positivissimo!
ANSA.IT
di Alessandra Baldini
NEW YORK - Sole, caldo, spalti gremiti: al Giants Stadium alle porte di New York e' calato il sipario su
Live Earth, la maxi-kermesse musicale all'insegna dell'Sos, come nella canzone scritta ad hoc 'Change the World, Sos' di Will.I.am dei Black Eyed Peas.
Da Sidney alla Grande Mela passando per Tokyo, Shanghai, Amburgo, Londra, Johannesburg, Rio de Janeiro e Washington, la 'verita' sconveniente' di Al Gore e' risuonata nel mondo grazie al bio-concertone planetario che in nome della lotta all'emergenza climatica ha cercato di convertire fans del rock e del pop e governi al salvataggio della Terra.
''Sos'' in questo caso sta per 'Save Our Selves', salviamo noi stessi, ed e' stato il leit motiv della kermesse a cui hanno partecipato i Police, Madonna, Smashing Pumpkins, Shakira, John Meyer e i Genesis, Spinal Tap e Red Hot Chili Peppers: 150 artisti su nove palcoscenici in sette continenti davanti a un audience stimata di due miliardi di persone in cento paesi.
''Il mondo sta morendo, la gente mente se dice che va bene'', ha scandito a tempo di rap Will.I.am nella performance allo stadio Wembley di Londra prima che entrasse in scena la Material Girl con in scaletta ben undici canzoni dalla 'storica' La Isla Bonita alla nuovissima Hey You, scaricabile dal web e i cui proventi andranno all'alleanza di Gore.
Perche' un concerto? Per l'ex vice-presidente la musica ha il potere di cambiare il mondo: ''Quando ero giovane Blowin' in The Wind di Bob Dylan ebbe un impatto incredibile nell'America dei diritti civili. Oggi la musica scritta e cantata a Live Earth puo' fare lo stesso''. Premio Oscar per il documentario Una Verita' Sconveniente, Gore e' apparso continente per continente: in video a Sidney mentre a Tokyo era un ologramma in giacca e cravatta che avvertiva della sfida posta al pianeta dal global warming: ''E' la sfida piu' grande e piu' grave, ma anche quella che possiamo risolvere se ci mettiamo tutti assieme''.
I cantanti della kermesse Live Earth erano stati tacciati di ipocrisia nei giorni scorsi per i loro sprechi energetici (la
sola Madonna ha emesso 485 tonnellate di ossido di carbonio in quattro mesi per il suo tour dell'anno scorso) e gli
organizzatori hanno cercato di fare di tutto per ridurre al minimo l'impatto ambientale delle manifestazioni: i concerti
sono stati al possibile tutti 'carbon neutral', cioe' neutrali di emissioni di CO2, contractors e fornitori di servizi sono
stati scelti non in base ai costi ma alle credenziali verdi. Bicchieri e contenitori di cibo erano riciclabili. Al Giants
Stadium alle porte di New York 800 volontari non hanno avuto altra funzione che di andare in giro a spegnere luci
inavvertitamente lasciate accese.
Per Gore, il grande sconfitto delle elezioni del 2000 reduce dall'imbarazzo di avere avuto un figlio arrestato per droga
(seppure al volante di una Toyota verde) e' stata una mezza rivincita: per la prima volta la Cina ha partecipato a un evento del genere. Un evento collaterale al tempio Toji a Kyoto ha ricordato al mondo l'urgenza di rinnovare il Protocollo sui limiti all'inquinamento che gli Stati Uniti non hanno sottoscritto. Ma almeno in Europa gli show dal vivo non hanno registrato il tutto esaurito: spalti vuoti a Londra e a Amburgo, complice la pioggia, Shakira a cantato a stadio mezzo vuoto.
Si e' suonato e ballato in extremis sul Mall a Washington contro il 'niet' posto di repubblicani del Congresso. Si e'
suonato anche in Antartide con la band finora sconosciuta Nunatak composta da due ingegneri, un biologo marino, un meteorologo e una guida polare: sullo sfondo di un iceberg hanno cantato a -18 gradi davanti a 27 colleghi e la loro performance ha permesso a Gore di allestire almeno un evento in ciascun continente.
IL ROCK GLOBALE
LONDRA - Inizia con il tam tam quasi tribale di dozzine di percussionisti guidati da tre leggende del rock e finisce con il ritmo sintetico e trascinante di Hung Up di Madonna: l'edizione londinese del Live Earth di Londra è uno di quei concerti che fin dall'inizio ha dimostrato di saper far ballare e divertire un pubblico diversissimo sulle note di musiche di tutti i generi e di tutti i tempi.
Uno show non soltanto musicale, durante il quale si sono susseguite sul palco una miriade di star del mondo dello spettacolo e dello sport, ognuna delle quali ha lanciato a modo proprio, chi in maniera ironica, chi divertente, lo stesso identico messaggio: rispondete a questa chiamata, il mondo è il nostro, che ognuno faccia la sua parte. Tra i Vip che hanno presentato musicisti e band, il comico americano Chris Rock ed il britannico Eddie Izzard, le attrici Thandie Newton e Neve Campbell e l'ex Spice Girl Geri Halliwell. Presentatore ufficiale dell'evento, che ha fatto ridere ed esultare il pubblico per tutta la durata del concerto, il dj dell'emittente radio della Bbc Chris Moyles. Oltre a ballare al ritmo travolgente delle canzoni dei Black Eyed Peas, dei Red Hot Chili Peppers e dei Bloc Party, le oltre 60.000 persone presenti allo stadio di Wembley hanno anche ascoltato brani in grado di far riflettere sul significato di questi eco-concerti, come Land of Confusion dei Genesis, Babylon di David Gray, Wise Men di James Blunt e Planet Earth dei Duran Duran. E chi di più adatto a chiudere questa carrellata di stelle se non la regina del firmamento del pop, Madonna? La star promette di mandare l'audience in visibilio concludendo la kermesse durata la bellezza di 11 ore con alcuni dei suoi classici: da La Isla Bonita, una delle canzoni simbolo della Madonna anni Ottanta, a Hey You, dai toni soffici e chill out di Ray of Light a quelli dance e travolgenti di Hung Up. Grandi emozioni anche per il ritorno sul palco dei Metallica, indimenticabile band heavy-metal degli anni Ottanta la cui favolosa interpretazione di Nothing Else Matters ha fatto cantare a squarciagola una buona porzione del pubblico.
