sghignazzo alitalia e altre belle cose che ci porta la crisi finaziaria attuale

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
icsicsxx
00martedì 7 ottobre 2008 17:28
o alitalia, orgoglio della nostra bella nazion!
da dagospia odierno:

CAI AMARI PER I SOCI CAI: LE BANCHE CHIUDONO I CORDONI DELLA BORSA E POCHI HANNO I SOLDI
E adesso con il casino enorme delle banche per i soci di Cai, la società della Nuova Alitalia, saranno dolori.
Tra una settimana i magnifici 18 dovranno sottoscrivere il primo aumento di capitale da 4-500 milioni. Per alcuni di loro non ci sono problemi perché godono di buona salute e hanno risorse sufficienti; per altri sarà una corsa disperata a cercare nuove linee di credito. Quando dieci giorni fa sono usciti dalla riunione in cui hanno festeggiato la vittoria del tandem Colaninno-Sabelli sulle hostess incazzate e sui piloti privilegiati, erano felici e sorridenti, ma a Dagospia risulta con certezza che dietro la facciata c'era una grande preoccupazione.

Alla porta di Colaninno bussano nuovi azionisti come Fontana, Nerio Alessandri e la famiglia Traglio che si dichiarano disposti a entrare nella cordata perché fiutano l'affare. I rumori più forti però si sentono sui battenti di Banca Intesa che da molti viene considerata la cassaforte disponibile a scucire i cordoni della borsa.
E qui sbagliano perché la trimurti Abramo-Bazoli-Corradino Passera-Gaetano Miccichè, non può ripetere con i capitani coraggiosi la donazione di sangue fatta per Carlo Toto, il padrone di AirOne che è stato supportato da Ca' de sass.
Se vorranno i soldi i magnifici 18 dovranno bussare in altre banche e con l'aria che tira forse la smetteranno di ridere.


[SM=x234941]

scommettiamo che i soldi loro non li cacciano?
e se le banche non saranno comprensive (altro sghignazzo) e aiuteranno l'italico onore di avere una compagnia di bandiera (super sghignazzo) mandano tutto a puttane?
sempre che sia lecito secondo la nuova e stringente normativa al riguardo voluta della ministra esibizionista...........

[SM=x234984]
icsicsxx
00martedì 7 ottobre 2008 17:34
roma roma sempre forza roma
Claudio Tito per "la Repubblica"

Rientrare subito dal debito, rispettando le tappe concordate nel piano firmato la scorsa estate. Senza deroghe. Altrimenti vendere, subito. La bufera della finanza internazionale investe anche la A.S. Roma. Perché la pesante esposizione con Unicredit non lascia per niente tranquilli i vertici della banca. Il gruppo di Alessandro Profumo, infatti, sta viaggiando sulle montagne russe della borsa. Ieri ha ceduto più del 5% e la scorsa settimana più di una volta il titolo ha subito dei veri e propri tracolli. Ora quindi ha bisogno di irrobustire la propria liquidità e risolvere alcuni dei dossier più spinosi. Come, appunto, quello della squadra giallorossa.
Alessandro Profumo

Che ora si ritrova di fronte a un bivio: provare a fare cassa con il patrimonio Italpetroli o cedere l´asset principale, ossia il calcio. Un clima pesantissimo di cui qualcuno potrebbe approfittare. Non a caso nell´ultimo mese hanno preso corpo almeno tre manifestazioni di interesse. Ben tre diversi imprenditori americani hanno incaricato un noto studio legale romano di valutare l´affare e di mettere a punto un progetto di fattibilità. E poi si sono messi alla finestra.

