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Moggi Affaire

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2006 12:47
03/05/2006 17:21
 
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Sulle voci che circolano in merito alle intercettazioni di discorsi telefonici tra Moggi, Mazzini e Pairetto
03/05/2006 19:42
 
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facciamo un pò di chiarezza sull'argomento:



i tre personaggi oggetto del fascicolo inviato a Figc e Uefa sono Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, Pierluigi Pairetto, designatore arbitrale sino all'anno scorso, ed Innocenzo Mazzini, vicepresidente Figc.

La stessa federazione ha ufficializzato la cosa: "Alcuni elementi riscontrati nella documentazione in esame avrebbero potuto avere attinenza e rilevanza con alcuni fatti oggetto di altro procedimento penale in atto istruito dai medesimi magistrati".

La cosa è certa è che non ci sono partite truccate nelle centinaia di pagine di intercettazioni spedite da Guariniello il 13 marzo scorso. Dai primi di agosto alla fine di settembre del 2004, Moggi, l'amministratore delegato juventino Antonio Giraudo e Pierluigi Pairetto, hanno avuto i telefoni intercettati dalla Procura della Repubblica di Torino con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.

L'indagine è stata poi archiviata alcuni mesi fa dall'ufficio Gip perché non erano emersi elementi sufficienti né per chiedere una proroga dei termini per investigare né per formulare subito una richiesta di rinvio a giudizio. Secondo quanto emerge, le intercettazioni ritraggono una lobby di potere in mano ai vertici juventini che coinvolge dirigenti federali e arbitrali, procuratori della Gea, giornalisti tv e stampa, e addirittura un paio di ministri.

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Credo che il calcio, così come gli ambienti dove girano tanti soldi sia marcio al vertice...il problema è che tutti magnano (a certi livelli) e quindi non conviene alzare i cosidetti polveroni. Così è meglio per tutti (loro) insabbiare, così come insabbiano regolarmente le indagini sul calcioscommesse(vedi il famoso uomo nero che mi pare fu individuato in Gabriele).
Se crolla un personaggio al vertice, che sia di una grossa società, che sia della figc, che sia dell'aia, crollerebbe tutto. Sarebbe un grosso guadagno in termini di pulizia e ne acquisiremmo vantaggio noi che siamo gli utenti che pagano biglietti e abbonamenti tv, avremmo un pò di scudetti annullati o retrocessioni eccellenti, ma almeno si respirerebbe aria pulita.
Ovviamente anche questa indagine finirà in una bolla di sapone.

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03/05/2006 20:52
 
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Aggiornamento: c'è anche Giraudo nelle intercettazioni
All'esame dei Pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, le intercettazioni telefoniche tra personaggi del calcio italiano e del mondo arbitrale. I magistrati, che hanno allegato gli atti all'inchiesta aperta sulla Gea, sono in continuo contatto con l'ufficio indagini della Federazione italiana gioco calcio. Il materiale, stando a indiscrezioni, sarebbe stato giudicato "esplosivo". Nelle telefonate compaiono Moggi, Pairetto e il dirigente federale Mazzini.

L'indagine sulla Gea conta, al momento, un solo nome iscritto sul registro degli indagati, quello del presidente Alessandro Moggi (figlio di Luciano, direttore generale della Juventus) cui si addebita il reato di "illecita concorrenza con minaccia o violenza".

I pm Palamara e Palaia hanno delegato le Fiamme gialle a ricercare riscontri a quanto contenuto nelle numerose intercettazioni.

L'inchiesta di Torino. Come è noto le intercettazioni sono state effettuate nell'ambito di un'inchiesta su doping e frode sportiva, poi archiviata. Moggi e Pairetto erano stati iscritti in un primo tempo nel registro degli indagati, e poi prosciolti. Al vaglio c'erano delle conversazioni in merito a designazioni arbitrali. "Quella partita deve essere arbitrata bene" era il senso di alcuni colloqui.

Accertamenti su Giraudo. C'è anche l'amministratore delegato della Juve fra le persone intercettate. Nei colloqui si parlava anche di compravendita dei giocatori. Anche per lui, secondo i magistrati torinesi, non ci sono gli estremi per un procedimento penale. Ma ora indaga anche Roma.

La giustizia sportiva. I magistrati sportivi potrebbero invece arrivare a conclusioni differenti. Possibile una violazione del codice di lealtà, correttezza e probità, che porta a sanzioni varie, dall'ammenda alle squalifiche. Nei fatti l'ex arbitro e ora dirigente Pairetto ha già pagato, essendo stato emarginato dall'Uefa.

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04/05/2006 09:05
 
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Oh, prima di mettere il testo delle intercettazioni con il commento di Marco Travaglio da Repubblica, penso a Biscardi che lunedì faceva come un pazzo perchè saltassero fuori i testi delle intercettazioni, non sapendo che nelle intercettazioni ci fosse anche lui, che MOggi chiama "angelo" e "amore" [SM=x234542]









C'è il folklore: Luciano Moggi chiama Aldo Biscardi ("amore", "angelo"), il giornalista gli rinfaccia una scommessa vinta e mai pagata, allora il direttore generale della Juventus è costretto a ricordargli di averlo già onorato con "un orologio da 40 milioni". C'è il conflitto d'interessi di Alessandro Moggi, figlio d'arte, che con la sua società Gea smista giocatori a destra e manca con l'amorevole aiuto e consiglio di papà Luciano nella sua tripla veste di genitore, dg della Juventus e regista di una bella fetta del mercato pallonaro. C'è il controllo militare sui designatori arbitrali: da un lato Pierluigi Pairetto, che Moggi al telefono chiama "Pinochet"; dall'altro Paolo Bergamo, detto "Atalanta". Ci sono i dirigenti delle istituzioni, Figc e Uefa, piegate a interessi di parte: per sistemare gli amici e soprattutto per avere arbitri amici, in campionato (sorteggio parziale con le cosiddette griglie) e in Champions League (designazione diretta). E c'è addirittura una riunione in casa di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, con Lucianone e i due designatori.

