e aggiungiamo qualche perla sulla Costituzione
ROMA (9 giugno) - La costituzione è datata, parla di lavoratori e quasi mai di impresa e di mercato e l'architettura istituzionale non permette al governo di muoversi come vorrebbe. Insomma «governare è un inferno». Lo ha sostenuto oggi il presidente del consiglio Silvio Berlusconi all'assemblea annuale della Confartigianato, sottolineando l'importanza di l'articolo 41 della Carta sulla liberta di impresa e annunciando l'approvazione domani in Consiglio dei ministri dei regolamenti per un nuovo sportello unico delle attività produttive.
Il premier è tornato poi sul terremoto in Abruzzo: abbiamo risposto bene, non c'è stata alcuna "cricca", niente di meno che positivo. Quanto al ddl intercettazioni, afferma che è un primo passo importante e che si cercherà di migliorare una legge alla quale è contraria, dice, «solo una piccola lobby di magistrati e giornalisti». Insorge l'opposizione, che parla di attacchi eversivi.
Il governare e il fare le leggi «visto da dentro è un inferno: non è che manchino le intenzioni o buoni progetti, ma è l'architettura istituzionale che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete», ha detto Berlusconi.
«La Costituzione è molto datata, si parla molto di lavoratori e quasi mai di impresa, che è citata solo nell'art. 41. Non è mai citata la parola mercato - ha proseguito il presidente del Consiglio -. L'Italia è tra i paesi europei in cui è più difficile fare impresa e questo è in gran parte dovuto alla cultura comunista che dagli anni '70 è stata dominante e che guarda con sospetto gli imprenditori. Per la cultura comunista chi fa impresa è un truffatore, un evasore, uno sfruttatore per definizione».
«Sono passati 62 anni dalla Costituzione - ha proseguito Berlusconi - è nata in un momento in cui era forte la contrapposizione tra capitale e lavoro, democristiani e comunisti dovettero trovare dei compromessi su ogni articolo. Mi chiedevo stanotte per quanto tempo un'impresa potrà vivere e crescere su compromessi di matrice cattocomunista. La risposta datela voi!». Berlusconi ha sottolineato che «oggi la realtà è molto cambiata, ci sono 6 milioni di uomini e donne che lavorano alla loro impresa, piccola e piccolissima, e molti di loro sono ex lavoratori dipendenti e questi sono la spina dorsale dell'Italia che produce ricchezza».
Il presidente del Consiglio ha citato due progetti su cui sta lavorando come ministro dello Sviluppo economico: «Una proposta sullo Statuto delle imprese che è già depositato alla Camera e una proposta del ministro Tremonti di sospendere per 2-3 anni a titolo di esperimento tutte le autorizzazioni e gli atti di consenso richiesti prima aprire un'attività, pensiamo a una legge ordinaria ma pensiamo anche che ci sia bisogno di riscrivere l'articolo 41 della Costituzione, di certo vogliamo allargare gli spazi di libertà che questo articolo riconosce alle imprese, sottoposte a un sistema di lacci e lacciuoli».
«Vogliamo costruire un nuovo sistema - ha proseguito - in cui basta una sola comunicazione allo sportello pubblico per aprire un'attività, un sistema in cui ci sia certezza della norma e un sistema con una verifica unica, con un'amministrazione capofila che entro 2 mesi concordi con gli imprenditori cosa fare, come farlo e in che tempi. Vogliamo passare a un'amministrazione pubblica che capisca e sia consapevole che il controllo non signfica uno stato di polizia ma significa aiutare chi fa l'impresa a fare le cose come vanno fatte. Vogliamo una stagione di liberalizzazione della libertà d'impresa».
Sempre in mente il taglio delle tasse. «Lo abbiamo sempre in mente, sempre presente, lo abbiamo nel nostro dna, il nostro scopo è diminuire la pressione fiscale - ha proseguito Berlusconi - Su questo noi intendiamo impostare la riforma di tutto il sistema fiscale, passando da tutte le migliaia di migliaia di leggi che rendono impossibile anche agli esperti l'interpretazione delle leggi stesse, per passare a un'unico Codice di norme fiscali entro la legislatura».
«Avevo pensato che il piano casa fosse stata una genialata vera, ma non mi risulta che ci sia un solo cantiere aperto - ha poi ammesso Berlusconi - Non c'è nulla che si è mosso» anche perché, spiega, «non sono ancora caduti tutti gli altri passaggi» che richiedono da due a tre mesi per altre autorizzazioni.
Berlusconi ha ribadito che il consenso del presidente del Consiglio è «oltre il 60% e quello del governo è del 50% e credo che lo meritiamo. È un miracolo che in un momento di crisi così ci sia un tale apprezzamento che certo non trova riscontro nei giornali e sulla tv ma c'è nel cuore dei cittadini».
«Se non avessi già avuto un no da Emma farei anche a te la proposta di fare il ministro. Ne parliamo in separata sede», aveva esordito Berlusconi aprendo il suo intervento, rivolto al presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. In precedenza c'era stato un affettuoso saluto tra il premier ed Emma Marcegaglia: «Ciao Emma», ha detto Berlusconi, stringendo la mano alla Marcegaglia e abbracciandola dopo l'ennesimo scambio di battute a distanza di ieri sul no della numero uno degli industriali a guidare il ministero dello Sviluppo economico.
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Vedi, ci sono due tipi di uomini: quelli che c'hanno ironia e quelli che non c'hanno ironia; tu ce l'hai la tua bella ironia ma non ti serve a un cazzo
sempre in sintonia col zero cinque percento
Io direi che i linuxiani sono anche supercnciani, un po' come dire che i paracas o i nazca sono anche parte dell'impero tahuantinsuyo (non inca, peggio ancora incas)e non viceversa.
La civiltà linuxiana fece la sua apparizione nell'epoca presupercnciana nella Provincia di Cataplania (regione di Bluelord, Ischia, Italia). Sulle sponde del fiume Asus, fu edificata la capitale Ubuntu. La civiltà nacque nel I sec. d.C. e decadde nel VI sec. d.C.
La cosa maggiormente impressionate di questa civiltà è il suo os policromo, con figure di uomini, animali, piante, donne nude ecc. In molte di questi os, vengono rappresentati uomini mutilati, cosa che fa supporre che realizzassero sacrifici umani. (Dr.dr.Burt 04/06/10) da Introduzione alla Storia delle civiltà pre-supercnciane e loro influenza sulle civiltà linuxiane nella regione di Cataplania I-Vi sec. d.C.)