ROMA - Retrocessione dell'Arezzo in C1 con una penalità aggiuntiva di tre punti in meno, cinque anni di inibizione per il designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei e altrettanti per l'assistente di linea Stefano Titomanlio, tre mesi di squalifica per l'addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani e diecimila euro di multa al club rossonero. Sono queste le nuove richieste formulate dal procuratore federale Stefano Palazzi nel secondo processo per lo scandalo del calcio in corso a Roma presso la Caf della Federcalcio.
"E' univoco e incontestabile che il comportamento di Titomanlio sia stato a vantaggio dell'Arezzo, poichè la condotta posta in essere da Titomanlio si configura come alterazione del risultato della gara, avendo impedito alzando la bandierina che la Salernitana pareggiasse", ha spiegato il magistrato sportivo nella sua requisitoria, ammettendo però che "il quadro probatorio non ha portato ad individuare un soggetto tesserato dell'Arezzo come co-responsabile". Per quanto riguarda i cinque anni di squalifica e la proposta di radiazione per Mazzei e Titomanlio, secondo Palazzi "la loro condotta è molto grave, molto più grave di altre condotte, perché annichilisce la funzione del settore arbitrale che dovrebbe essere corretto ed equilibrato nello svolgimento di una partita in parità tra due squadre".
Il deferimento dell'Arezzo, di Mazzei, Titomanlio, Meani e del Milan è nato da un'intercettazione telefonica nella quale l'assistente di gara spiegava a Meani di aver aiutato l'Arezzo in una gara del campionato di serie B 2004/05 contro la Salernitana (l'incontro finì 1-0 per i toscani). Su queste basi il club toscano è stato chiamato in causa per "presunta responsabilità in illecito". Secondo Palazzi infatti "non vi è fondato dubbio che la società Arezzo non fosse a conoscenza del tentativo di illecito posto in essere attraverso il tentativo di alterare il risultato di Arezzo-Salernitana".
L'accusa nei confronti di Meani è invece quella di non aver riferito a chi di dovere il contenuto della telefonata (omessa denuncia), coinvolgendo di conseguenza il Milan per responsabilità oggettiva.
Subito dopo la requisitoria di Palazzi il dibattimento è stato sospeso per il pranzo. Prima della pausa la corte ha però accolto l'istanza presentata dal legale dell'Arezzo Nino D'Avirro, che chiesto di visionare tre minuti del dvd su Arezzo-Salernitana, accolto come prova, al fine di far vedere gli interventi dell'allora guardalinee Stefano Titomanlio e dimostrare la sua estraneità ai fatti. Il filmato sarà visionato nel pomeriggio. Lasciando la sede della Figc, il presidente dell'Arezzo Piero Mancini ha commentato così la richiesta di condanna nei confronti del suo club. "Come si può chiedere la retrocessione dell'Arezzo? Il procuratore Palazzi ci è andato pesante, pesante. Sono sconvolto".
Ieri, nella prima parte delle sue richieste, il procuratore federale aveva chiesto la retrocessione della Reggina dalla A alla B con una penalizzazione aggiuntiva di 15 punti, l'inibizione del presidente Lillo Foti per cinque anni e quella degli arbitri Pieri e Dondarini per sei mesi.
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