è spazio per il gol del definitivo 2-0 gigliato, siglato al 78' proprio da Valdés, il quale poco prima aveva esordito in viola rilevando lo stesso Portillo: il gran diagonale al volo, su assist di Fantini, scaturito dal destro del giovane ex fantasista del Bari è di quelli che non lasciano dubbi. Anche il cileno ha i "numeri" per giocare in A. La gara si chiude con un tiro da fuori del neo entrato Fábio Simplico che finisce fuori su deviazione della difesa viola. Finisce 2-0, risultato che per i ragazzi di Baldini sarà difficile rimontare, anche se di una squadra con le individualità del Parma è sempre meglio diffidare. Ora concentriamoci sulla ripresa del campionato che domenica prossima ci proporrà la difficile trasferta di Messina: cercare i tre punti è comunque d'obbligo, per recuperare quelli perduti (immeritatamente) contro Inter, Juve e Livorno.


Firenze, stadio "Artemio Franchi", sabato 20 novembre 2004, ore 17:00
Coppa Italia - Ottavi di finale, partita d'andata

FIORENTINA 2-0 PARMA

FIORENTINA (4-4-1-1): Lupatelli – Maggio, Delli Carri, Dainelli, Savini – Di Livio, Ariatti, Piangerelli, Guigou (74' Chiellini) – Portillo (74' Valdés) – Riganò (63' Fantini). In panchina: Roccati, Ujfaluši, L. Helguera, Fontana. All.: Buso.
PARMA (4-2-3-1): Berti – Potenza (68' Maccarone), Bovo, P. Cannavaro, Bonera – Grella, Budel (56' Fábio Simplicio) – Pisanu, Rosina (46' Marchionni), Bresciano – Gilardino. In panchina: Frey, Contini, Ruopolo, Ferronetti. All.: Baldini.
Arbitro: Brighi.
Guardalinee: Milardi, Battaglia.
Quarto uomo: Romeo.
Ammoniti: Di Livio, Ariatti (F); Bovo, Grella (P).
Spettatori: 4734.
Reti: Portillo (F) 27', Valdés (F) 78'.
Nonno Nanni 1982
00domenica 21 novembre 2004 21:43
Obodo e Nakata col "Resto del Mondo"
Martedì 30 novembre il Barcellona, sempre più leader della Liga spagnola dopo il secco 3-0 rifilato ieri sera agli acerrimi rivali del Real, affronterà una squadra di stelle del calcio mondiale per un'amichevole di beneficenza. In questa squadra sono stati convocati anche due giocatori della Fiorentina, Christian Udubesi Obodo e Hidetoshi Nakata. Il giovane centrocampista della nazionale nigeriana ed il trequartista della nazionale giapponese raggiungeranno il "Camp Nou" subito dopo aver giocato domenica prossima a Messina, nella gara che segnerà la ripresa del campionato dopo la pausa per la nazionale.
Nonno Nanni 1982
00mercoledì 24 novembre 2004 00:08
Voci di mercato: Cruz a gennaio, Bojinov a giugno?
La Fiorentina cerca attaccanti. A gennaio il patron viola Della Valle prenderà un'altra prima punta "di peso" da avere come alternativa a Riganò, ed il candidato numero uno sembra essere Julio Ricardo Cruz. Il "Jardinero" vuole lasciare l'Inter perché chiuso dai vari Adriano, Martins, Recoba e Vieri, i nerazzurri per lo stesso motivo lo vogliono far andare via, percui la trattativa si può fare e la Fiorentina, che già aveva cercato il centravanti argentino in estate, pare essere in netto vantaggio sulle altre società interessate all'ex bomber del Feyenoord, ossia la Lazio, il Palermo e l'ex squadra di Cruz, il Bologna. Nel frattempo i gigliati lavorano anche per il mercato di giugno ed hanno opzionato il giovane fuoriclasse del Lecce Valeri Bojinov. Il diciottenne attaccante della nazionale bulgara è uno dei pezzi pregiati del mercato, ma Della Valle sembra essere disposto ad investire parecchio su di lui. Staremo a vedere.