C'è un po' di tutto, insomma, nelle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torino fra il 10 agosto e il 27 settembre 2004 nell'ambito del fascicolo (poi archiviato) su Moggi, Giraudo e Pairetto per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ora sui tavoli di Figc, Uefa e Procura di Roma. Mattatore indiscusso Luciano Moggi.

MOGGI DESIGNATORE - Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri.

"Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata", si compiace Moggi con Giraudo: l'amico designatore ha appena telefonato dall'Uefa comunicando l'ottimo arbitro per il ritorno di Champions: "Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono". Ma poi, a sorpresa, arriva l'inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): "Ci han cambiato l'arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì". Sente Pairetto: "All'anima di Cardoso, eh?". Il designatore è imbarazzato: "E' successo qualcosa all'ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa". Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.

IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l'arbitro Pieri e altri vip. L'indomani Giraudo chiama Moggi: "Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch'io, li ho tallonati". Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: "Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh". Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: "Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer". Moggi: "Alla grande, dai!". Pairetto: "Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me". Moggi: "Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato".

DI PADRE IN FIGLIO - Alessandro Moggi discute con papà del destino di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski, ma anche dei procuratori Terraneo e Perinetti. Moggi jr. offre a Moggi sr. il laziale Liverani. Ma per Luciano è "troppo lento", mentre "Baiocco si potrebbe vedere". I due sono molto interessati al Napoli, a metà strada fra il presidente dell'Udinese, Pozzo, e il produttore De Laurentiis.

Il 28 agosto 2004 padre e figlio parlano della trattativa per Miccoli con la Lazio. Luciano: "Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio". Ale, che gestisce Miccoli, prende nota. Ma Miccoli fa le bizze. Moggi sr. chiama un suo amico perché gli dica "di fare meno lo stupido" altrimenti "non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l'ho mandato io".

UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell'Italia pallonara c'è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E' molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui ("dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno"). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti. Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente.

Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io"). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va "tenuto a bada, riordinato". Come? "Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali". Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: "Quella bionda, rampante, che conosce tutto l'ambiente". Una certa G. F. Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: "C'hai un culo da impiantare, eh, sudicione?".

Moggi confessa il movente del trasferimento: "Bisogna toglierla da dov'è". Mazzini: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". Moggi, prudente: "Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono". Mazzini: "Mi avevi detto che non hai nessun controllo". Moggi ha un presentimento: "Eh, che ne so io di quel che combinano". L'importante è tenere Carraro all'oscuro dei retroscena: "Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente". Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: "Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali".

Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare "vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno 'ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo". Anzi, "faccio mandare via Bergamo". Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca". Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: "Ha fatto una cazziata all'"Atalanta", che è colpevolissimo!". Poi chiama Bergamo e lo rincuora: "Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l'ha con te di brutto". Bergamo è ancora "incazzato nero" con il presidente per "come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto". Cova propositi di vendetta: "Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fò fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita". Moggi tenta di placarlo: "Stà calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L'aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio".

La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere "il calendario di sabato-domenica", quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s'interrompono.

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e dopo questo venitemi a negare che Moggi manovra gli arbitri


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Sicuramente è un complotto di Galliani
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UN OROLOGIO PER BISCARDI

Ancora omaggi. Qui si parla di un orologio da 40 milioni regalato a Biscardi. Moggi: "Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del "Processo", ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n’era bisogno. Lui non ha colpa" (...). Moggi: "Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?". Biscardi: "No, tu non ammazzi un c..., magari l’ammazzavi l’anno scorso, mi dovresti da’ 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso". Moggi: "Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?". Biscardi: "E dove sta?". Moggi: "E lo sai che quando te lo dico...". Biscardi: "E non lo so. Non me lo mandi mai...". Moggi: ".Ma vaff..., uno te l’ho dato costava 40 milioni".

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AH MA QUESTO PUNTO MI ERA SFUGGITO, POVERO ME:


Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io").



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UNA MASERATI PER PAIRETTO

Si parla poi di una Maserati Quattroporte in omaggio a Pairetto. Moggi: "Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla" Nalla: "Ciao Luciano" Moggi: "Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare..." Nalla: "Sì" Moggi: "Per un amico importante, di una Maserati". Nalla: "Sì". Moggi: "Quattroporte". Nalla: "Quattroporte?". Moggi: "Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?". Nalla: "Va bene".

Pairetto: "Ascolta volevo dirti la macchina ce l’ho già praticamente". Enzo: "Quale?". Pairetto: "Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c’è a disposizione praticamente la Maserati". Enzo: "Ma dai". Pairetto: "Sì quindi". Enzo: "Madonna". Pairetto: "Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale".

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E meno male che c'era la presa per il culo del sorteggio arbitrale

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Bene, ora dico, con intercettazioni e rivalazioni di questo tipo, cos'altro serve per punire severamente Moggi la Juve e dare una bella ripulita al calcio?
C'è bisogno della confessione del diretto interessato?
Speriamo in nome del calcio che non cada tutto nel vuoto.


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"Togliamo gli scudetti alla Juve"
Ziliani: "Moggi e Pairetto da radiare"

