Il ponte sullo stretto

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dr.Burt
00mercoledì 8 aprile 2009 11:09
m3t4llica
00mercoledì 8 aprile 2009 12:00
[SM=x234469] povera calabria...
luigi40
00mercoledì 8 aprile 2009 18:01
ma la sardegna l'hanno dimenticata a colorare oppure è immune dai terremoti?
.cat.
00mercoledì 8 aprile 2009 18:04
Re:
luigi40, 08/04/2009 18.01:

ma la sardegna l'hanno dimenticata a colorare oppure è immune dai terremoti?




si erano scaricati i pennarelli [SM=x234697]
dr.Burt
00mercoledì 8 aprile 2009 18:13
Re:
luigi40, 08/04/2009 18.01:

ma la sardegna l'hanno dimenticata a colorare oppure è immune dai terremoti?




E' su una placca diversa da quella italiana.
Da quello che so la sardegna è molto antica e quasi immune da terremoti, si verificherà qualcosa nelle faglie del tirreno, credo, ho qualche ricordo dagli esami di geologia.
icsicsxx
00mercoledì 8 aprile 2009 18:15
è immune è immune, parola di lupetto.......
icsicsxx
00mercoledì 8 aprile 2009 18:19
a proposito, ma lo sa che in Giappone ci sono ponti in zone altrettanto sismiche e non crollano?

noi siamo più fessi dei giapponesi?
dr.Burt
00mercoledì 8 aprile 2009 18:24
Re:
icsicsxx, 08/04/2009 18.19:

a proposito, ma lo sa che in Giappone ci sono ponti in zone altrettanto sismiche e non crollano?

noi siamo più fessi dei giapponesi?




Senza dubbio si.
Non costruirebbero mai un ponte lungo 3.5 km con una batimetria di quel genere, su una faglia. [SM=x234712]
icsicsxx
00mercoledì 8 aprile 2009 18:42
soprattutto se il pnte lo avesse proposto un politico antipatico e arraffone ( e dico così perchè sono buono oggi)

il problema principale del ponte di Messina è politico, non tecnico!
kpax974
00mercoledì 8 aprile 2009 20:33
Re: Re:
dr.Burt, 08/04/2009 18.24:




Senza dubbio si.
Non costruirebbero mai un ponte lungo 3.5 km con una batimetria di quel genere, su una faglia. [SM=x234712]





[SM=x234740]

kpax974
00mercoledì 8 aprile 2009 20:34
per i più giovani....
"la gomma del ponte"
dr.Burt
00giovedì 9 aprile 2009 09:48
Re:
icsicsxx, 08/04/2009 18.42:

soprattutto se il pnte lo avesse proposto un politico antipatico e arraffone ( e dico così perchè sono buono oggi)

il problema principale del ponte di Messina è politico, non tecnico!




Direi entrambe le cose. [SM=x234712]
luigi40
00giovedì 9 aprile 2009 10:40
Re:
icsicsxx, 08/04/2009 18.42:

soprattutto se il pnte lo avesse proposto un politico antipatico e arraffone ( e dico così perchè sono buono oggi)

il problema principale del ponte di Messina è politico, non tecnico!




è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona altamente sismica
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona fortemente ventosa
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in quella zona quando si sa che ogni anno la sicilia si allontana dalla calabria di 1cm....

[SM=x234734]
dr.Burt
00giovedì 9 aprile 2009 12:03
Re: Re:
luigi40, 09/04/2009 10.40:




è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona altamente sismica
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona fortemente ventosa
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in quella zona quando si sa che ogni anno la sicilia si allontana dalla calabria di 1cm....

[SM=x234734]




Se ho due giorni di ferie completo l'elenco dei motivi per cui quel ponte non è altro che una megatangente alla mafia senza alcuna utilità per l'idiota popolo italico.
kpax974
00giovedì 9 aprile 2009 13:31
Re: Re:
luigi40, 09/04/2009 10.40:




è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona altamente sismica
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in una zona fortemente ventosa
è assurdo costruire un ponte a campata unica di oltre 3km in quella zona quando si sa che ogni anno la sicilia si allontana dalla calabria di 1cm....

[SM=x234734]



se discutiamo di utilità o di promozione politica può essere, tecnicamente le assicuro che gli studi sono stati fatti, e salvo attacco alieno o di gozzilla il ponte sta su....


kpax974
00giovedì 9 aprile 2009 13:33
Re: Re:
dr.Burt, 09/04/2009 9.48:




Direi entrambe le cose. [SM=x234712]



Se ha voglia di leggere calcoli e dimostrazioni le mando una relazione del Politecnico di Torino....


dr.Burt
00giovedì 9 aprile 2009 16:24
Re: Re: Re:
kpax974, 09/04/2009 13.33:



Se ha voglia di leggere calcoli e dimostrazioni le mando una relazione del Politecnico di Torino....