Fonte Corriere dello Sport-Stadio
Nonno Nanni 1982
00mercoledì 24 novembre 2004 21:18
Finalmente, nessun infortunato. Il solo Delli Carri squalificato
Se Dio vuole, l'ecatombe è finita. L'incredibile ed interminabile serie d'infortuni che ha assillato la Fiorentina sino dalle prime battute di questa stagione sembrerebbe essere finita. Ieri sono rientrati in gruppo sia Cristian Sebastián Céjas che Antonio Aquilanti. Il portiere argentino ed il giovane terzino destro erano infatti rimasti gli unici due giocatori viola in infermeria ed ora, anche se per il momento non verranno impiegati, sono tornati a disposizione di Sergio Buso. L'unico elemento della "rosa" gigliata che dunque non sarà a disposizione per la trasferta di Messina è Daniele Delli Carri, squalificato dopo essere stato ammonito in diffida nella gara col Livorno.
Nonno Nanni 1982
00venerdì 26 novembre 2004 19:17
Re: Finalmente, nessun infortunato. Il solo Delli Carri squalificato

Scritto da: Nonno Nanni 1982 24/11/2004 21.18
Se Dio vuole, l'ecatombe è finita. L'incredibile ed interminabile serie d'infortuni che ha assillato la Fiorentina sino dalle prime battute di questa stagione sembrerebbe essere finita. Ieri sono rientrati in gruppo sia Cristian Sebastián Céjas che Antonio Aquilanti. Il portiere argentino ed il giovane terzino destro erano infatti rimasti gli unici due giocatori viola in infermeria ed ora, anche se per il momento non verranno impiegati, sono tornati a disposizione di Sergio Buso. L'unico elemento della "rosa" gigliata che dunque non sarà a disposizione per la trasferta di Messina è Daniele Delli Carri, squalificato dopo essere stato ammonito in diffida nella gara col Livorno.