Adesso, dopo aver letto il contenuto delle intercettazioni tra Moggi e Pairetto; dopo aver toccato con mano la realtà di un designatore arbitrale (Pairetto) che scatta sull’attenti di fronte ai desiderata di un mammasantissima del calcio (Moggi) affrettandosi a mandargli gli arbitri e i guardalinee richiesti su ordinazione persino per vincere il Trofeo Berlusconi (e calmare le acque della montante contestazione alla Juventus del neo-assunto, e sgradito ai tifosi, allenatore Capello); dopo aver sentito Moggi dire a Giraudo che le cose con gli arbitri stanno andando a meraviglia (“Non è come l’anno scorso?”, chiede Giraudo; “No, no: con Gigi è una cannonata!”, risponde Moggi riferendosi a “Gigi” Pierluigi Pairetto); dopo aver visto Pairetto, vicepresidente della Commissione arbitri Uefa, telefonare a Moggi per dirgli: “Ehi, ti ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam”, e poi aggiungere: “… era solo per dirti che io mi ricordo di te, tu invece…”; e Moggi: “Ma non rompere, adesso vedrai quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato…”; dopo avere appurato che l’istituzione arbitrale e la società Juventus hanno intrattenuto, negli anni, rapporti che definire infetti, illeciti e compromettenti è dire poco; dopo aver preso atto di tutto ciò, e cioè dell’esplosione del più vergognoso, clamoroso e infamante scandalo mai venuto alla luce nel mondo del calcio - pari solo allo scandalo-scommesse del 1980 -; appurato ciò, se il calcio fosse una cosa seria adesso dovrebbero succedere poche e semplici cose:

1) Alla Juventus dovrebbero essere tolti gli scudetti vinti nell’era-Pairetto iniziata - per la cronaca - nella stagione 1999-2000: parliamo dei 3 scudetti conquistati nel 2001-02, nel 2002-03 e nel 2004-05.
2) Luciano Moggi dovrebbe essere radiato.
3) Pierluigi Pairetto dovrebbe essere radiato.
4) Visto che abbiamo fatto la figura dei maneggioni anche in campo europeo (leggi: partite della Juventus in Champions League), sarebbe il caso di sospendere subito, a tempo indeterminato, Moggi e Pairetto per dare un segnale di serietà e dire al mondo: “Scusa tanto, stiamo provvedendo”.

Ci sarebbero poi tante altre cose su cui ragionare: per esempio la Gea, Giraudo che non si dimette, Capello che vede i suoi successi macchiati dal sospetto-certezza di favori arbitrali sempre più grossolani (e ormai inaccettabili), gli orologi da 40 milioni regalati al Biscardi della situazione, le cazziate di Moggi al Baldas (leggi: curatore della moviola), di turno, eccetera eccetera. Ce ne sarebbero, volendo, di cose da rivedere. Ma insistiamo: se il mondo del calcio non si affretta a togliere gli scudetti made in Pairetto alla Juventus, e se Moggi e Pairetto non vengono subito mandati a casa, come si potrà dare il fischio d’inizio del campionato 2006-2007 senza sentire, in risposta, le gigantesche pernacchie dei pochi sportivi accorsi negli stadi?

Paolo Ziliani


Parole sante [SM=x234458]
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da Dagospia


IERI, MOGGI, DOMANI - RITRATTO DEL BOSS LUCIANONE CON INTERCETTAZIONI
AL DESIGNATORE PAIRETTO: “OH, MA CHE CAZZO DI ARBITRO CI AVETE MANDATO?”
ARBITRI A CASA GIRAUDO – INSULTI A CARRARO – OROLOGIO DA 40 MLN A BISCARDI




Marco Travaglio per la Repubblica


C’è il folklore: Luciano Moggi chiama Aldo Biscardi («amore», «angelo»), il giornalista gli rinfaccia una scommessa vinta e mai pagata, allora il direttore generale della Juventus è costretto a ricordargli di averlo già onorato con «un orologio da 40 milioni». C’è il conflitto d’interessi di Alessandro Moggi, figlio d’arte, che con la sua società Gea smista giocatori a destra e manca con l’amorevole aiuto e consiglio di papà Luciano nella sua tripla veste di genitore, dg della Juventus e regista di una bella fetta del mercato pallonaro.




C´è il controllo militare sui designatori arbitrali: da un lato Pierluigi Pairetto, che Moggi al telefono chiama "Pinochet"; dall’altro Paolo Bergamo, detto "Atalanta". Ci sono i dirigenti delle istituzioni, Figc e Uefa, piegate a interessi di parte: per sistemare gli amici e soprattutto per avere arbitri amici, in campionato (sorteggio parziale con le cosiddette griglie) e in Champions League (designazione diretta). E c’è addirittura una riunione in casa di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, con Lucianone e i due designatori.

C’è un po’ di tutto, insomma, nelle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torino fra il 10 agosto e il 27 settembre 2004 nell’ambito del fascicolo (poi archiviato) su Moggi, Giraudo e Pairetto per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ora sui tavoli di Figc, Uefa e Procura di Roma. Mattatore indiscusso Luciano Moggi.




MOGGI DESIGNATORE - Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l’andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L’arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L’indomani Moggi chiama Pairetto: «Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?». Pairetto tenta di difenderlo: «Fandel è uno dei primi, il top». Moggi: «Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?». Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita... ». Già che c’è, Lucianone dà disposizioni anche per un’amichevole a Messina: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?». Pairetto: «Già fatto». Anche per l’amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: «A Livorno Rocchi, eh?». Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì». Un pensierino anche alla partitissima d’agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l’arbitro lo sceglie Moggi: «E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando». Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto». Moggi: «Lo facciamo dopo, dai». Puntualmente, il 27 agosto, l’arbitro al Meazza sarà Pieri.

«Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata», si compiace Moggi con Giraudo: l’amico designatore ha appena telefonato dall’Uefa comunicando l’ottimo arbitro per il ritorno di Champions: «Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono». Ma poi, a sorpresa, arriva l’inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): «Ci han cambiato l’arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì». Sente Pairetto: «All’anima di Cardoso, eh?». Il designatore è imbarazzato: «E’ successo qualcosa all’ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa». Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.




IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l’arbitro Pieri e altri vip. L’indomani Giraudo chiama Moggi: «Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch’io, li ho tallonati». Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: «Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh». Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: «Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer». Moggi: «Alla grande, dai!». Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me». Moggi: «Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato».