Io ultimamente avevo letto un articolo che più o meno recitava così:

"Il Prof. Ing. Remo Calzona, già coordinatore del comitato scientifico per il progetto del ponte, nel suo recente lavoro intitolato "La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina" (Dei - Tipografia del Genio civile, luglio 2008) ripropone i dubbi di sempre sulla sicurezza che offrirebbe la soluzione a campata unica. Infatti il progetto attuale con 3.300 m di campata, alla luce dei progressi della ricerca specifica, non sembra offrire sufficienti e convincenti garanzie in ordine alla sicurezza dell'opera soprattutto nei riguardi del transito ferroviario concomitante con il vento trasversale. Si auspica quindi un nuovo progetto che preveda una soluzione di ponte in tre campate, di minore impatto ambientale, molto più sicuro e, secondo le stime del Prof. Calzona, anche molto più economico. Costerebbe infatti molto meno della metà del ponte a luce unica (1.600 Milioni di Euro contro i 3.900 del progetto attuale)."

Questa è wiki, l'articolo era su una rivista scientifica.

La fattibilità si basa su stime di eventuali sismi, una cosa che sappiamo essere non stimabile.
Ci si basa sui dati del sisma del 1908, nel 1562 ad esempio ci fu un terremoto tale da modificare il territorio di Reggio Calabria (sprofondamento di Punta Calamizzi, promontorio di qualche chilometro).

La fattibilità è in discussione, il politecnico di Torino dice una cosa, in altri ambiti accademici se ne dicono altre.

Ammesso che sia fattibile: quanto costa?
Facciamo una analisi costi benefici del ponte, facciamo lo stesso con altre opere assolutamente necessarie per la Calabria e la Sicilia, il risultato è disarmante.

La fattibilità di un'opera non porta con se la necessità di farla, ammesso che poi sia effettivamente fattibile, è un dato di fatto... [SM=x234792]
dr.Burt
00giovedì 9 aprile 2009 16:26
Re: Re: Re:
kpax974, 09/04/2009 13.33:



Se ha voglia di leggere calcoli e dimostrazioni le mando una relazione del Politecnico di Torino....









Ha mica anche questi di calcoli e dimostrazioni? [SM=x234714]
dr.Burt
00giovedì 9 aprile 2009 16:32


Un'occhiatina anche al prode report, vi gireranno i coglioni ma qualche dato interessante c'è.
kpax974
00giovedì 9 aprile 2009 19:22
dr.Burt, 09/04/2009 16.26:







Ha mica anche questi di calcoli e dimostrazioni? [SM=x234714]



Concordanza di fase....
succede.....
[SM=x234716]


kpax974
00giovedì 9 aprile 2009 19:28
dr.Burt, 09/04/2009 16.24:




La fattibilità si basa su stime di eventuali sismi, una cosa che sappiamo essere non stimabile.
Ci si basa sui dati del sisma del 1908, nel 1562 ad esempio ci fu un terremoto tale da modificare il territorio di Reggio Calabria (sprofondamento di Punta Calamizzi, promontorio di qualche chilometro).

La fattibilità è in discussione, il politecnico di Torino dice una cosa, in altri ambiti accademici se ne dicono altre.Ammesso che sia fattibile: quanto costa?
Facciamo una analisi costi benefici del ponte, facciamo lo stesso con altre opere assolutamente necessarie per la Calabria e la Sicilia, il risultato è disarmante.

La fattibilità di un'opera non porta con se la necessità di farla, ammesso che poi sia effettivamente fattibile, è un dato di fatto... [SM=x234792]



Caro Dr. Burt, è normale che in ogni questione che si basa su modelli teorici si adottano diversi criteri di valutazione, e chiaramente simulazioni.
Siamo sulla Terra ed è chiaro che può succedere quello che non si prevede; il tunnel della manica era impossibile, eppure è là....
I grattacieli di 600 metri fronte oceano non si possono realizzare eppure ci sono.

Che poi ci sia una concomitanza di eventi tali da mettere in crisi una struttura certo può succedere.

Sulla questione che non è detto, che una cosa perchè si possa fare, si debba fare sono daccordo con lei....


luigi40
00giovedì 9 aprile 2009 21:54
sono siciliano, abito in una delle zone più sgarrupate della sicilia, Licata (agrigento).
Milano-Roma viene fatta in 3 ore e mezza (quanti km sono? 680?) in treno
Licata-Palermo, 200 km scarsi, 3 ore e 45 minuti, sempre che non si debba fare cambio a Caltanissetta. Ah, trasporto su Littorina a gasolio.
Milano-Roma autostrada a 3 corsie
Licata-Palermo strada statale 640, si passa per agrigento e si rischia la pelle. Oppure si arriva a Caltanissetta via SS 626 e poi autostrada sgarrupata.
I siciliani hanno prima bisogno di ammodernare le vie di comunicazione interne.
icsicsxx
00venerdì 10 aprile 2009 08:28
abbiamo dimostrato come dicevo che è un problema esclusivamente politico!

belle quelle immagini!
mi ricordo che quando le studiammo all'università il problema che aveva fatto distruggere il ponte era ormai ben noto e risolto; adesso è ritornato di moda? (conoscendo un professionista che ha partecipato al progetto del mono campata, a cui ha dato una mano anche il mio amico Inzu della zona messinese, ritengo poco probabile che abbiano trascurato gli effetti del vento dei terremoti e di tutte le variabili, comprese le esplosioni di ordigni sul ponte stesso;
comunque mi piego alle dicerie di piazza, che sicuramente hanno della basi tecnico scientifiche ben più salde e superiori del lavoro decennale di esperti progettisti.