APPUNTO... Miccoli salta Messina

;pijo


Non dovrebbe comunque trattarsi di nulla di grave, secondo la versione ufficiale il fantasista viola accusa da tempo un fastidioso dolore ad un tendine e quindi, d'accordo coi dirigenti gigliati, ha deciso di saltare la trasferta siciliana di dopodomani (dove sarà dunque sostituito da un Portillo che per fortuna sembra -sottolineo "sembra"- essere tornato in forma) per tornare a disposizione di Buso già dalla gara della prossima settimana, il Derby dell'Appennino al "Franchi" contro il Bologna.
Nonno Nanni 1982
00domenica 28 novembre 2004 12:17
Addio Sergio!
Firenze piange la scomparsa, avvenuta ieri a 67 anni, di un grande della storia viola, Sergio Castelletti. Giocatore forse non celebrato come altri campioni che hanno vestito la maglia viola, ma non per questo meno grande. Nato a Casale Monferrato, terzino sinistro d'innegabile qualità, Castelletti giocò con Casale, Torino e Vigevano prima di arrivare alla Fiorentina nel 1958. In maglia gigliata rimase per ben otto stagioni, arrivando in nazionale, collezionando 214 presenze e formando con Robotti una delle coppie di difensori più affiatate e formidabili nella storia del calcio italiano. Dopo aver vinto due Coppe Italia ('60/'61 e '65/'66) ma soprattutto una Coppa delle Coppe (1961) battendo i Glasgow Rangers in finale con gol di Kurt "Uccellino" Hamrin, Castelletti lasciò Firenze nel 1967, per chiudere la carriera con Lazio, Massese e Ternana. Da allenatore si è seduto sulle panchine di Empoli, Lucchese, Alessandria, Vigevano, Montevarchi e Massese, per poi tornare alla Fiorentina e dirigere per ben 10 anni il settore giovanile viola. L'ultimo saluto a Castelletti, che viveva a Firenze con la moglie da cui aveva avuto tre figli, verrà dato domani nella chiesa di San Francesco in piazza Frà Girolamo Savonarola. ADDIO SERGIO, E GRAZIE DI TUTTO!!!
Nonno Nanni 1982
00domenica 28 novembre 2004 12:20
La formazione: dentro Ariatti, dubbio Fantini-Nakata, fuori Portillo. Ma scoppia il caso-Di Livio
Formazione non del tutto convincente quella che Sergio Buso ha intenzione di schierare oggi pomeriggio al "San Filippo" per la difficile trasferta di Messina. Assenti Miccoli, tenuto a riposo per un leggero dolore ad un tendine, e lo squalificato Delli Carri, il tecnico viola sembra nuovamente non voler dare spazio a Portillo, nonostante lo spagnolo sia risultato il migliore in campo nella gara di Coppa Italia vinta 2-0 sabato scorso contro il Parma. Ma l'ex punta del Real non è l'unico che con tutta probabilità resterà in panca a sorpresa. Andiamo comunque per gradi. Lo schema previsto dovrebbe essere il 3-4-2-1, nessuna novità nella difesa schierata dinanzi a Lupatelli dove Delli Carri verrà rimpiazzato riportando Ujfaluši nel suo ruolo naturale di difensore centrale. Accanto al nazionale ceco, che verrà schierato sul centro-destra, ci saranno Viali e Dainelli. Automaticamente rimarrà un posto libero sulla fascia destra del centrocampo, dove dovrebbe esserci la seconda esclusione a sorpresa di questa gara, ossia quella di Maggio, il cui esordio in A dunque avverrà al massimo a partita in corso. Al posto dell'ex vicentino infatti Buso dovrebbe schierare nuovamente Ariatti, per coprirsi maggiormente dalle avanzate di Parisi. Nessun cambiamento invece per la coppia centrale (Maresca-Obodo) e per l'esterno sinistro (Chiellini). Arriviamo all'attacco. Come centravanti sarà ovviamente confermato l'ex di turno Riganò, alle cui spalle dovrebbero agire due rifinitori. Sulla destra più che sicura la presenza di Jørgensen, mentre a sinistra vi sarà la seconda sorpresa della gara. Niente Portillo, come detto, ma anche niente Valdés, pertanto il ruolo di vice-Miccoli verrà probabilmente affidato di nuovo a Fantini, anche se pure Nakata pare avere le sue possibilità di partire titolare. C'è poi anche un caso-Di Livio. Il Soldatino mancherà, al pari di Miccoli e Delli Carri, ma nel suo caso perché non è stato neanche convocato. Cosa che ha lasciato quantomeno interdetto l'ex capitano. Reazione francamente incomprensibile, visto che il giocatore ha 38 anni suonati ed è ormai chiaro che non sia più da considerarsi un titolare, tanto più che quest'anno doveva avere già appeso le scarpe al chiodo. Comunque sia, chiunque scenda in campo, l'importante oggi è continuare a giocare bene e, possibilmente, portare almeno stavolta a casa dei punti preziosi.