DI PADRE IN FIGLIO - Alessandro Moggi discute con papà del destino di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski, ma anche dei procuratori Terraneo e Perinetti. Moggi jr. offre a Moggi sr. il laziale Liverani. Ma per Luciano è «troppo lento», mentre «Baiocco si potrebbe vedere». I due sono molto interessati al Napoli, a metà strada fra il presidente dell’Udinese, Pozzo, e il produttore De Laurentiis.
Il 28 agosto 2004 padre e figlio parlano della trattativa per Miccoli con la Lazio. Luciano: «Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po’ di storie all’inizio». Ale, che gestisce Miccoli, prende nota. Ma Miccoli fa le bizze. Moggi sr. chiama un suo amico perché gli dica «di fare meno lo stupido» altrimenti «non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l’ho mandato io».




UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell’Italia pallonara c’è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E´ molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui («dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno»). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti.

Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente. Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: «E’ un matto totale», Moggi: «Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io»). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va «tenuto a bada, riordinato». Come? «Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali». Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: «Quella bionda, rampante, che conosce tutto l’ambiente». Una certa G. F.




Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: «C’hai un culo da impiantare, eh, sudicione?». Moggi confessa il movente del trasferimento: «Bisogna toglierla da dov’è». Mazzini: «La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone». Moggi, prudente: «Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono». Mazzini: «Mi avevi detto che non hai nessun controllo». Moggi ha un presentimento: «Eh, che ne so io di quel che combinano». L’importante è tenere Carraro all’oscuro dei retroscena: «Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente».

Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: «Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali». Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare «vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno ‘ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo». Anzi, «faccio mandare via Bergamo». Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: «Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca». Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: «Ha fatto una cazziata all’"Atalanta", che è colpevolissimo!». Poi chiama Bergamo e lo rincuora: «Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l’ha con te di brutto». Bergamo è ancora «incazzato nero» con il presidente per «come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto». Cova propositi di vendetta: «Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fo’ fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita».

Moggi tenta di placarlo: «Sta’ calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L’aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio». La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere «il calendario di sabato-domenica», quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s’interrompono.





LE INTERCETTAZIONI
dal Corriere della Sera


MI RACCOMANDO A STOCCOLMA
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Gigi? Dove sei»
Pairetto: «Siamo partiti»
Moggi: «Oh, ma che c... di arbitro ci avete mandato?»
Pairetto: «Oh, Fandel è uno dei primi...»
Moggi: «Ho capito, ma il gol di Miccoli è valido»
Pairetto: «No»
Moggi: «Sì, come no? (...) Ma poi tutto l’andamento della partita ha fatto un casino a noi»
Pairetto: «Gli assistenti non mi sono piaciuti molto, in assoluto, no, ma stavo pensando ad un altro, quello che aveva alzato era quello di Trezeguet che mi ricordo davanti»
Moggi: «Quello è un altro discorso. (...) Ora mi raccomando giù a Stoccolma, eh?»
Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita...»
Moggi: «Ma no, masi vince, ma sai, si dice...»
Pairetto: «Ma questi sono scarsi»
Moggi: «Però con uno come questo qui resta difficile, capito?» (...)
Moggi: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia»
Pairetto: «Eh, l’ho già fatta»
Moggi: «E chi ci hai mandato?»
Pairetto: «Mi pare Consolo e Battaglia»
Moggi: «Eh, con Cassarà, eh?»
Pairetto: «Sì»
Moggi: «E a Livorno, Rocchi?»
Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì»
Moggi: «E Berlusconi Pieri, mi raccomando»
Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto»
Moggi: «Lo facciamo dopo»
Pairetto: «Vabbò, lo si fa poi»




CON GIGI È UNA CANNONATA
Giraudo: «...tu hai qualche notizia dicome tira l’aria lì a Sportilia (raduno degli arbitri, ndr)?»
Moggi: «Bene bene con Gigi (Pairetto, ndr)»
Giraudo: «Ma non è come l’anno scorso?»
Moggi: «No no, con Gigi è una cannonata»
Giraudo: «Però adesso bisogna dirgli che s’impegni per ’sto corvo perché non si può mica andare avanti con ’sta testa di c...»

L’ARBITRO SBAGLIATO
Moggi: «Pronto?»
Morena: «Signor Moggi buongiorno. Volevo comunicarle arbitro e assistenti per la partita di Champions League di domani sera»
Moggi: «L’arbitro chi è, Cardoso? »
Morena: «No, io vedo arbitro Poll Graham»
Moggi: «Uhm»
Moggi: «Di dov’è l’arbitro...»
Morena: «È inglese» (...)
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Buongiorno»
Pairetto: «Ohilà buongiorno»
Moggi: «Oh, all’anima di Cardoso, eh?...»
Pairetto: «Eh»
Moggi: «Paul Green (in realtà è l’arbitro Graham Poll, ndr)»
Pairetto: «Come?»
Moggi: «Paul Green»
Pairetto: «Allora è successo qualcosa all’ultimo momento, io ho Cardoso, è successo qualcosa... si vede che è stato male o qualcosa del genere»
Moggi: «Informati, informati un momentino»
Pairetto: «Sì sì, verifico subito»

MI RICORDO DI TE
Moggi: «Pronto»
Pairetto: «Ehilà, lo so che tu ti sei scordato di me, mentre io mi sono ricordato di te»
Moggi: «Ma dai»
Pairetto: «Eh, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam».
Moggi: «Chi è?»
Pairetto: «Meier»
Moggi: «Alla grande»
Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te anche se tu ormai...»
Moggi: «Ma non rompere, adesso vedrai, quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato»




MI SERVE UNA MACCHINA
Uomo: «Casa Agnelli buongiorno»
Moggi: «Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla»
Nalla: «Ciao Luciano»
Moggi: «Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare...»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Per un amico importante, di una Maserati»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Quattroporte»
Nalla: «Quattroporte?»
Moggi: «Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?»
Nalla: «Va bene»

LA MACCHINA È A DISPOSIZIONE
Enzo: «Pronto?»
Pairetto: «Enzo?»
Enzo: «Ciao Gigi»
Pairetto: «Ascolta volevo dirti la macchina ce l’ho già praticamente»
Enzo: «Quale?»
Pairetto: «Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c’è a disposizione praticamente la Maserati»
Enzo: «Ma dai»
Pairetto: «Sì quindi»
Enzo: «Madonna»
Pairetto: «Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale».

