sempre dalla loro parte.......(petrolio)

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icsicsxx
00giovedì 30 ottobre 2008 08:46
ritengo alquanto bizzarro che, gira e rigira, le posizioni degli ambientalisti, ecologisti e tutte le parole che finiscono in "isti" finiscano sempre a coincidere con quelle delle lobby petrolifere; sarà un caso che gira e rigira in Italia l'unica fonte rinnovabile accettata dall'opinione pubblica sia il fotovoltaico e che casualmente le major petrolifere hanno un monopolio di fatto sulle materie prime per costruirli?
gira e rigira il fatto che gli oli vegetali, l'etanolo, le biomasse legnose, i gas da rinnovabili, L'EOLICO, siano sempre oggetto di campagne di aggressione (a prescindere) di mezzi di comunicazione e brigate ecologiste è casuale?

sarà casuale anche il fatto che, non appena cala il petrolio un giornale come "Repubblica" pubblichi un artico del genere, che trasuda preoccupazione per i profitti delle multinazionali petrolifere?


IL CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO PUÒ FAR MALE ALL'AMBIENTE...
Maurizio Ricci per "la Repubblica" - Non ci sono mai buone notizie dal fronte del petrolio. Il crollo del prezzo del petrolio, più che dimezzato nel giro di tre mesi a poco più di 60 dollari è, nell´immediato, una boccata d´ossigeno per i consumatori e per l´inflazione. Ma, a medio e lungo termine, le conseguenze possono risultare negative. Il ribasso del petrolio rende assai meno competitive quasi tutte le energie alternative, dal solare, al carbone pulito, al nucleare, raffreddando gli entusiasmi e anche gli investimenti. La stessa violenta volatilità del barile aggiunge elementi di incertezza per gli ambiziosi progetti nel campo delle nuove energie. Contemporaneamente, un prezzo sotto i 70 dollari al barile - con la tempesta finanziaria che sta congelando il credito - mette fuori mercato anche molti progetti. Grosso modo, 70 dollari è il costo di produzione di un impianto marginale, come quelli in acque profonde. Il capo della Total, Cristophe de Margerie, ha già detto che i progetti in corso saranno completati, ma se il prezzo scivola a 60 dollari e ci resta, i nuovi progetti verranno messi nel cassetto. Rischia di fermarsi lo sfruttamento dei giacimenti off shore in Angola, Nigeria e Brasile, le scoperte più promettenti degli ultimi anni. Quando l´economia ripartirà e Cina e India riprenderanno a premere sulla domanda, c´è il rischio che ci troviamo con ancor meno petrolio di oggi.



sarà casuale ma io nutro dei dubbi...........

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