FORZA SERGIO, FORZA VIOLAAAAAA!!!
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Nonno Nanni 1982
00lunedì 29 novembre 2004 16:51
Se ne va un altro Mito: addio Ugo!!!
E' un periodo tragico questo per la Fiorentina. Nel giro di pochi giorni, dopo Sergio Castelletti, ci ha lasciati un altro grande della storia viola. Si tratta di Ugo Ferrante, libero della Fiorentina che vinse il secondo scudetto nel 1969, difensore di classe cristallina che ha giocato anche in nazionale. Nato nel '45 a Vercelli, anche lui era da tempo malato. Mi unisco al ricordo di quest'altro, grandissimo pezzo di storia gigliata che ci lascia. Ma che noi, a Firenze, ricorderemo sempre, con tutto l'affetto possibile. ADDIO UGO, NON FINIREMO MAI DI RINGRAZIARTI!!!
Nonno Nanni 1982
00lunedì 29 novembre 2004 18:03
Messina-Fiorentina 1-1 (Ariatti, Parisi rigore)
La Fiorentina arriva sullo Stretto senza la superstar Miccoli, lasciato a riposo per un fastidio ad un tendine, senza lo squalificato Delli Carri ma anche senza Di Livio, furibondo per la prima mancata convocazione della carriera. Visto che ci sono giocatori i quali conoscono questa "umiliazione" (rigorosamente fra virgolette) ben prima dei 38 anni, francamente non capisco tutto questo putiferio aizzato dal sempre più arteriosclerotico Soldatino. Comunque, se Atene (Firenze) piange, Sparta (Messina) non ride, giacché Lino Mutti deve fare a meno di ben 9 giocatori, fra cui anche diversi titolari come Di Napoli, Zampagna, Sullo, Giampà e Storari. Il primo tempo vede i viola giocare meglio e sfiorare il gol con Fantini, lasciando ai peloritani solo le briciole, riassumibili in un paio d'innocui tiri dalla distanza di Parisi. Il fatto è che i gigliati pur giocando meglio dell'avversario concludono poco, questo perché le tre punte sono una più imbarazzante dell'altra: il grande ex Riganò è immobile come un palo del telegrafo anche se la squadra fa poco o nulla per aiutarlo (singolare comunque che l'unica palla capitata sui piedi del bomber di Lipari sia stata trasformata in gol, poi annullato per netto fuorigioco così come una rete segnata successivamente dal Messina con Amoruso), Jørgensen è come narcotizzato mentre l'imbarazzante Fantini corre corre corre, si agita si agita si agita, ma al momento di tirare o passare compie sempre errori da Sagra della Ribollita. Comunque sia il predominio viola nel primo tempo è netto. La musica cambia nella ripresa, quando Mutti butta dentro due giovanissimi come il brasiliano Rafaél ed il Primavera Bernardo, al suo esordio in A, che vivacizzano l'attacco messinese. I giallorossi prendono in mano il "pallino", favoriti anche dall'atteggiamento indegno della Fiorentina che rinuncia a giocare e comincia a rintanarsi dinanzi a Lupatelli producendosi in un catenaccio vergognoso ed in una vomitevole serie di quelle "pallonate" in avanti che credevamo d'aver archiviato per sempre e che invece sono tristemente tornate di moda non appena Rigagol ha ripreso possesso dell'attacco. Col risultato di saltare regolarmente (e quindi escludere dal gioco) due centrocampisti niente male come Maresca ed Obodo e di trasformarsi in comodi passaggi per la difesa avversaria, giacché Riganò come detto ha la mobilità di un'autobotte mentre Jørgensen e Fantini sono in tutt'altre faccende affaccendati per poter anche pensare a giocare per la Fiorentina... I gol comunque arrivano entrambi nella ripresa: la Fiorentina sblocca il punteggio al 54' con Ariatti, che approffitta di un doppio regalo confezionato prima da Aronica, il quale lo lascia solo sul lancio di Maresca, poi da Eleftheropoulos che prende gol sul proprio palo. Ma il centrocampista viola non ha neanche il tempo di festeggiare la sua prima rete in A, perché proprio al momento di calciare in porta si procura un infortunio che parrebbe essere anche grave. Si parla di stiramento ai flessori, possibile ritorno a gennaio. Tanti auguri al "boscaiolo", come lo chiamiamo affettuosamente, perché i suoi colpi d'accetta ci servono non poco. Al suo posto entra Maggio che dunque compie finalmente il proprio esordio nella massima serie. Passa giusto giusto un quarto d'ora ed al 69' i siciliani pareggiano con uno SCANDALOSO, VERGOGNOSO, RIDICOLO, INESISTENTE, VOMITEVOLE, PAZZESCO calcio di rigore concesso da quell'i...ncompetente di Paparesta per "fallo" di Viali su Amoruso. Perché ho usato tutti questi aggettivi non proprio carini? Beh, prima spiegatemi la legge fisica in base alla quale il giocatore STRATTONATO non solo non cade a terra, ma fa anche cadere il giocatore che LO STA STRATTONANDO, eppoi io vi spiegherò il perché di questi aggettivi. Spiegatemi come mai Amoruso non solo non è stato ammonito per simulazione ma ha pure ottenuto il rigore, e io vi spiegherò il perché di questi aggettivi. Comunque dal dischetto va lo specialista Parisi, Lupatelli per poco non para anche quello ma la palla comunque entra. Ho usato l'espressione "anche quello" non a caso. Sì, perché quando affermo che nonostante l'inesistenza del rigore l'1-1 è il risultato giusto ho le mie ragioni. Più o meno sono quattro, il numero di parate splendide con le quali Lupatelli ha salvato la porta viola dalla capitolazione sia prima (Parisi e Rafaél) sia dopo (ancora Parisi e Yanagisawa) il rigore incriminato. Mentre la Fiorentina nel secondo tempo si è vista solo alla fine col solito Fantini, che ha sbagliato davanti all'uscita disperata di Eleftheropoulos. Un atteggiamento incomprensibile ed inaccettabile, che ha un solo responsabile: Sergio Buso. Bastava leggere la formazione iniziale per capire che quell'atteggiamento rinunciatario non è stato casuale, ma premeditato. Perché quando devi sostituire Miccoli e lo fai preferendo un contropiedista puro come Fantini ad un attaccante di manovra come Portillo allora è facile "sgamare" le tue vere intenzioni, al di là delle banali dichiarazioni di facciata tipo "andremo a giocarcela ovunque" o "non dobbiamo avere paura di nessuno". Perché quando senti in diretta televisiva un'imprecazione seguita dall'inequivocabile "state bassi, state fermi", riferito ai due esterni Chiellini e Maggio, sgamarti diventa ancora più facile. Perché quando giochi a passaggi tra i difensori e Riganò con quelle "pallate" assurde che rendono spettatori due dei migliori centrocampisti della Serie A come Maresca ed Obodo, sgamarti diventa ulteriormente più facile. Se poi completi il capolavoro accorgendoti solo al 65' che almeno uno di quei tre zombie là davanti dev'essere sostituito, eppoi non pago fai entrare un trequartista come Nakata costringendolo a fare il centravanti pur di lasciare ancora in panca il Nemico Numero Uno Portillo, allora sgamarti diventa un gioco da ragazzi. Quello che è bastato ad un Messina privo della metà migliore del proprio organico per metterti alle corde nel secondo tempo. E intanto in quattro partite abbiamo fatto tre punti, ora prima della sosta ci aspettano tre avversarie toste come Bologna, Milan (in trasferta!), Chievo e, se è vero che la zona-Uefa è a due punti, è altrettanto vero che il quart'ultimo posto ne dista tre. Si dia una mossa, e anche alla svelta Signor "Allegria" Buso, ché non è scritto da nessuna parte che Lei debba per forza continuare ad essere l'allenatore della Fiorentina sino al termine del campionato.


