Calciopoli: coinvolta anche la Roma

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phybes
00martedì 13 giugno 2006 13:53
Fonte: "Il Tirreno"


(...)Intanto da Milano rimbalza la domanda: che fine ha fatto in Federcalcio il fascicolo intestato a Bergamo e Franco Sensi presidente della Roma? L'avvocato Mario Stagliano, fino alle scorse settimane vicecapo Ufficio Indagini dice che alla Federcalcio non è mai arrivato il fascicolo, ma Stagliano non pare affatto attendibile, anzi si sospetta che proprio lui potrebbe aver insabbiato il presunto illecito presso l'Ufficio Indagini della Federcalcio. Invece le procure di Roma e Livorno affermano di aver trasmesso una nota alla giustizia sportiva. La vicenda finisce sui giornali (ne scrivono Espresso e Il Tirreno) nell'autunno scorso, ma risale al novembre 2003. Si tratta di un inchiesta della Guardia di Finanza sull'imprenditore livornese Mario Saporito. Nel suo ufficio vengono piazzate le microspie perché si cerca di indagare su un giro di appalti. Le cimici registrano alcuni colloqui tra Saporito e Paolo Bergamo, l'ex designatore arbitrale che a Livorno è contitolare dell'agenzia Ina-Assitalia. Bergamo racconta all'amico di un incontro con Sensi avvenuto a Roma a villa Pacelli. I due parlano di alcuni quadri che dovrebbero andare in dono al Papa e degli orologi che la Roma aveva regalato agli arbitri. Poi il discorso cade su un affare da due miliardi di lire. La compagnia petrolifera di Sensi la Italpetroli, è proprietaria a Civitavecchia di una piattaforma per lo stoccaggio di combustibili. E assicurare quegli impianti vale un premio consistente. Però visto il ruolo di Bergamo nel mondo del calcio quell'affare non può essere roba sua. Tuttavia, nelle registrazioni Bergamo spiega a Saporito quanto accaduto dopo l'incontro con Sensi. Bergamo dice: "Dopo un mesetto e mezzò mi chiamò Assitalia...c'è un mio amico, dirigente massimo del settore civile...se questo mi imbocca 600 milioni io non posso dire niente". Non solo. Bergamo sempre parlando con Saporito racconta che il presidente della Roma, allora in polemica contro arbitraggi giudicati dannosi per la sua squadra, avrebbe indicato una rosa di cinque nomi di suo gradimento tra i direttori di gara. A quanto si è saputo la polizza è stata stipulata (Ina-Assitalia era anche sponsor della Roma) e l'agente firmatario non è stato Paolo Bergamo. Però due giorni dopo la pubblicazione di questa notizia sul Tirreno (il 4 luglio 2005) Bergamo si dimette dalla Federcalcio e si dichiara estraneo alla vicenda.


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Evvai tutti nel pentolone, così esplode e si ricomincia come se nulla fosse.

[SM=x234544]
=BlackSoul=
00martedì 13 giugno 2006 14:01
Manca solo l'Inter, speriamo che arrivi presto qualcosa

[SM=x234511]
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