CREDE DI VINCERE LUI
Mazzini: «Perché questo cogl... (riferito a Carraro, ndr), ricordati che lui crede, che anche se passa così come vuole normalmente, di vincere lui. Invece devi metterglielo nel c... Ricordatelo».
Moggi:«Ooh se ti dico lasciamici parlare, poi domani io ho l’appuntamento»
Mazzini: «Va bene» (...)
Mazzini. «Venerdì vado a fare gli arbitri»
Moggi: «Venerdì vengo anch’io»
Mazzini: «Gliel’ho detto ad Anto’ e mi ha detto che non viene»
Moggi: «Lascia sta’, quello è un ambiente un po’ ibrido, meno uno ci si confonde e meglio è, e vale neppure la pena di starci alla lontana: io uno ci faccio partecipa’, o partecipo io o ci mando Alessio».

VOGLIONO FAR FUORI TUTTI
Alessandro Moggi: «...io l’altro giorno, tu prendila come informazione, poi, io non lo so, mi sono rivisto con Preziosi (ex presidente del Genoa, ndr), come sempre capita»
Luciano Moggi: «Uhm»
A. Moggi: «Mi ha incominciato a fare tutto un discorso, il calcio come cambia, bisogna stare attenti di qua, di là, Carraro, Galliani, poi mi fa, non vi fidate di Montezemolo. Dico perché? Perché io ho sentito una conversazione alla Juve, vogliono fare fuori tutti, rimane solo Giraudo»
L. Moggi: «Sì, ma questa è una cazzata»
A. Moggi: «Io te lo dico come cosa, siccome molte volte Preziosi è negli ambienti di questo genere qui, lui c’è dentro»
L. Moggi: «Non c’è mai»
A. Moggi: «Bé, pa’, io te lo dico perché, insomma...»
L. Moggi: «È esattamente il contrario».

CAMBIO DI PRESTITI
A. Moggi: «Mi ha chiamato Morabito (procuratore, ndr), in particolare Vigorelli (procuratore, ndr), per sapere se volevi fa un cambio di prestiti per pia’ Liverani»
L. Moggi: «No, no, ma perché ora lavorano per la Lazio?»
A. Moggi: «Che ne so, mi ha detto così?»
L. Moggi: «Porca miseria, da quando quello lì ha agganciato lì di sotto, mo ci voglio parla’ con quello, perché gli hanno dato Lopez e gli vogliono dare Marquez, a loro, eh?»
A. Moggi: «Eh, lo so»
L. Moggi: «Quindi è sicuro che sono riusciti a entrarci poco, perché lì non è che si possa anda’ granché, almeno che Cinquini (ex d.s. Lazio, ndr) non lavori ancora con la Lazio».




L’OROLOGIO DA 40 MILIONI
Biscardi: «Pronto?»
Moggi: «Vorrei il dottor Biscardi»
Biscardi: «Sono io»
Moggi: «Io sono Moggi Luciano»
Biscardi: «Uehh... Lucia’»
Moggi: «Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del «Processo», ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n’era bisogno. Lui non ha colpa» (...)
Moggi: «Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?»
Biscardi: «No, tu non ammazzi un c..., magari l’ammazzavi l’anno scorso, mi dovresti da’ 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso»
Moggi: «Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?»
Biscardi: «E dove sta?»
Moggi: «E lo sai che quando te lo dico...»
Biscardi: «E non lo so. Non me lo mandi mai...»
Moggi: «Ma vaff..., uno te l’ho dato costava 40 milioni»


Dagospia 04 Maggio 2006




________________________________________________________________________________________
"Poesie del vento e delle cascate", solo su cazzariland.com
04/05/2006 18:37
 
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Pairetto ha detto che la Maserati era per un amico
04/05/2006 20:30
 
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MI RACCOMANDO A STOCCOLMA

Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Gigi? Dove sei»
Pairetto: «Siamo partiti»
Moggi: «Oh, ma che c... di arbitro ci avete mandato?»
Pairetto: «Oh, Fandel è uno dei primi...»
Moggi: «Ho capito, ma il gol di Miccoli è valido»
Pairetto: «No»
Moggi: «Sì, come no? (...) Ma poi tutto l’andamento della partita ha fatto un casino a noi»
Pairetto: «Gli assistenti non mi sono piaciuti molto, in assoluto, no, ma stavo pensando ad un altro, quello che aveva alzato era quello di Trezeguet che mi ricordo davanti»
Moggi: «Quello è un altro discorso. (...) Ora mi raccomando giù a Stoccolma, eh?»
Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita...»
Moggi: «Ma no, masi vince, ma sai, si dice...»
Pairetto: «Ma questi sono scarsi»
Moggi: «Però con uno come questo qui resta difficile, capito?» (...)
Moggi: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia»
Pairetto: «Eh, l’ho già fatta»
Moggi: «E chi ci hai mandato?»
Pairetto: «Mi pare Consolo e Battaglia»
Moggi: «Eh, con Cassarà, eh?»
Pairetto: «Sì»
Moggi: «E a Livorno, Rocchi?»
Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì»
Moggi: «E Berlusconi Pieri, mi raccomando»
Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto»
Moggi: «Lo facciamo dopo»
Pairetto: «Vabbò, lo si fa poi»


CON GIGI È UNA CANNONATA

Giraudo: «...tu hai qualche notizia dicome tira l’aria lì a Sportilia (raduno degli arbitri, ndr)?»
Moggi: «Bene bene con Gigi (Pairetto, ndr)»
Giraudo: «Ma non è come l’anno scorso?»
Moggi: «No no, con Gigi è una cannonata»
Giraudo: «Però adesso bisogna dirgli che s’impegni per ’sto corvo perché non si può mica andare avanti con ’sta testa di c...»