Messina, stadio "San Filippo", domenica 28 novembre 2004, ore 15:00
Campionato italiano di Serie A - 13a giornata

MESSINA 1-1 FIORENTINA

MESSINA (4-4-2): Eleftheropoulos – Zoro, Zanchi (57' Rafaél), Rezaei, Aronica – Iliev (65' Bernardo), Coppola, Donati, Parisi – Amoruso, Yanagisawa. In panchina: Sorriso, Ametrano, D’Alterio, Cucciari, Gonias. All.: Mutti.
FIORENTINA (3-4-2-1): Lupatelli – Ujfaluši, Viali, Dainelli – Ariatti (56' Maggio), Obodo, Maresca (75' Piangerelli), Chiellini – Jørgensen (65' Nakata), Fantini – Riganò. In panchina: Roccati, Valdés, Savini, Portillo. All.: Buso.
Arbitro: Paparesta.
Guardalinee: Maggiani, Foschetti.
Quarto uomo: Dattilo.
Ammoniti: Coppola, Donati (M); Chiellini, Viali, Piangerelli, Dainelli (F).
Spettatori: 26088.
Nota: Gol annullati a Riganò (F) ed Amoruso (M) per fuorigioco.
Reti: Ariatti (F) 54', Parisi (M) rigore 69'.


LE PAGELLE


MESSINA
Eleftheropoulos 6
Zoro 7
Zanchi 6
Rafaél 6
Rezaei 5.5
Aronica 5.5
Iliev 6.5
Bernardo 6
Coppola 6
Donati 5.5
Parisi 7
Amoruso 5
Yanagisawa 6
ALL. Mutti 6.5

FIORENTINA
Lupatelli 7.5
Ujfaluši 6.5
Viali 5.5
Dainelli 6.5
Ariatti 6
Maggio 5.5
Obodo 6
Maresca 6
Piangerelli 6
Chiellini 5.5
Jørgensen 4.5
Nakata 5.5
Fantini 5.5
Riganò 5
ALL. Buso 4.5

ARBITRO
Paparesta 3
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