Il discorso del colonnello
"Muammar Gheddafi non ha nessun incarico dal quale dimettersi. Non sono un presidente, sono la guida della rivoluzione e tale resterò anche a costo del sacrificio della vita"
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Fino ad ora non abbiamo usato la forza(i piloti fuggiti a Malta confermano...)", dice Gheddafi,
aggiungendo di non aver mai dato l'ordine di sparare, ma "chiunque rivolgerà le armi contro lo Stato dovrà essere ucciso".
In piazza ci sono solo solo giovani drogati e malati, che vogliono imitare quelli di Tunisia ed Egitto, continua il colonnello. "
Sono malati, infiltrati nelle città e pagati(e io che pensavo fosse lui a pagare truppe di mercenari...)
Il potere appartiene al popolo(e allora levati di culo!), sostiene,
così come i proventi del petrolio(eh già...). Ma dietro alle apparenti aperture, ricompare il dittatore, che si rivolge ai suoi sostenitori chiedendo loro di uscire per le strade e attaccare i manifestanti anti-regime. "Andate a sterminare quei ratti", dice senza mezzi termini.
Diversi, nel suo discorso, i riferimenti all'Italia, che, "grazie a me ci rispetta, come tutto il mondo",
Sono il leader della rivoluzione e lo sarò fino all’eternità, sono un combattente, un mujihid. Io sono un rivoluzionario.
Ho portato la vittoria in passato e di questa vittoria si è potuto godere per generazioni
Il colonnello ha poi attaccato i manifestanti, ”ratti pagati dai servizi segreti stranieri” a ancora “una vergogna per le loro famiglie e le loro tribù”
Vi invito a uscire domani in strada nel paese per manifestare in favore dei successi da noi ottenuti in questi anni (mi ricorda i gazebo di qualcuno...).
Uscite dalle vostre case e attaccate i manifestanti”. “Ho il mio fucile – ha aggiunto – e lotterò fino all’ultimo.
Io sono l’orgoglio della Libia (mi aricorda qualcuno), l’uomo che ha sempre voluto la prosperità e che ha restituito il petrolio che veniva portato via”.
"Non abbiamo ancora usato la forza, se costretti lo faremo nel rispetto delle regole internazionali Gheddafi ha minacciato di sedare le proteste dei “ribelli” con una risposta “simile a Tiananmen e Falluja (in Iraq)»” e di “bonificare la Libia casa per casa
“I libici sono liberi perché il potere è in mano al popolo”, ha sottolineato.
Infine il Colonnello si è appellato al popolo, invitando "chiunque ami Gheddafi a scendere in strada" per una "marcia santa" che purifichi il Paese.
Sono i servizi segreti stranieri a complottare contro di noi, i media arabi danno una falsa immagine del nostro paese.
Sono la gloria non solo del popolo libico, ma di tutte le nazioni».
. Un minuscolo gruppo giovani drogati ha attaccato le sedi della polizia e dell'esercito.
Giovani venduti, scarafaggi nascosti in alcune città, che agiscono solo per emulare quello che è successo in Tunisia ed Egitto. Riportate a casa i vostri figli, sottraeteli alle mani dei rivoltosi. I vostri giovani sono morti, i loro sono ancora vivi.
Ho lasciato il potere nel 1975 e non ho voluto incarichi, io non sono il presidente ma il capo della rivoluzione e lo sarò per sempre. Ora tutto è in mano al popolo attraverso i comitati popolari. Ho lasciato tutto, anche i soldi del petrolio, è tutto in mano ai comitati popolari
L'invito del Colonnello al popolo libico è comunque quello di «uscire dalle case» e di «attaccare i manifestanti» in quella che definisce una «
marcia santa». Alla polizia e all'esercito il Colonnello ha chiesto invece di «schiacciare la rivolta».
I libici - ha proseguito - non hanno motivo per manifestare
La Libia ha guidato il mondo, non si può interrompere questo percorso per un pugno di ratti che seguono gli stranieri
«Morirò qui come un martire,
la Libia guiderà l'Africa e l'America del sud».
Tutti i paesi arabi vedono la Libia come una guida». «Non ho dato io l'ordine di sparare - ha detto poi Gheddafi - quando darò l'ordine potrete sparare e bruciare tutto».
Gheddafi ha ribadito di "essere povero e di non avere nulla perché è tutto del popolo"
NUOVA COSTITUZIONE. Il colonnello Gheddafi si è rivolto ai giovani promettendo da domani una nuova Jamahirya ("Stato delle masse"), con libera stampa, diritti dei blogger, una nuova costituzione e un nuovo sistema giuridico.
Un compito, quello di elaborare la nuova costituzione, che il leader libico ha affidato al figlio.