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LONDRA - Il calcio siciliano e l'intera serie A italiana nel mirino del "Financial Times". Il giornale della City londinese ha pubblicato un durissimo articolo, firmato da Simon Kuper, in cui non si risparmiamo critiche e considerazioni molto taglienti sul calcio dell'isola e sul Palermo. Il titolo è già chiarificatore: "Il triste stato del calcio italiano permette il decollo della Sicilia". E giù con gli accostamenti: il rosa-nero così di moda in questi giorni a Palermo era raro da vedere in passato come lo sono le "auto correttamente parcheggiate". E poi: "Sarebbe bello dire che questo è il simbolo di una nuova Sicilia, ma non è così".
Nel calcio, "come in molte altre cose", afferma il giornalista, "la bella isola generalmente è presa a calci". Fino al "rinascimento" del calcio siciliano, "saggiamente", scrive Kuper, "i siciliani ignoravano le squadre dell'isola" preferendo quelle del nord Italia. Quando però, nel 2004 il Palermo fu promosso in serie A, con una "celebrazione per strada con tanto di fuochi artificiali da parte di alcune centinaia di migliaia di persone, che quasi raggiunsero in quella occasione l'usuale rumore della città", le cose cambiarono.
Dal riferimento alle voglie vendicative dei siciliani, "perseguite non solo dai contadini zotici, ma anche da squadre di calcio e politici" tra gli altri, secondo la citazione del criminologo Nigel Walzer, si passa alla citazione delle violenze generate dai derby siciliani ("E' stato come nel Libano", è il commento affidato al capo della polizia di Catania, in riferimento alla partita con il Messina).
"En passant", si cita la suscettibilità dei siciliani quando si parla di mafia (casi frequenti in Coppa Uefa) fino al seguente passaggio: "Questo articolo non vuole calunniare facendo riferimento a datati stereotipi, e sarebbe stupido comunque farlo con persone che potrebbero fare offerte che non si possono rifiutare". "L'isola rimane disperata", prosegue l'autorevole giornale inglese riferendosi alla classifica di vivibilità in Italia de "Il Sole - 24 Ore", e nel calcio, dove il momento magico è dovuto al pessimo momento generale: "Violenza, bancarotte, corruzione e calo di spettatori. C'è da meravigliarsi che qualcuno ancora guardi la serie A".
(29 ottobre 2006)
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