L’ARBITRO SBAGLIATO

Moggi: «Pronto?»
Morena: «Signor Moggi buongiorno. Volevo comunicarle arbitro e assistenti per la partita di Champions League di domani sera»
Moggi: «L’arbitro chi è, Cardoso? »
Morena: «No, io vedo arbitro Poll Graham»
Moggi: «Uhm»
Moggi: «Di dov’è l’arbitro...»
Morena: «È inglese» (...)
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Buongiorno»
Pairetto: «Ohilà buongiorno»
Moggi: «Oh, all’anima di Cardoso, eh?...»
Pairetto: «Eh»
Moggi: «Paul Green (in realtà è l’arbitro Graham Poll, ndr)»
Pairetto: «Come?»
Moggi: «Paul Green»
Pairetto: «Allora è successo qualcosa all’ultimo momento, io ho Cardoso, è successo qualcosa... si vede che è stato male o qualcosa del genere»
Moggi: «Informati, informati un momentino»
Pairetto: «Sì sì, verifico subito»


MI RICORDO DI TE

Moggi: «Pronto»
Pairetto: «Ehilà, lo so che tu ti sei scordato di me, mentre io mi sono ricordato di te»
Moggi: «Ma dai»
Pairetto: «Eh, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam».
Moggi: «Chi è?»
Pairetto: «Meier»
Moggi: «Alla grande»
Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te anche se tu ormai...»
Moggi: «Ma non rompere, adesso vedrai, quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato»


MI SERVE UNA MACCHINA

Uomo: «Casa Agnelli buongiorno»
Moggi: «Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla»
Nalla: «Ciao Luciano»
Moggi: «Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare...»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Per un amico importante, di una Maserati»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Quattroporte»
Nalla: «Quattroporte?»
Moggi: «Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?»
Nalla: «Va bene»


LA MACCHINA È A DISPOSIZIONE

Enzo: «Pronto?»
Pairetto: «Enzo?»
Enzo: «Ciao Gigi»
Pairetto: «Ascolta volevo dirti la macchina ce l’ho già praticamente»
Enzo: «Quale?»
Pairetto: «Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c’è a disposizione praticamente la Maserati»
Enzo: «Ma dai»
Pairetto: «Sì quindi»
Enzo: «Madonna»
Pairetto: «Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale».


CREDE DI VINCERE LUI

Mazzini: «Perché questo cogl... (riferito a Carraro, ndr), ricordati che lui crede, che anche se passa così come vuole normalmente, di vincere lui. Invece devi metterglielo nel c... Ricordatelo».
Moggi:«Ooh se ti dico lasciamici parlare, poi domani io ho l’appuntamento»
Mazzini: «Va bene» (...)
Mazzini. «Venerdì vado a fare gli arbitri»
Moggi: «Venerdì vengo anch’io»
Mazzini: «Gliel’ho detto ad Anto’ e mi ha detto che non viene»
Moggi: «Lascia sta’, quello è un ambiente un po’ ibrido, meno uno ci si confonde e meglio è, e vale neppure la pena di starci alla lontana: io uno ci faccio partecipa’, o partecipo io o ci mando Alessio».


VOGLIONO FAR FUORI TUTTI

Alessandro Moggi: «...io l’altro giorno, tu prendila come informazione, poi, io non lo so, mi sono rivisto con Preziosi (ex presidente del Genoa, ndr), come sempre capita»
Luciano Moggi: «Uhm»
A. Moggi: «Mi ha incominciato a fare tutto un discorso, il calcio come cambia, bisogna stare attenti di qua, di là, Carraro, Galliani, poi mi fa, non vi fidate di Montezemolo. Dico perché? Perché io ho sentito una conversazione alla Juve, vogliono fare fuori tutti, rimane solo Giraudo»
L. Moggi: «Sì, ma questa è una cazzata»
A. Moggi: «Io te lo dico come cosa, siccome molte volte Preziosi è negli ambienti di questo genere qui, lui c’è dentro»
L. Moggi: «Non c’è mai»
A. Moggi: «Bé, pa’, io te lo dico perché, insomma...»
L. Moggi: «È esattamente il contrario».


CAMBIO DI PRESTITI

A. Moggi: «Mi ha chiamato Morabito (procuratore, ndr), in particolare Vigorelli (procuratore, ndr), per sapere se volevi fa un cambio di prestiti per pia’ Liverani»
L. Moggi: «No, no, ma perché ora lavorano per la Lazio?»
A. Moggi: «Che ne so, mi ha detto così?»
L. Moggi: «Porca miseria, da quando quello lì ha agganciato lì di sotto, mo ci voglio parla’ con quello, perché gli hanno dato Lopez e gli vogliono dare Marquez, a loro, eh?»
A. Moggi: «Eh, lo so»
L. Moggi: «Quindi è sicuro che sono riusciti a entrarci poco, perché lì non è che si possa anda’ granché, almeno che Cinquini (ex d.s. Lazio, ndr) non lavori ancora con la Lazio».


L’OROLOGIO DA 40 MILIONI

Biscardi: «Pronto?»
Moggi: «Vorrei il dottor Biscardi»
Biscardi: «Sono io»
Moggi: «Io sono Moggi Luciano»
Biscardi: «Uehh... Lucia’»
Moggi: «Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del «Processo», ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n’era bisogno. Lui non ha colpa» (...)
Moggi: «Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?»
Biscardi: «No, tu non ammazzi un c..., magari l’ammazzavi l’anno scorso, mi dovresti da’ 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso»
Moggi: «Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?»
Biscardi: «E dove sta?»
Moggi: «E lo sai che quando te lo dico...»
Biscardi: «E non lo so. Non me lo mandi mai...»
Moggi: «Ma vaff..., uno te l’ho dato costava 40 milioni»

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"Don Pablo vi devo parlare, è importante.. mi sono innamorato!"
"Ah menomale, non è grave c'è rimedio"
"no no! che rimedio, io voglio stare malato.."
05/05/2006 09:40
 
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Fonte: Gazzetta.it

Ecco i nomi degli arbitri

Lo scandalo del calcio inquinato si allarga e irrompe nel campionato 2004-2005. Nelle intercettazioni Giraudo parla di Dattilo a Moggi. Nelle telefonate anche Bertini, Trefoloni e Dondarini
Luciano Moggi, 68 anni, e Antonio Giraudo, 59. OmegaROMA, 5 maggio 2006 - "Se è un po’ sveglio gli dimezza l’Udinese". Antonio Giraudo è al telefono con Luciano Moggi. È domenica pomeriggio, il 26 settembre 2004. L’arbitro Dattilo è incaricato di dirigere Udinese-Brescia. I due dirigenti bianconeri stanno parlando proprio di lui. L’interesse di Giraudo è palese: il 3 ottobre - la domenica dopo - è in programma Udinese-Juventus.

