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rifondazione non vuole gli extracomunitari in italia!!!!

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2007 17:32
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i film extracomunitari!

Da "Italia Oggi"

Sylvester Stallone sarà costretto al doppio passaporto, rivendicando le origini italiane, per potere trasmettere a Roma o Milano il suo “Rocky Balboa”. Gabriele Muccino ha appena compiuto la regia più inutile della sua vita: il suo fresco “La ricerca della felicità” ha un difetto d'origine: la produzione americana. E un aggravante: la scelta come attore principale di Will Smith, attore indubbiamente americano. Fra non molto rischierebbe di venire bandito dalle sale italiane.

Così sarà inutile a tutti i giovani registi di belle speranze cercare per il proprio film di esordio il cammeo di un grande attore di Hollywood (e perfino di Bollywood), un Robert De Niro, un George Clooney o un Richard Gere: vietato. L'Italia cinematografara sta per tornare ai fasti de “La corazzata Potemkin” e alla libera fantasia del suo regista, Sergei Mttkhailovich Ejzenstejn, cantore dell'impero sovietico che per tre volte ritrattò i propri sogni pur di lavorare.

Il partito di Franco Giordano, Rifondazione comunista, con un pizzico di nostalgia per i bei tempi del comunismo d'autore e in testa il sentimento antiamericano di questi anni, ha sfornato la sua riforma della cinematografia italiana. Un disegno di legge già assegnato in Senato alla commissione cultura, dal titolo imperativo «Disposizioni in materia di cinematografia», con la prima firma del capogruppo Giovanni Russo Spena e dietro quella di tutti i senatori rifondaroli.

L'idea base, un po' leghista, è proprio quella della nazionalizzazione del cinema italiano: tutto in mano allo stato, togliendo a Francesco Rutelli la direzione ad hoc del suo ministero e assegnando il nobile compito di finanziare, controllare e vigilare sulle pellicole in circolo al nascente Cnc, sigla un po' da comitato centrale, ma che sta per «Centro nazionale per la cinematografia».

Prima vittima del disegno di legge, manco a dirlo, Silvio Berlusconi: Mediaset dovrà rescindere ogni cordone ombelicale dal cinema. Giampaolo Letta e la sua Medusa dovranno trovarsi un altro mestiere. Un po' sollevati dalla par condicio: lo stesso slogan «Giù le mani dal cinema», verrà applicato per la Rai, quindi per Giancarlo Leone e la sua Rai Cinema. In questo caso con ferite minori: almeno Leone un secondo lavoro l'ha già trovato: fare il vicedirettore generale della tv di Stato.

Seconda vittima, seconda B: è quella dell'odiato George W. Bush, simbolo del cinema americano. Case di distribuzione e sale cinematografiche non potranno programmare che un film extracomunitario ogni due comunitari (di cui un italiano). Pena la chiusura della sala o pesanti sanzioni economiche. Per essere italiano un film dovrà avere «regista italiano, sceneggiatore italiano, produttore italiano, interpreti principali italiani, interpreti secondari italiani, direttore della fotografia italiano, montatore italiano, autore della musica italiano, scenografo italiano, costumista italiano, troupe italiana, riprese in esterni e interni effettuate in maggioranza in Italia, uso di industrie tecniche italiane e uso di teatri di posa italiani».

Guai a prevedere un viaggio a Parigi! Naturalmente film così non incasseranno un euro. Ma «se l'incasso diventa», spiega il ddl, «l'unica spinta a promuovere un'opera, diventerà sempre più raro assistere a film di più difficile visione e soprattutto sarà ogni giorno più scontata l'occupazione delle sale da parte della cinematografia d'oltreoceano». Per i titolari di sale niente paura: il mancato incasso verrà rimborsato dallo stato sulla base del botteghino di Rocky & e.C.



mi piace questo clima autarchico, mi ricorda, mi ricorda.......

........ o bella mi ricorda quando c'era lui!!

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"sono abituato a prendere sul serio anche me stesso quando scrivo vaccate... quindi prendo sul serio qualsiasi idiota come me"
(citazione dalle opere di QED, poeta Parmigiano del secolo scorso, non si sa se ancora in vita)
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