Sul gioco d'azzardo il governo prova a girar pagina. ''La ludopatia sara' presto, prestissimo considerata a tutti gli effetti una malattia''. Lo annuncia, in una intervista su Avvenire, il ministro della Salute Renato Balduzzi, nell'osservare che ''negli Stati Uniti e' cosi' da 30 anni, in Italia ancora no. Ma nelle prossime settimane si rivisiteranno i livelli essenziali di assistenza (Lea) e la ludopatia sara' nell'elenco delle patologie''.
La decisione, precisa Balduzzi, sara' d'intesa col sistema delle Regioni e si concretizzera' poi con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. ''Cambiera' tutto - afferma - ci sara' una prevenzione, un'assistenza, verranno rafforzati i servizi nelle Asl; insomma uno svolta concreta''.
Cambio di marcia anche sulla pubblicita': ''i tecnici del ministero dell'Economia - spiega Balduzzi - stanno lavorando perche' non vogliamo piu' vedere uno spot dove si dice che chi non gioca e' un bacchettone. Proibire non e' la soluzione, ma nemmeno spingere al gioco in questo modo''.
Nel governo, conclude il ministro Balduzzi, ''c'e' una preoccupazione reale e corale, e siamo tutti pronti a pretendere rigore. La strada non e' proibire, e' regolamentare. I minori in particolare saranno protetti, e non 'sfregiati' con spot che raccontano che 'una vincita puo' cambiarti la vita'. Questi non ci dovranno essere piu'. E chi non si adeguera' perdera' la concessione''
io dico: questi diffondono il gioco legalizzato e realizzano milioni di euro, lo reclamizzano, parlando di vincere facile e tutto il resto. Sanno già prima che è una malattia (dubito che lo abbiano scoperto adesso) e la fanno diventare un costo sociale che ricade anche su chi non gioca.
Non capisco perché con gli stupefacenti non sia stato adottato lo stesso metodo, per il gioco si parla di regolamentare, per le droghe di proibire e punire. Eppure io non vedo tutta questa differenza. Discorso molto simile andrebbe aperto per fumo e alcool, ma lascio perdere. Mi ha colpito il fatto che si parli di malattia da curare a spese della comunità e contemporaneamente la si pubblicizzi, cavandosela con la frasetta: gioca il giusto.
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Vedi, ci sono due tipi di uomini: quelli che c'hanno ironia e quelli che non c'hanno ironia; tu ce l'hai la tua bella ironia ma non ti serve a un cazzo
sempre in sintonia col zero cinque percento
Io direi che i linuxiani sono anche supercnciani, un po' come dire che i paracas o i nazca sono anche parte dell'impero tahuantinsuyo (non inca, peggio ancora incas)e non viceversa.
La civiltà linuxiana fece la sua apparizione nell'epoca presupercnciana nella Provincia di Cataplania (regione di Bluelord, Ischia, Italia). Sulle sponde del fiume Asus, fu edificata la capitale Ubuntu. La civiltà nacque nel I sec. d.C. e decadde nel VI sec. d.C.
La cosa maggiormente impressionate di questa civiltà è il suo os policromo, con figure di uomini, animali, piante, donne nude ecc. In molte di questi os, vengono rappresentati uomini mutilati, cosa che fa supporre che realizzassero sacrifici umani. (Dr.dr.Burt 04/06/10) da Introduzione alla Storia delle civiltà pre-supercnciane e loro influenza sulle civiltà linuxiane nella regione di Cataplania I-Vi sec. d.C.)