Ultime telefonate inedite: ancora Milan sugli scudi

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phybes
00martedì 13 giugno 2006 10:24
Per la procura di Napoli la cupola moggiana non ha condizionato solo il campionato 2004-2005. Scrivono i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci negli avvisi di chiusura indagine dell´inchiesta "Off-Side": «Avevano già nel passato condizionato l´esito di campionati di calcio di serie A, e in particolare quello del ‘99-2000, sostanzialmente condizionato fino alla penultima giornata quando si giocò Juventus-Parma diretto da Massimo De Santis... «. Ma non riuscì, la cupola, «a garantire alla Juventus la vittoria finale in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato dall´arbitraggio apertamente favorevole alla Juventus da parte De Santis». A questo proposito Carlo Ancelotti, ricordando una sua conversazione con il dirigente del Milan Leonardo Meani, dichiara ai pm il 16 maggio scorso: «Quello che oggi posso ritenere è che arbitraggi favorevoli alla Juventus sono sempre stati esercitati da De Santis», arbitro «che ha permesso alla Juve di aggiudicarsi la gara con il Parma nella penultima giornata di campionato».
Ai sostituti procuratori Paolo Bergamo, accompagnato dall´avvocato Gaetano Scalise nel suo interrogatorio-fiume, ha dovuto ammettere l´esistenza di telefonini speciali per le conversazioni più delicate. Bergamo dice il 25 maggio: «Effettivamente Moggi mi consegnò tra dicembre 2004 e gennaio 2005 un cellulare con una scheda di nazionalità non italiana affinché comunicassimo con quell´apparecchio... Per ricaricarlo, su indicazione di Moggi, digitavo un codice... Non so chi si accollasse la spesa... Su quel cellulare ho parlato con Luciano Moggi e Pierluigi Pairetto. Con Pairetto parlavo di argomenti più delicati, arbitraggi, eventuali errori, commenti della stampa. Anche Pairetto si dotò di un´utenza riservata». Il guardalinee Gianmario Cuttica il 10 giugno dichiara: «In Tunisia l´assistente Puglisi mi confidò di essere risentito con i designatori Bergamo e Pairetto, mi disse che la loro gestione era stata mafiosa, le loro scelte penalizzavano chi non si adeguava».
A rivelare in procura i segreti dei sorteggi è stato il dirigente arbitrale Manfredi Martino, che il 12 maggio spiega: «Dopo le operazioni di sorteggio tutto il materiale veniva consegnato alla segretaria Fazi la quale, sia a Roma che a Coverciano, si appartava in apposite stanze con i designatori dove poi inserivano nelle sfere i biglietti. In seguito si effettuava il sorteggio in forma pubblica. Con il passare degli anni le sfere presentavano visibili segni di usura... Alcune avevano perso la vernice... erano riconoscibili, soprattutto quelle gialle con i biglietti degli arbitri». Sulla zarina dell´ufficio arbitri, Maria Grazia Fazi, Martino dice: «Era a conoscenza di moltissimi fatti segreti e credo che li usasse per ricattare».
In una telefonata inedita il dirigente del Milan Leonardo Meani racconta all´assistente Puglisi, che gli ha appena comunicato che il guardalinee per la prossima partita del Milan è stato cambiato (via Gemignani, ritenuto vicino alla Juve, arriva Babini, considerato un amico), i propositi per vincere il campionato: «Se dobbiamo far la guerra per bene dobbiamo fare anche la guerra alla Juve... Devi fare come il guardalinee Consolo in Juventus-Lecce». Meani arriva ad ipotizzare un intervento del Milan per far diventare Collina designatore. In un´intercettazione del 18 aprile 2005 il dirigente dice all´arbitro: «Ti prometto che se tu diventi designatore... «. Collina ride: «Non penserai mica di poter fare una cosa del genere». E c´è una nuova telefonata di Meani con Adriano Galliani. L´amministratore del Milan chiede: «Ha parlato con qualcuno dei due designatori?». Meani: «Altro che parlato... Gli bestemmiavo dietro parolacce di tutti i colori... Ma chi va a pensare a un errore del genere... Il fatto che... su una squadra come il Milan c´è un minimo dubbio si sta giù con la bandiera». Chiede Meani: «Ha parlato con Collina per caso ieri?». Galliani: «No». Meani. «E´ che la cercava... «. Galliani: «Adesso lo cerco io».
Infine, la presunta talpa di De Santis al Csm, l´autista Guglielmo Pepe, racconta: «Ho detto più volte a De Santis che mi sarei interessato, non l´ho fatto... Mi aveva chiesto informazioni sul magistrato Tatangelo... Avevo consultato il nostro archivio, gli interessava il Tatangelo che lavorava con Guariniello».

da Repubblica
wolf82
00martedì 13 giugno 2006 10:46
è chiaro che lo schifo è generale..tutti si facevano la guerra a via di telefonate e imbrogli..

la necessità di fare piazza pulita è evidente..per dare una scossa al sistema..tutte queste squadre coinvolte dovrebbe ripartire almeno dalla serie b..
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