L’IMBARAZZO È questa una delle telefonate più imbarazzanti e delle quali i due dirigenti dovranno dare conto all’Ufficio Indagini della Federcalcio, che è pronto a partire con le prime audizioni già la prossima settimana. Non è la sola intercettazione che mette sulla graticola gli arbitri. A rendere più chiaro il rapporto che Luciano Moggi vuole tenere con gli arbitri viene la "raccomandazione" a un moviolista perché dia una buona valutazione dell’operato dei suoi "pupilli".
Luciano Moggi: "Devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare". La telefonata è fatta a Baldas (ex designatore arbitrale e commentatore della moviola del Processo di Biscardi). La chiamata è di lunedì 20 settembre 2004. Segue una telefonata che Baldas ha fatto a Moggi la sera prima, al termine della gara Bologna-Milan arbitrata da Messina di Bergamo.
Baldas: "Che dici di Messina?". Moggi: "Messina giù"...
ARBITRARE LA JUVE Andare a dirigere la "vecchia signora" deve essere una sorta di premio. Tanto che l’arbitro Dondarini si spertica in ringraziamenti con Pairetto. La telefonata è del 21 settembre 2004, vigilia del turno infrasettimanale Sampdoria-Juventus.
Pairetto: "Mercoledì fai una bella partita tutta sai che lì e sai che son sempre". Dondarini: "Eh, son particolari". P.: "Eh infatti, infatti". D.: "Sì sì sì no bisogna fare". P: "Quindi". D.: "Con cinquanta occhi bene aperti". P.: "Come" D.: "Con cinquanta occhi aperti". P.: "Eh bravo per vedere anche quello che non c’è a volte". Con Dondarini felice e Pairetto che aggiunge: "Non ho bisogno di dirti niente".
ANCHE LE DELUSIONI Antonio Giraudo e Luciano Moggi non giudicano solo gli arbitri. Qualche volta le delusioni vengono dagli assistenti. È il caso di Aglietti al Trofeo Berlusconi. Moggi, però, tranquillizza Giraudo in una telefonata del 16 settembre del 2004: "Quello non lo avremo più". Purtroppo per lui, però, il desiderio non si avvera, almeno questa volta.

LE INCHIESTE Ieri in Procura a Roma c’è stato un vertice tra il pm Luca Palamara (la collega Palaia è impegnata in un corso) e gli investigatori della Guardia di Finanza del colonnello Magliocco. La prima decisione è stata quella di cominciare subito a sentire le persone informate dei fatti. Lunedì tocca ad Argilli, ex capitano del Siena, che in un’intervista ha parlato della Gea. Sì, perché l’interesse dei magistrati romani è proprio sulla società diretta da Alessandro Moggi. In particolare per il fascicolo che proviene da Torino è per stabilire se, oltre a gestire calciatori, la Gea riesca anche a interferire con la scelta degli arbitri. Tutto parte dall’interrogatorio di Ermanno Pieroni che - sentito a Roma - rivelò: "La Gea controlla tutto, anche gli arbitri". A questo vuole dare un eventuale riscontro il lavoro dei prossimi giorni che porterà anche a sentire arbitri e dirigenti.

ALTRI FRONTI Intanto è stato chiarito perché la Procura di Torino abbia fermato le intercettazioni il 27 settembre 2004: il Gip Emanuela Chinaglia si oppose al proseguimento decidendo anche l’archiviazione dell’inchiesta che era stata aperta nei confronti di Giraudo, Moggi, Pairetto, ma anche di Riccardo Agricola; era infatti una costola dell’inchiesta sul doping della Procura di Torino affidata a Raffaele Guariniello. Intanto sempre da fonti giudiziarie si apprende che sarebbe in via di definizione un’altra inchiesta. Questa volta affidata alla Procura di Napoli e che vede sempre il mondo arbitrale al centro dell’attenzione. Anche in quell’inchiesta, Luciano Moggi è un protagonista.