L'excursus anni Ottanta è continuato subito dopo con l'attesissimo e esilarante ritorno sul palco degli Spinal Tap, fittizia band heavy metal sulla falsariga di gruppi come Iron Maiden e Metallica, protagonista del film This is Spinal Tap. I tre 'metallari' - Nigel Tufnel (Christopher Guest), David St Hubbins (Michael McKean) e Derek Smalls (Harry Shearer) - hanno interpretato un divertente pezzi scritto per l'occasione, dal titolo 'Warmer Than Hell' (Più caldo che all'inferno). E dopo aver ascoltato i messaggi trasmessi dagli altri Vip che hanno preso parte agli altri 8 concerti Live Earth - dalla 'mente e cuore' dell'iniziativa, l'ex vicepresidente americano Al Gore, fino all'attrice Cameron Diaz - gli spettatori di Wembley si sono letteralmente scatenati con il trio hip hop Beastie Boys, con i post-grunge Foo Fighters, con i rocker Kasabian, Snow Patrol, Keane e con le Pussycat Dolls. Oltre al celeberrimo James Blunt, a rappresentare i solisti britannici erano anche Paolo Nutini (di origini italiane), esibitosi in una dolce interpretazione di It's a Wonderful World, Damien Rice, che ha riproposto la famosa canzone Que Sera sera insieme a David Gray, John Legend e l'affascinante Corinne Bailey Rae, con la sua voce a metà tra Billie Holiday e Erykah Badu. E infine, per la prima volta davanti ad un pubbico così ampio, una delle novità più curiose di Wembley è Terra Naomi, una cantautrice americana sconosciuta che ha trovato la celebrità grazie al sito Youtube con un video di 'Say It's Possiblé una canzone scritta dopo aver visto il documentario di Al Gore, An Inconvenient Truth.
IL VIA IN AUSTRALIACon un messaggio di Al Gore, che ha esortato gli australiani ad essere 'parte della soluzione' alla crisi climatica e i governi e il mondo a ridurre i gas serra del 90% entro il 2050, è partito da Sydney alle 11.30 (le 3.30 in Italia) Live Earth, il bio-concertone globale organizzato dall'ex vice presidente Usa per salvare il pianeta. Nel concerto di 10 ore nel grande stadio di Moore Park gremito nei suo 50 mila posti, primo della 'staffetta' di concerti in sette continenti, sono saliti sul palco per primi i Blue King Brown e quindi Toni Collette (attrice oltre che cantante, la madre in 'Little Miss Sunshine') i primi di una dozzina di band e cantanti fra cui Missy Higgins, The John Butler Trio, l'americano Jack Johnson, Eskimo Joe, Paul Kelly, Wolfmother e infine l'attesissimo ritorno di Crowded House (ex Split Enz) appena tornati insieme. Il Live Earth di Sydney è anche carbon neutral, cioé neutrale in emissioni di CO2, ed è sotto monitoraggio di efficienza energetica. I contractor e i fornitori di servizi per l'evento sono stati scelti in base a credenziali verdi piuttosto che al prezzo. Le centinaia di migliaia di bicchieri e contenitori di cibo sono riciclabili. Per ridurre l'inquinamento dalle auto, il trasporto pubblico è incluso nel prezzo di ingresso. Attorno allo stadio è sorto un 'villaggio globale' con gli stand delle maggiori organizzazioni ambientaliste, da Greenpeace a Wwf, da Australian Conservation Foundation a Planet Ark (Pianeta arca), con ogni genere di suggerimenti su come ridurre le emissioni e far pressione sui governi e le multinazionali. Come nel resto dei concerti, un obiettivo di Live Earth è di far firmare agli abitanti del pianeta una promessa in sette punti, primi dei quali quello di domandare al proprio governo di entrare in un trattato entro il 2029 (che riduca le emissioni del 90% nei paesi ricchi e le dimezzi entro il 2050 a livello globale), e quello di diventare personalmente 'carbon neutral'. Non è solo un modo per sentirsi a posto con la coscienza: gli organizzatori vogliono raccogliere una massiccia banda dati di persone che possono mobilitare in future campagne. Da Sydney il testimone passa a Tokyo e quindi a Shanghai, Johannesburg, Amburgo, Londra, Rio de Janeiro (ripristinato all'undicesima ora da un giudice dopo la cancellazione per timori di sicurezza) e infine New York. Per la prima volta la Cina partecipa ad un evento del genere. E vi sono due special events: dal tempio Toji a Kyoto, e dalla base britannica in Antartide, con la band finora sconosciuta Nunatak, composta da due ingegneri, un biologo marino, un meteorologo e una guida polare. Mentre le grandi rock star esibiscono davanti a decine di migliaia di persone, Nunatak (nella lingua di Groenlandia è il picco di una montagna che emerge da un ghiacciaio) eseguirà due brani su uno sfondo di iceberg davanti ad un pubblico di 27 colleghi, che sfideranno il freddo a meno 18 per applaudirli. La loro performance permette ad Al Gore di mantenere la promessa di allestire almeno un evento in ciascun continente.