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Il pudore (questo sconosciuto)

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2014 10:18
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La Chiesa: siamo accerchiati

Accerchiamento. L’allarme filtra dalla Segreteria di Stato e diventa parola d’ordine in Curia di fronte alla bufera-pedofilia in Belgio e soprattutto alla prospettiva da incubo che d’ora in poi negli Usa venga permesso alle vittime di abusi sessuali del clero di chiamare in causa direttamente il Vaticano. Nei Sacri Palazzi ci si interroga su chi dall’interno stia passando ai mass media e ai magistrati anti-abusi i documenti sulle violenze sessuali dei sacerdoti. La preoccupazione è che l’opera di pulizia nella Chiesa sia sovrastata dall’onda anomala del fango, dalla «caccia alle streghe». Adesso la Corte Suprema americana pone alla Santa Sede la questione più delicata perché «a questo punto diventa impossibile fermare i procedimenti», ammettono alla terza loggia del Palazzo Apostolico. Lo scenario più temuto si sta realizzando, cioè la prospettiva che i sacerdoti vengano assimilati a «impiegati» del Vaticano e che quindi il «datore di lavoro» sia ogni volta chiamato in causa per chiarire se abbia coperto o no le violenze sui minori. E per risponderne, anche nei risarcimenti economici. Oltretevere allarmano più di tutto il libero accesso ai documenti curiali e la possibilità per i tribunali di sentire come testimoni i vertici della piramide pontificia. Insomma rischia di naufragare l’«exit strategy», comunicativa e legale, che finora ha sempre puntato a «differenziare» le responsabilità «in loco» delle diocesi da quelle della Santa Sede. A essere minacciata è la tesi difensiva secondo la quale «ogni vescovo è Papa in casa sua» e che dunque «la Chiesa non è una multinazionale».Secondo il portavoce papale padre Federico Lombardi, in particolare, «il governo di Roma è un servizio all’unità della Chiesa, che offre indicazioni». Perciò, nella bufera-pedofilia, «non si possono imputare a Roma responsabilità concrete delle autorità locali». La maggioranza dei casi emersi «sono avvenuti trent’anni fa, mentre oggi la situazione è sensibilmente migliorata, in parte perché i criteri di selezione e formazione dei candidati al sacerdozio sono migliorati», precisa Lombardi. Il Papa «sta portando trasparenza» ed è «il paladino di come affrontare queste questioni, fin da quando era alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, periodo nel quale, nel 2001, avviò una nuova legislazione (che invitava all'omertà e per la quale era sotto processo in America, poi Bush gli ha concesso l'immunità diplomatica, nota di Frankiefos)». Nulla legittimerà l’omertà davanti alla «vergogna». L’ex Sant’Uffizio sta ultimando le linee-guida che obbligheranno tutti gli episcopati nazionali ad applicare la linea introdotta proprio da Ratzinger dopo decenni di sottovalutazioni e insabbiamenti (come per il fondatore dei Legionari, Maciel).(fanno la faccia dura solo ora che è scoppiato 'sto casino, buffoni)

Brancher, veramente da applausi:
"E' una cosa che non mi aspettavo - ha spiegato -. Sono stupito dallo scoprire che l'Italia è fatta di odio a tutti i livelli". "Sono comunque sereno - ha aggiunto -. Ora devo proteggere la mia famiglia e i bambini dai riflessi che questa vicenda può avere". "Non mi aspettavo tanta cattiveria a tutti i livelli -spiega- nelle vita ne ho passate di tutti i colori, ma fino a questo punto...", ha proseguito. "Le dimissioni non sono assolutamente in programma", ha concluso il neo-ministro. Critica chi lo ha attaccato nei giorni scorsi per via della poca chiarezza sulle sue competenze. «Chi non conosce il mio lavoro si informi prima di parlare» È indecente - dice - non si è mai visto che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prende con me. È vergognoso, mi ritengo una persona equilibrata, onesta* e di buon senso. Continuo a lavorare. L'opposizione vada a vedere le deleghe, ne ho un sacco che devo portare avanti. Sono quelle che sono scritte, sono in Gazzetta ufficiale, se le leggano tutti». Ma, sul decreto di nomina della presidenza del Consiglio dei ministri (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 144 del 23 giugno scorso), le deleghe non ci sono e il documento si limita semplicemente a designarlo come ministro senza portafoglio.

*Detenuto per tre mesi nel carcere di San Vittore, fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui".Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. In Cassazione il secondo reato va in prescrizione (per riduzione dei termini decisa dal governo Berlusconi), mentre il falso in bilancio è stato depenalizzato dal Governo Berlusconi II, del quale faceva parte.

Cicchitto:

«Il fatto che, dopo la rinuncia del ministro Brancher ad avvalersi del legittimo impedimento, la sinistra insista a chiedere le sue dimissioni - sottolinea il capogruppo del Pdl alla Camera - dimostra che si tratta di una posizione del tutto strumentale caratterizzata da un cupo giustizialismo».

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