Nei giorni scorsi, del resto, i contatti tra gli uomini di Profumo e Rosella Sensi si sono intensificati. Paolo Fiorentino, il vice dell´amministratore delegato Unicredit, ha ribadito ai manager giallorossi che non sono più possibili deroghe. Il "debito" della famiglia Sensi ammonta a 365 milioni di euro e il piano di ammortamento prevede il pagamento di una prima tranche di 130 milioni entro il prossimo 31 dicembre. Una cifra che, secondo i colloqui intercorsi negli ultimi giorni con l´Istituto milanese, non è al momento a disposizione della Roma. Tant´è che la Sensi - ha ammesso un rappresentante di Italpetroli - ha già chiesto una proroga al 30 marzo. Ma il "niet" di Unicredit è stato inequivocabile.
Rossella Sensi

La risposta ha gelato la Sensi. Per arrivare a quota 130 milioni nei prossimi tre mesi potrebbe non essere sufficiente liberarsi di tutte le attività di Italpetroli. Sono già in vendita i terreni di Torrevecchia il cui valore si attesta intorno ai 100 milioni. Ma l´edificabilità di quegli spazi (condizionata alla costruzione della cittadella dello sport) ancora non si è perfezionata: l´ultimo via libera da parte della Conferenza dei Servizi dovrebbe esserci a fine anno. Fino ad allora i potenziali acquirenti temporeggeranno. Anzi, l´advisor Banca Finnat - che ha limato a 90 milioni il valore di quei beni immobiliari - teme che in questa situazione i candidati all´acquisto, come il gruppo Caltagirone (creditore nei confronti della Roma in qualità di socio Mps che detiene la Antonveneta con cui la Roma è esposta per 50 milioni), rallentino i tempi per abbassare il prezzo. I depositi della Italpetroli a Civitavecchia, invece, sono quotati intorno a 40-50 milioni.

Un contesto critico per la famiglia Sensi. Che starebbe studiando anche l´idea di un aumento di capitale per consentire l´ingresso di un nuovo socio. Una soluzione di cui i big romanisti avrebbero parlato pure con Adriano Galliani, che da sempre cerca di tranquillizzare i vertici giallorossi. Non può essere un caso che negli ultimi tempi sia stato associato alla vicenda il nome di Tarak Ben Ammar, l´imprenditore franco-tunisino, molto amico del Cavaliere e con incarichi prestigiosi in Italia come il cda di Mediobanca .
Francesco Totti

Al momento, però, si tratta solo di ipotesi. Mentre è molto più concreto il pressing di Unicredit per una soluzione definitiva. La banca di Profumo preferisce di gran lunga la cessione e ha esortato la Inner Circle, l´intermediario utilizzato da Soros nella primavera scorsa, di rivolgersi direttamente ai suoi dirigenti se si ripresentasse un´altra occasione. La Roma, in effetti, per ora non è stata contattata. Ma l´interesse per il club di Spalletti ha di nuovo attraversato l´oceano. Almeno tre "magnati" a stelle strisce - che per ora hanno invitato i collaboratori italiani a mantenere l´anonimato - hanno chiesto un rapporto per capire se e come investire in Totti &C.. La base della trattativa, però, non potrà più essere i 283 milioni offerti dal finanziere ungherese Soros. Il quadro internazionale e interno è cambiato.

Il forcing della Banca creditrice, poi, potrebbe accelerare il tutto. Senza contare che da qualche settimana nel Cda della Roma circola la voce relativa ad un gruppo arabo pronto a intervenire per accaparrarsi sia la squadra, sia i depositi di Civitavecchia. Non è nuova l´indiscrezione circa un´attenzione da parte dei libici di Tamoil, ex sponsor di Juve e Atalanta. Il tempo, però, stringe. E se Unicredit non riceverà tutte le garanzie reclamate, la palla potrebbe precipitare su un altro campo: quello dei libri in tribunale.
icsicsxx
00martedì 7 ottobre 2008 17:38
avete notato come mi diverto?

io senza un euro non sono affatto preoccupato di tutto questo trambusto finanziario e godo godo godo vedendo questi gran signori, eleganti e che fanno sfarzo delle loro ricchezze strisciare e vendere pure le mutande per sopravvivere!

è una mia perversione, capitemi!
supercnc
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:46
Re:
icsicsxx, 07/10/2008 17.38:

avete notato come mi diverto?

io senza un euro
non sono affatto preoccupato di tutto questo trambusto finanziario e godo godo godo vedendo questi gran signori, eleganti e che fanno sfarzo delle loro ricchezze strisciare e vendere pure le mutande per sopravvivere!

è una mia perversione, capitemi!




solo per il fisco [SM=x234949]


icsicsxx
00mercoledì 8 ottobre 2008 13:10
viviamo in una società basata sull'apparenza............
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com