è un problema esclusivamente politico
phybes
00venerdì 10 aprile 2009 12:07
utilissimo!
soprattutto quando in sicilia c'è un solo binario ferroviario.
dr.Burt
00venerdì 10 aprile 2009 13:17
Re:
kpax974, 09/04/2009 19.28:



Caro Dr. Burt, è normale che in ogni questione che si basa su modelli teorici si adottano diversi criteri di valutazione, e chiaramente simulazioni.
Siamo sulla Terra ed è chiaro che può succedere quello che non si prevede; il tunnel della manica era impossibile, eppure è là....
I grattacieli di 600 metri fronte oceano non si possono realizzare eppure ci sono.

Che poi ci sia una concomitanza di eventi tali da mettere in crisi una struttura certo può succedere.

Sulla questione che non è detto, che una cosa perchè si possa fare, si debba fare sono daccordo con lei....






[SM=x234714]
dr.Burt
00venerdì 10 aprile 2009 13:20
Re:
icsicsxx, 10/04/2009 8.28:

abbiamo dimostrato come dicevo che è un problema esclusivamente politico!

belle quelle immagini!
mi ricordo che quando le studiammo all'università il problema che aveva fatto distruggere il ponte era ormai ben noto e risolto; adesso è ritornato di moda? (conoscendo un professionista che ha partecipato al progetto del mono campata, a cui ha dato una mano anche il mio amico Inzu della zona messinese, ritengo poco probabile che abbiano trascurato gli effetti del vento dei terremoti e di tutte le variabili, comprese le esplosioni di ordigni sul ponte stesso;
comunque mi piego alle dicerie di piazza, che sicuramente hanno della basi tecnico scientifiche ben più salde e superiori del lavoro decennale di esperti progettisti.

è un problema esclusivamente politico




Politecnico vs politecnico, ambienti accademici contro ambienti accademici, se poi discutono di questi argomenti in piazza a me fa solo piacere, rinverdire i fasti del foro è sempre cosa giusta.

[SM=x234717]
samferrari
00venerdì 10 aprile 2009 16:07
L'analisi dei costi e dei benefici deve essere eseguita in 2 modi.
La prima analisi costi e benefici è di carattere prettamente economico e di gestione dell'opera, la sua durata di vita media, e le manutenzioni , quanto mi costa tutto questo sulla speranza di vita del ponte ( diciamo 100 anni) e quali benefici economici questo ponte porterebbe, valutando i passaggi del traffico, e tutti quelli che sono i benefici indiretti per l'economia locale, anche se qui io vedo un minor valore visto che non ci si fermerebe più nemmeno a mangiare un panino.

La seconda analisi dei costi e dei benefici è assai più delicata da allestire. Si tratta infatti di un'analisi connessa al rischio. Da una parte si pone il bilancio della prima analisi ( beneficio di tot) e dall'altra si analizzano tutti i rischi connessi al ponte, dall'incidente stradale, al vento che ne demolisce una parte fino al terremoto distruttivo. Il ponte è un elemento di rischio aggiuntivo per il traffico che ci potrebbe stare sopra, ma anche solo per la fauna e la flora che distruggerebbe.

Chiaramente tutto è basato su supposizioni ( ogni quanto c'è un terremoto eccetera), ma io chedo che il Burt abbbia ragione quando dice che il ponte è sicuramente antieconomico.
.cat.
00venerdì 10 aprile 2009 17:36
se lor signori mi permettono, le loro sono solo chiacchiere.
Gli studi di fattibilità, l'analisi costi e benefici...tutte teorie molto interessanti ma, a mio modesto parere, vi distolgono dal vero fine del ponte sullo stretto: lasciare ai posteri una colossale opera del genio umano in ricordo perenne del re Silvio

detto questo...buona Pasqua
icsicsxx
00venerdì 10 aprile 2009 18:33
questo va a discapito del ponte...........

anche se fosse a memoria del franceschini invero
luigi40
00venerdì 10 aprile 2009 18:58
Re:
.cat., 10/04/2009 17.36:

se lor signori mi permettono, le loro sono solo chiacchiere.
Gli studi di fattibilità, l'analisi costi e benefici...tutte teorie molto interessanti ma, a mio modesto parere, vi distolgono dal vero fine del ponte sullo stretto: lasciare ai posteri una colossale opera del genio umano in ricordo perenne del re Silvio

detto questo...buona Pasqua




tanto in meno di 200 anni crolla....sempre che non arrivi un evento sismico bello grosso prima....
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