Gianni Bondini e Maurizio Galdi
05/05/2006 09:41
 
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Questa è bellissima: Sampdoria-Juventus - Dondarini e Pairetto
Dondarini al guardalinee
"Ormai diamo il rigore"
Dondarini chiama Pairetto dopo la partita
Dondarini: "Eh bella battaglia hai visto?"
Pairetto: "Minchia".
D: "Orca miseria ma questi erano fuori di testa".
P: "Come?"
D: "Erano fuori di testa questi della Sampdoria".
P: "Quelli della Samp eh?"
D: "Mamma, guarda ti giuro se non c'erano i giocatori della Juve che mi aiutavano io non so come finiva questa partita perché erano veramente... ma dall'inizio dal primo minuto..."
P: "Sì sì ma questi sono sempre tutti fuori..."
D: "Poi sai ho dovuto dare quel rigore lì."
P: "Sì"
D: "Guarda che è di un netto Gigi".
P: "Sì ma ci credo perché poi dalla vostra posizione".
(...)
D: "Guarda ho dovuto sopportare perché se no..."
P: "Sì sì".
D: "Sì ho dovuto, ho cercato di non infierire perché questi erano cerca di... non erano sereni dall'inizio per cui..."
P: "Sì sì ma vanno sempre in campo mai sereni contro le grandi squadre si sentono sempre vittima di tutto guarda sono incredibili".
D: "Sì veramente ma è una cosa vergognosa quella a questo punto cosa fai? Non puoi dare rigore perché è una grossa squadra..."
P: "Ma vedrai anche in futuro quando avrai modo di farne ancora vedrai sarà sempre così li devi già preparare psicologicamente".
D: "Sì sì ma o me lo aspettavo poi eh perché ci mancherebbe".
P: "Ma poi tu ha visto domenica hai espulso due sacrosanti no?"
D: "Mamma mia."
P: "Sacrosanti no? Si piangevano addosso e dicevano che era stato fatto perché la partita dopo era contro una grande squadra no?"
D: "No no infatti infatti".
(...)
P: "Ma tu cos'avevi dato? rigore?"
D: "No io mi sono guardato in giro per sapere se era angolo o se era rinvio e lui mi ha indicato rigore".
P: "Ma chi?"
D: "Ambrosino" (il guardalinee ndr).
P: "Ha indicato rigore?"
D: "Lui mi ha dato rigore ed io ho fischiato rigore dopo di che mi ha richiamato mi ha detto "Donda scusami ho fatto una grande cazzata non dare rigore perché facciamo una troiata mai vista"".

P: "Era calcio d'angolo infatti"
D: "E infatti fa "guarda che ha preso la palla scusami istintivamente lì ho indicato rigore ma guarda è angolo" allora sul 3 a 0 gli ho detto "Marcello ma oramai diamo rigore" fa "no no guarda assolutamente non darlo perché non è rigore facciamo una figura di merda" a quel punto l'ho visto talmente convinto".
P: "Ma roba da pazzi".

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Affiora qualcosina anche dall'altra parte

PREVITI E LA LAZIO
"Previti vuole che il Milan
dia soldi a Lotito"


Giraudo chiama Moggi
Giraudo: "Sai che io adesso non so se sia vero o meno comunque Adriano dice che lui ha litigato con Cesare Previti, perché l'ha chiamato Cesare Previti per dargli una mano a Lotito".
Moggi: "Eh!"
G: "Allora lui gli ha detto, Cesare Previti gli ha detto guarda che lo vuole Berlusconi, allora Adriano gli ha detto, allora fammelo dire da Berlusconi, perché se Berlusconi vuole che io dia dei soldi a Lotito, siccome mi sente sempre non ha problemi, me lo dice e allora dice dagli dei soldi a Lotito, allora è un altro discorso, ma siccome non me l'ha mai detto".
M: "Sì no ma dai questo è un deficiente dai si perde, si perde del tempo"

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TRUCCATO PURE IL MOVIOLONE
E ora Biscardone come fa ad alzare il polverone sulla sua stessa trasmissione?

IL MOVIOLISTA DI BISCARDI
Moggi: "Ok Bertini, Dattilo e Trefoloni"
"E che devo dire di Collina?"


Fabio Conzutti chiama Moggi
Conzutti: "Poi c'è vabbé Messina per Bologna-Milan. Il rigore non dato al Milan eh, quello di Nesta però c'è il rigore dato e poi tirato via"
Moggi: "Non devi rompere i coglioni te lo dico subito"
(...)
C: "Ma sì dopo sai, bene insomma Luciano adesso bisogna vedere come la mettiamo cioè questo ti volevo chiedere"
M: "Allora te devi salvare: Bertini, Dattilo e Trefoloni" C: "Sì no salvare questo l'avevo capito è sicuro"
M: "Eh!"
C: "Solo che dobbiamo fare Luciano, adesso dimmi te cosa devo fare, cioè su Inzaghi a parte che non c'è niente, ma possiamo dire che"
M: "Sul Milan puoi battere quanto ti pare"
C: "Sì sì no quello sicuro!"
(...)
M: "Trefoloni ha dato un rigore che non c'era no hai detto?"
C: "Sì"
M: "La partita era Lazio-Reggina, ha dato in favore della Lazio"
C: "Sì"
M: "E la prossima volta lo dà in favore della Reggina e pareggia".
(...)
C: "Senti invece una cosa ti volevo chiedere Luciano, con Collina cosa facciamo, visto che c'è il Messina di mezzo?"
M: "Niente ha arbitrato benissimo"
C: "Ah cioè è un rigore che è un rigore che si può dare e lui l'ha dato punto"
M: "Eh certo e certo, va bon"
C: "Vabbé niente c'è questo e bon, vedo di farla andare nel migliore dei modi possibili come sempre"
M: "Tu vedi poi ci sentiamo dopo la trasmissione"

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05/05/2006 09:47
 
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Moggi a Cannavaro: "Dì al Brindellone (Facchetti) che vai via"
L'ACQUISTO DI CANNAVARO

Moggi al difensore
"Dì al brindellone che vai via"
Moggi chiama Fabio Cannavaro e un terzo uomo
Moggi: "Allora lo possiamo fare anche oggi: fai chiamà Ghelzi (Ghelfi vicepresidente Inter), gli dici che vuole andà via".
Cannavaro: "Come?"
M: "Fai chiamare Ghelzi, ooh.. come si chiama là, brindellone alto... il Presidente!"
C: "Facchetti"
M: "Facchetti. Fai chiamare Ghelzi e Ghelzi lo farà. Gli dici: guarda, io voglio andà via perché non sò considerato dall'allenatore e stop".
(...)
M: "Dagli una telefonata di brutto, dai! Poi richiamami, dai!"

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05/05/2006 09:57
 
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Soldi a Lotito? Credo che sia per la storia dello spalmadebiti .... schifo anche quello

Che Baldas fosse uno sgherro della Juve lo capiva anche un cieco, Cannavaro, capitano della nazionale, dopo il video dell'anno scorso, non ci fa una bella figura, sembra una marionetta sotto il comando di Lucianone.
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